Noia, mancanza di stimoli e di intesa mentale dopo tanti anni. Cosa fare?
Buon pomeriggio a tutti.
Cercherò di essere concisa ma esaustiva: sto da quasi 12 anni con un ragazzo di qualche anno più grande di me. Ho intrapreso questa relazione con molta leggerezza, quando ero appena una sedicenne che tutto cercava in quel momento tranne l'amore della vita.
Eppure ci siamo conosciuti, lui mi è piaciuto (soprattutto per la grande simpatia e il suo buon animo), ci siamo messi insieme, abbiamo vissuto moltissimi momenti sia belli che brutti, condividendo amicizie, delusioni, divertimenti, difficoltà. I primi anni ci sono stati da parte sua dei condizionamenti, causati dalla sua gelosia, che mi hanno un po' tarpato le ali ma che con il tempo sono riuscita a perdonare, alla luce anche di nuove e stimolanti esperienze vissute negli anni successivi, sia da sola che in coppia.
Un anno e mezzo fa abbiamo deciso di prendere una casa e siamo andati a convivere. Tuttavia in me è rimasto sempre questo "tarlo" di cosa sarebbe successo se non avessi incontrato lui. Non che non mi piaccia la mia vita, mi sento abbastanza realizzata e soddisfatta sotto molteplici aspetti, ma mi rimane la curiosità di vedermi e concepirmi in autonomia.
Mi ha sempre un po' pesato il fatto di essere stata "limitata" nel fare altre esperienze, ma posso ormai affermare con certezza che non è questo il motivo principale della crisi che sto vivendo. Se percepissi la nostra relazione come piena e appagante, come è stato fino a qualche tempo fa, non penserei minimamente a lasciarlo per provare altro.
Il vero problema è la divergenza di temperamenti, interessi, formazione. Siamo due persone totalmente diverse e queste differenze fino a qualche anno fa, seppur evidenti, non mi pesavano. Ora invece, condividendo gli spazi comuni, capita sempre più spesso di passare intere ore in silenzio o facendo solo chiacchiere futili.
Tutto è diventato monotono e piatto, non ci sono più stimoli. Io sono una persona con molti interessi, svolgo una professione stimolante e mi reputo piuttosto colta (lo dico senza falsa modestia), mentre lui "tira a campare", svolgendo un lavoro meccanico e coltivando raramente i suoi interessi, che sono perlopiù pratici. A me invece piacerebbe conversare, scambiarci idee e opinioni, condividere qualcosa in più oltre al banale confronto su come sono andate le rispettive giornate.
Il problema è che non riesco a lasciarlo, perché dentro provo ancora un forte sentimento di amore. Cerco il suo odore e il suo abbraccio, la vita sessuale è sempre stata soddisfacente. Mi sento amata, sostenuta, protetta; ma a parte questo non c'è altro, è una relazione ormai stagnante e priva di contenuto. Sto investendo tempo ed energie nella mia crescita interiore (mediante letture specifiche, un percorso di psicoterapia che porto avanti da tempo, meditazione ecc.) e sento sempre più forte la distanza con lui, che invece si accontenta di una vita semplice, non si pone domande, ha poche curiosità.
Voglio specificare che abbiamo provato in diversi modi a risollevare la situazione, facendo attività insieme e apportando dei piccoli cambiamenti nella vita quotidiana, ma la sensazione di insoddisfazione e inquietudine dentro di me permane.
Non so veramente cosa fare, se non prendere altro tempo e continuare a lavorare su me stessa per vederci più chiaro.
Ogni consiglio e punto di vista è ben accetto, grazie per aver letto la mia storia