neurodiversità, altri disturbi di personalità o forte ansia
Buonasera, mi chiamo Olimpia e poche settimane fa ho avuto occasione di scoprire di più su quello che fino a poco tempo fa veniva definito Asperger. Ho sempre sentito parlare dello spettro autistico, ma avevo una conoscenza molto superficiale delle caratteristiche delle persone nello spettro e, soprattutto, non ero consapevole dell'esistenza di condizioni più lievi e altamente funzionali. Ho effettuato tutti i test che sono riuscita a trovare online (Neuroscapes), inclusi test che non hanno come tema principale la neurodiversità ma che, al momento del risultato, indicano la media dei neurotipici e delle persone dello spettro per quel dato testo (Camuffamento, Personalità etc) . In ogni caso tutti i risultati tendono verso la neurodiversità. Da sempre so di avere delle caratteristiche "diverse" dalla norma, dalle più piccole, considerate spesso come tratti di una personalità eccentrica e naif, come essere estremamente prolissa, permalosa e testarda o vedere dei pattern nei nomi (con le stesse vocali) o nei cibi (mangiare solo un colore per un periodo della mia vita), criticare costantemente ciò che viene detto nei film e nelle pubblicità perché "non ha davvero senso" o non capire mai bene le battute umoristiche (al tempo stesso però so usare l'ironia e so inferire le intenzioni altrui), a cose più intime e gravi, come essere molto arrabbiata e angosciata ogni volta che qualcuno passa l'aspirapolvere in casa, andare in crisi totale dopo un litigio con una persona intima rischiando crisi violente o congelamenti dove anche per ore mi muovo nello stesso modo e ripeto la stessa parola o lo stesso suono (sono successi raramente ma sono successi). Quando ho provato a parlare con persone a me vicine dell'Asperger e dell'ipotesi di chiedere una diagnosi, anche se non ho ancora capito molto bene dove poterla chiedere essendo un adulto, la reazione delle persone attorno a me (della mia stessa età, non sono i miei genitori) è stato di sminuire e dirmi che sono una persona estremamente intelligente e molto particolare e quindi oltre a portare un peso psicologico molto grande e quindi vivere situazioni di stress in maniera vivida, che è anche normale che io abbia poca empatia o difficoltà a connettere veramente, perché è tipico di chi è molto selettivo. Questi pareri mi hanno gettata nella confusione più totale, non capisco se è davvero un periodo, se mi sto condizionando a pensare di aver trovato una risposta - anche se parziale - ad alcune domande che mi pongo da anni, o se è possibile che ci sia un fondo di verità. So che quanto sto dicendo non è utile per una diagnosi, vorrei chiedere però anzitutto quale potrebbe essere il percorso più sensato, se fare prima terapia senza diagnosi o se prima cercare la diagnosi per poi fare un percorso terapeutico e se, da ciò che ho detto, ha senso quello che sto provando o se sarebbe meglio indirizzarsi verso l'analisi di disturbi di personalità o altro. Grazie per l'attenzione e la disponibilità.