Il mio compagno è un narcisista.
Io sono sola in città perché ho famiglia e amici lontani. Ho investito molto su questo rapporto! Abbiamo un figlio. Ho investito molti soldi nel lavoro del mio compagno ma non ne posso più di essere ingannata. Manipolata. Sentirmi sempre come sulle spine con l'ansia di non poter esprimere quello che sento con la paura che se dico o faccio la casa sbagliata allora scoppia il mondo. Non esisto io e non esistono i miei bisogni. Per lui non esiste neanche il nostro piccolo bambino. Qualche dichiarazione d'amore sdolcinata sui social e poi finisce lì. In ogni caso vivere così è una tortura. Come posso convincerlo a farsi curare? Ho provato a parlargli con calma, sembra all'inizio capisca che ha un problema ma poi finisce sempre ad accusare me di qualcosa che non ho fatto. O per qualcosa che ho detto. Per piacere consigliatemi. Devo trovare una soluzione.
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7 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Florenzia,
il problema che lei presenta è veramente di difficile soluzione perchè il narcisista è una persona che oppone una difesa ed una resistenza enorme a qualsiasi tentativo di cambiamento e di approccio terapeutico.
Lei può solo usare, alternandole, le armi dell'empatia e della congruenza e, contemporaneamente, tramite un percorso di psicoterapia personale, imparare a reggere meglio le frustrazioni, migliorare l'autostima e la capacità di comunicare ed argomentare, diventare più assertiva ed, extrema ratio, fare nuovi progetti di vita e di lavoro prendendo in considerazione, se necessario, persino l'idea di poter chiudere questo rapporto anche se vi ha in vestito molto.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
12 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
In effetti, più che chiedere un consiglio su come poter convincere lui a farsi curare, sarebbe auspicabile focalizzarti sulle tue problematiche. Ogni volta che permettiamo a qualcuno di ledere, in qualsiasi modo, la nostra persona, senza trarne le dovute considerazioni e conseguenze, la autorizziamo a ripetere la mancanza. Avresti bisogno, attraverso il sostegno di una persona esperta, di esplorare le cause che ti portano ad accettare di essere trattata in questo modo, senza fissare paletti. Dovresti imparare ad incarnare le reazioni più congrue, per delimitare l'area relativa al rispetto della tua persona.
Quindi, il mio consiglio è quello di intraprendere, in prima persona, un percorso di psicoterapia individuale.
In bocca al lupo !
Carmine Di Mauro
10 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile sig.ra Florenzia,
capisco la sua frustrazione nel sentirsi relegata in un angolo e considerata solo per le risorse che può mettere a disposizione, tuttavia mi corre obbligo di farle presente che non si può costringere nessuna persona ad andare in terapia narcisista e non, ma neanche imporre a noi stessi e agli altri cambiamenti che snaturino.
Per le decisioni e le scelte future che la coinvolgono le consiglio di valutare se vi sia un vantaggio comune.
Quando temiamo di essere manipolati la domanda da porsi è: “io cosa ci guadagno?”
In una relazione se vince uno solo la coppia perde ma se si vince in due la coppia trionfa.
La psicoterapia può essere di aiuto nello stimolare soluzioni alternative.
Cordialmente,
Dott.ssa Elena Consenti
Psicologa - Psicoterapeuta Latina
10 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Florenzia,
quello che mi pare di cogliere dalla sua lettera è un insieme di tristezza, rabbia, disillusione, ansia, solitudine (perché non si sente vista dal suo compagno e perché le persone a lei care sono lontane) e fatica; fatica perché mi sembra che abbia investito e investa molte risorse in questa relazione; oltre a quelle economiche che lei esplicita ci sono anche quelle emotive e quelle mentali (legate, ad esempio, al pensare cosa poter dire e cosa non dire per scongiurare reazioni tumultuose da parte del suo compagno). Tutto questo le crea una grande sofferenza e insofferenza che sente di non riuscire più a sopportare ("vivere così è una tortura"). La riflessione che sento di fare è sulla domanda che porta: lei chiede come può convincere questa persona a farsi curare, come se in un percorso di cura del suo compagno vedesse la soluzione al problema. Il punto è che è possibile, ad esempio, che il suo compagno non sia motivato a intraprendere un percorso; che il percorso che il suo compagno può intraprendere prenda una direzione molto diversa da quella che per lei è auspicabile; è possibile, come giustamente suggerisce il collega, che il suo compagno resista al trattamento ecc; tenga conto, inoltre, che i percorsi di terapia possono avere dei tempi anche lunghi e che i risultati non sempre sono immediati.
Quello che mi sento di dirle è di valutare la possibilità di prendere in considerazione uno spazio per sè (un percorso di sostegno psicologico) in cui, prima di tutto darsi la possibilità di alleggerirsi di questo carico emotivo così gravoso e poi mettere a fuoco quelle che possono essere le azioni possibili che può intraprendere lei per uscire da questa situazione. Un saluto.
9 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Florenzia,
comprendo totalmente la sofferenza che stai provando perchè viene messa in crisi la tua dignità di madre, compagna e donna. Sarà molto complicato far riflettere lui sulle sue difficoltà relazionali, quindi ti consiglio di intraprendere tu un percorso terapeutico di consapevolezza da cui potrai trovare sicuramente giovamento e divenire agente attivo e consapevole della tua vita. Rimango a disposizione.
Sinceri saluti
Dott.ssa Alessandra Xaxa Psicologa Augusta (SR)
7 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Florentia,
qualunque sia il problema del suo compagno, lei può molto migliorare la comunicazione e il rapporto con lui con delle sedute di psicoterapia della Gestalt, anche se va da sola dallo psicoterapeuta.
Le consiglierei perciò di provare questa strada.
Se non dovesse ottenere risultati sufficienti, sarà lo psicologo eventualmente a cercare di coinvolgere anche il partner.
Se volesse approfondire è necessario un rapporto professionale da attuarsi tramite una consulenza o una terapia, anche on line.
Cordiali saluti