Vivo nella paura costante di affrontare le persone e determinate situazioni; sono fidanzata da circa quattro anni e quando sono con il mio ragazzo ho paura di dirgli qualcosa che possa farlo innervosire e vivo con ansia il fatto che possa obiettare i miei comportamenti e atteggiamenti. Mi infastidisce il pensiero che possa essere adulato o compiaciuto da altre ragazze, anche se care amiche che conosco bene.
Quando sono in mezzo ad amici e conoscenti temo di introdurmi nei discorsi e mi spaventa l'idea di dire una frase che passa inosservata o che nessuno commenta. Il malessere è più o meno costante... Sono una ragazza studiosa ma non credo molto nelle capacità che le altre persone tanto vedono in me, e non ho progetti e ambizioni per il futuro nonostante abbia conseguito una laurea triennale e sia iscritta al corso magistrale... non so se queste mie insicurezze sono indicatori di patologia o se è solo "carattere"... grazie in anticipo delle risposte..
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24 GEN 2014
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Gentile Jessica,
lo psicoterapeuta è quella figura professionale incaricata a fare terapia. Tuttavia prima di intraprendere una qualsiasi terapia (sistemica, psicoanalitica, umanistica, cognitiva, comportamentale, ecc..)è importante sapere ciò che si cura, quindi va fatta una diagnosi e il percorso che porta alla diagnbosi è la valutazione clinbica dove se necessario vengono somministrati anche test psicodiagnostici
paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
23 GEN 2014
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Cara Jessica, immagino che questa insicurezza renda difficile affrontare ogni situazione, ed è per questo che ti consiglio di rivolgerti ad un professionista che ti possa aiutare ad affrontare il problema. La paura di non essere valorizzata e di subire così pesantemente il giudizio dell'altro è legato alla tua storia e a quello che nel corso della tua vita non ti ha permesso di acquisire una buona sicurezza. Credo valga la pena di affrontare la situazione per poterti concedere di vivere pienamente e senza paura...sei giovane e potrai senza dubbio superare il problema.
In bocca al lupo!
23 GEN 2014
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Buongiorno gentile Jessica,
il suo disagio psicologico relazionale e personale necessita di un sostegno che valuti anche l'opportunità di un'elaborazione più analitica e psicoterapeutica. Il metro per decidere la richiesta di aiuto è quello di vedere quanto il disagio ostacoli l'andamento armonioso della vita quotidiana e dei progetti a lungo tempo.
Cordialmente
22 GEN 2014
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Gentile Jessica, da quello che scrive mi sembra che lei viva una costante e grande difficoltà di relazione non solo con il suo fidanzato ma con le persone in generale. Mi sembra opportuno quindi consigliarle di rivolgersi ad un professionista.
22 GEN 2014
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Salve Jessica, mi sembra di capire che si trovi in uno stato generale di insicurezza che andrebbe approfondito. Intraprendere un percorso psicoterapeutico può avere valenze differenti. Nel suo caso potrebbe essere utile un lavoro breve mirato al potenziamento delle sue risorse e alla gestione di alcuni aspetti emotivi per aumentare la sua autostima e ritrovare un po' più di sicurezza.
22 GEN 2014
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Gentile Jessica,
non si tratta di "patologia" né di "carattere" come qualcosa con cui nasciamo e non potremo mai modificare: sembra che tu abbia qualche problema di assertività dovuto ad alcune errate convinzioni su te stessa e sul tuo valore come persona. E' importante che tu riesca a fare tua l'idea che vali quanto gli altri se non di più: una parte di te infatti se ne rende già conto, quando parli dei tuoi successi universitari!
Chiedere aiuto a uno psicologo non significa essere patologici, ma è un segno di responsabilità verso se stessi cercare di risolvere le difficoltà che ci creano disagio. Se non sei convinta, puoi scegliere tra i professionisti che offrono un primo colloquio gratuito, vedere come ti trovi e poi decidere cosa fare in seguito.
Cordiali saluti e in bocca al lupo
22 GEN 2014
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Cara Jessica,
certamente ognuno di noi nasce con una propria indole temperamentale, tuttavia questi aspetti nel corso del tempo si vanno a fondere con ciò che apprendiamo dall'ambiente e dalle esperienze di vita. Alcune volte l'idea di noi che ci rimandano gli altri, o l'idea che ci facciamo a causa di alcuni fallimenti o vissuti negativi, influenza e "ribalta" quello che siamo. Avere dei momenti di disagio, imbarazzo o sofferenza non significa necessariamente ricadere nella patologia, ma ciò non implica che non si possa fare comunque un lavoro su di sè per comprendere meglio le ragioni di questi disagi ed uscire dalla condizione che causa malessere. Potresti intraprendere un percorso personale che ti aiuti a trovare le tue potenzialità e risorse, e che ti aiuti a riflettere sui timori che ti portano ad evitare i confronti con gli altri. Potresti cercare un terapeuta della tua zona che si occupi di percorsi mirati all'autostima e all'assertività, ad esempio.
Un saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi
22 GEN 2014
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Gentile Jessica,
non possiamo sapere se si tratta di una patologia o di tratti caratteriali, ma evidentemente questi aspetti della sua personalità le creano disagi in diversi ambiti della sua vita (relazioni affettive, sentimentali ecc.). In questi casi è utile fare una consulenza psicologica di persona e un trattamento mirato per comprendere l'origine delle sue insicurezze e della sua bassa autostima.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo