No convivenza

Buongiorno, ho 53 anni, divorziata da 16 (ex marito violento), una convivenza finita 5 anni fa. A luglio ho conosciuto un uomo di 56 anni che vive a 120 km. da me. Abbiamo iniziato una relazione, vedendoci relativamente poco, perchè lavoriamo ed abitiamo lontani. Lui tra un anno vorrebbe convivere, ma io non voglio e questo è motivo di lite (dovrei essere io quella che si trasferisce, facendomi 300 km circa al giorno, visto che lavoro nella mia città), oltre al fatto che vorrebbe che, comunque,ci vedessimo di più. Io, dopo anni di dipendenza prima dai genitori, poi dagli uomini, finalmente da qualche anno ho trovato un certo equilibrio personale, fatto di lavoro, scrittura, famiglia, cose alle quali non voglio e non posso rinunciare. Ho bisogno della libertà personale, individuale, che nulla toglie all'amore ed al rispetto verso il partner. La sola idea di convivere con una persona o di doverla vedere spesso, mi mette angoscia, perchè rientrerei nei vecchi meccanismi di limitazione dei miei spazi personali, della libertà di stare in silenzio e tranquilla quando i problemi personali (dovuti a motivi di salute di mia figlia, economici e di lavoro) mi soffocano, di potermi dedicare a me stessa trovando sfogo nella scrittura ecc. Ciò è motivo di discussioni quotidiane, anche perchè il mio partner intende la vita di coppia, da vivere quasi in simbiosi, condividendo tutto e stando quanto più possibile insieme. Mi accusa di egoismo, di prepotenza nella coppia ecc. Potrei avere un vostro parere? E' tanto strano volere una vita sentimentale nella quale ognuno abbia i propri spazi, nella quale ci si veda 1 volta settimana ( a we alternati perchè lui ha una bambina di 9 anni) e, soprattutto, non si voglia necessariamente convivere? Grazie