Buongiorno! Non ho il coraggio di confessarlo a nessuno ma io vorrei scappare da casa. Di solito queste sono frasi da adolescente, invece io ho più di 40 anni e sono mamma di un bambino di 1 anno. La mia vita è insignificante, mi sono trasferita a vivere in un altro paese dove non conosco quasi nessuno, ho dovuto cambiare posto di lavoro. La mattina mi sveglio presto, faccio colazione e mi vesto, preparo mio figlio e lo porto al nido. Vado al lavoro, dove non parlo con nessuno perché non ho voglia farlo. Passo lí diverse ore. Finito il lavoro torno a prendere il bambino al nido e vado a casa dove passo tutto il resto del pm e della serata con lui. Questo tutti i giorni da lunedì a venerdì. Nel fine settimana vedo qualcuno che mio marito invita a casa. Non sono amici miei. Sono amici di mio marito. Io ci sto con piacere ma ne farei volentieri a meno per riposarmi. È raro che io riesca a fare qualcosa per me. Devo chiedere il "permesso" per poter fare la doccia e questo mi sembra già un grande evento. Ogni giorno o quasi mi prendo anche qualche bel "cazziatone" da mio marito per le mie mancanze. Vado a dormire e aspetto che mio figlio mi svegli per mangiare. Dopo suona la sveglia e tutto ricomincia. Insignificante come il giorno prima.
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19 APR 2021
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Cara Paola, buona sera!
Dalle sue righe esce tutta la sua sofferenza, è come se la sentissi imprigionata in una gabbia che le impedisce che di vedere e di godere delle cose meravigliose della sua vita ... il suo bambino ... ad esempio!
Ci sono alcuni punti che colgo nelle sue parole che mi fanno pensare ad una mancanza di armonia nella relazione con suo marito "Ogni giorno o quasi mi prendo anche qualche bel "cazziatone" da mio marito per le mie mancanze" che andrebbe approfondita: questi "cazziatoni" ci sono sempre stati o sono insorti più recentemente? Com'era la relazione con suo marito prima della nascita di vostro figlio e prima del trasferimento di abitazione?
Mi pare che nella relazione con suo marito ci sia uno sbilanciamento delle dinamiche di potere che la pone in situazione di svantaggio, e che non è salutare né per lei, né per la vostra relazione e tantomeno per il vostro bambino.
Inoltre leggo nelle sue parole una fatica del vivere quotidiano che, combinata al fatto che ha avuto il bambino da un anno, potrebbe far pensare ad una forma di disagio legata al post parto.
Mi sento di darle un doppio suggerimento: innanzitutto si rivolga al suo medico curante per valutare una eventuale forma depressiva post parto, e dall'altra parte si rivolga ad un professionista psicologo/a o psicoterapeuta per avere il necessario supporto per recuperare il benessere, personale e relazionale, perduto.
Resto a sua disposizione per eventuali approfondimenti, e le auguro ogni bene.
Un abbraccio!
19 APR 2021
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Cara Paola,
dalla sua narrazione emerge che lei non vuole scappare di casa, ma dalla sua vita.
Vediamo di mettere ordine al caos che sente dentro di lei: innanzitutto pare esserci una disparità di compiti fra lei e suo marito; a questo proposito è bene che vi riorganizziate perchè il peso della gestione di suo figlio non ricada pienamente sulle sue spalle.
Detto questo, mi permetta di consolarla per la sensazione di non senso che sta sperimentando, in quanto è sicuramente dettata anche dalle restrizioni che da un anno a questa parte stiamo tutti attraversando.
Però non dimentichi di dare valore e significato alla crescita di suo figlio; non dia per scontato di passare questi momenti con lui. Sono consapevole che ora come ora le sembrino eterni e sempre uguali, ma ogni ricordo che costruisce insieme a lui, sarà prezioso per la sua crescita e per il bene della vostra relazione. Tuttavia è fondamentale che si ritagli dei momenti solo per se stessa mentre suo marito si occupa di lui, in modo da riprendere la carica e la motivazione necessaria perchè le sue energie ritornino operative. Ha il grande privilegio di essere madre e moglie, ma è fondamentale che cominci a sperimentare che è anche lavoratrice, amica, figlia e molte altre cose. Coraggio!
Rimango a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento.
19 APR 2021
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Gentile Paola,
a parità di altri fattori è fondamentale che lei abbia una buona relazione coniugale e che suo marito collabori di più alla gestione della casa e alla cura del bambino ma, da quanto scrive, tutto ciò al momento sembra non esserci.
Urge perciò ristabilire equità nella gestione del potere all'interno della coppia e questo presuppone da parte sua un migliore livello di autostima che può acquisire tramite un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 APR 2021
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Buongiorno Paola,
da quello che racconta sembrerebbe esserci una sorta di stagnazione nella sua vita, un blocco che non le permette di sentirsi appagata.
Bisognerebbe comprendere cosa la ostacola, da quanto tempo ha iniziato a sentirsi così, per poter poi mettere in atto le sue risorse e vivere una vita che sia per lei soddisfacente.
Consideri l'idea di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla in questo.
Rimango a disposizione (anche online).
Cordialmente,
Dott.ssa Maddalena Ciavolino