Morte del padre superare la sitiazioone
Buongiorno, il 4 Gennaio all'età di 38 anni tornando a casa su uno stradine parallelo ho visto moti lampeggianti e strada chiusa. Per curiosità ho chiamato mio padre che doveva essere tornato da casa nostra da poco da quella strada e dopo una serie di non risposte e conclusioni ho scoperto che era lui, un incidente che ha provocato l'arresto cardiaco per 15 minuti prima di essere rianimato. Io ho visto solo l'altra persona coperta da un velo (un migrante sulla strada). Corso in ospedale, prima del trasferimento presso un centro si terapia intensiva, l'ho toccato ed era freddo (dopo capii il perché. Dopo una settimana è morto e la cosa buffa è che ci avevano chiamato i dottori per assistere alla sua fine, le macchine che davano allarme e lui pian piano che si spegneva, noi a piangere e i dottori dietro ad attendere per portarlo via. Inoltre eravamo senpre assieme dal mattino a sera e la domenica lavoravamo nella casa da noi, quindi tutti i suoi ferri e oggetti erano lì come in attesa di continuare il lavoro. Tutto questo si è aggiunto al fatto che ho dovuto tenere sempre tutto dentro perché mia moglie dopo un mese e mezzo avrebbe fatto nascere Michela e condividere questo dolore è un lusso che non potevo permettermi. Mia madre tanto meno. Ancora ora capita che mi chiama piangendo perché povera è sola, non capendo che non sono la persona giusta. Purtroppo ho perso un padre e migliore amico in una pigra giornata di inverno, quelle giornate senza senso ma che ti stravolgono per sempre. So che non esiste un rimedio, ma davvero vorrei accettare che non esiste più e soprattutto che mai ci si rivedrà. Per ora l'unica maniera è non aver contatti, non guardo nessuna sua foto e raramente vado al cimitero, anche se vorrei starci sempre e guardarle dal mattino alla sera, ma ogni volta sto male giorni