Momento difficile per me, devo prendere una decisione.

Inviata da Sabrina · 5 ago 2020

BUONA LETTURA, UN TESTO UN PÒ LUNGO, ma si legge in fretta.
Buongiorno, Sono Martina, ho 22 anni, in passato e credo tutt’ora, ho sofferto/soffro di depressione, sono stata sotto psicofarmaci per un anno (vado da psicologa). Sono insieme a Fabio da 6 mesi, un bel ragazzo, lavoratore e purtroppo con poca pazienza, sicuramente anche per i suoi problemi alle spalle. Ci siamo conosciuti a febbraio, non ero molto propensa ad uscire con lui perché non mi ispirava fisicamente e pensavo fosse tutt’altra persona caratterialmente, quando siamo usciti invece sono rimasta soddisfatta molto a livello mentale, per me era bello anche se non era il mio prototipo. Abbiamo portato avanti questa bellissima conoscenza di persona per tutto febbraio, fino a farla sbocciare, soprattutto nel periodo del Covid (da marzo, abbiamo fatto due mesi senza vederci) abbiamo coltivato molto il nostro rapporto, eravamo felici, entusiasti e impazienti per la riapertura di tutto (Abbiamo anche una bellissima intesa sessuale) .
Una volta rivisti però (A MAGGIO) non so, sono caduta in continue paranoie, DEL TIPO “sono innamorata come gli dicevo o no?” “È bisogno o può sbocciare amore?” “Lo voglio o no?” “È dipendenza affettiva?” “Se vedessi un ragazzo piu bello di lui come mi comporterei?” Insomma ponendomi tutte le domande da Doc RELAZIONALE. Sono andata avanti fino a questo periodo qua, con lui da maggio infatti, ci sono continue incomprensioni, abbiamo avuto molti litigi, di cui burrascosi, urla, lui mi ha lasciato tante volte e poi è tornato a riprendermi, io sto sempre male, ogni volta che usciamo litighiamo, non riusciamo a fare una serata per bene, non riusciamo ad andare a cena, litigi su litigi, lui ha poca pazienza, lavora tanto, quindi spesso è come se non volesse sentire una mosca volare, a volte schizza e abbandona i social network.. insomma una relazione che sta andando di male in peggio, io continuo a piangere, mi sento sempre impacciata, mi chiudo dentro me stessa e mangio poco. Adesso lui si è “calmato”, lui mi ama ed è qui per me dice, io altrettanto ma sono confusa. continuiamo a prenderci delle pause, insomma, io ammetto che per quanto io lo possa volere non ne posso più.. pochi giorni fa sono stata in vacanza con la mia amica e ammetto di aver trovato la vera me.. al ritorno, lui mi ha accolto con una piccola sorpresina, ho apprezzato ero felice di vederlo.. poi non so, ho svolto un colloquio di lavoro che ritenevo importante (ma che è andato male) e mi è crollato tutto.. (premetto che Non ho una vita soddisfacente anche a livello lavorativo) È tutto uno scarabocchio la mia vita, e voglio snodare questo scarabocchio..
e credo di essere arrivata ad un capolinea con lui.. Credo di volerlo lasciare.. Non so se è una crisi del momento o se davvero sono arrivata al culmine.. Non so cosa fare, sono triste e disperata.
Credo che questa relazione “diventata tossica” con il tempo, mi abbia tolto tutte le energie, non ho gli stimoli di una ragazza innamorata.
voglio stare bene. Vorrei cambiare vita e riprenderla in mano.
MI SCUSO per la lunghezza e per il disturbo.
Pareri?

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Miglior risposta 6 AGO 2020

Cara Sabrina,
è bella la metafora dello scarabocchio, come un gomitolo aggrovigliato che va snodato. Dentro lo scarabocchio pare esserci questa relazione che lei definisce "tossica", ma c'è anche molto altro. Racconta di essere seguita da una psicologa (forse psicoterapeuta) per la sua depressione passata e forse ancora presente... Se non lo ha fatto le suggerisco di parlarne a fondo con lei. Al primo impatto sembra che la sua relazione con Fabio (e forse non solo quella con lui) sia intossicata dalle macchie scure di quello scarabocchio (o dai nodi di quel gomitolo) che è l'immagine con cui lei si rappresenta la sua vita. Se è così, allora occorre il lavoro paziente e amorevole di chi la aiuti a sbrogliare la matassa. I dubbi ossessivi si nutrono di vissuti e paure antiche... Del tutto sano il suo desiderio di riprendere in mano la sua vita, che sente di non padroneggiare. Se non nominiamo quello che si agita dentro di noi e non lo trasformiamo in pensiero, continuerà a muoverci senza che ne siamo consapevoli, togliendoci le energie.
Le auguro il meglio.
Dott.ssa Franca Vocaturi

Franca Vocaturi Psicologo a Torino

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6 AGO 2020

Gentile utente, la sua lettera è piuttosto confusa e trovo abbastanza difficile darle una risposta. Dalla descrizione che fa del suo partner, tuttavia, emergono caratteristiche piuttosto discutibili, quali ad esempio: poca pazienza, imprevedibilità ecc. Aggiunge inoltre che non ha ancora capito bene quali sono i suoi sentimenti nei suoi confronti. Sinceramente la inviterei a riflettere attentamente su quali sono i motivi effettivi che la tengono legata a lui. Il bisogno di essere amati ci porta talvolta ad accettare e a normalizzare atteggiamenti poco piacevoli da parte delle persone che dicono di amarci, giustificandoli, e arrivando addirittura a pensare di esserne la causa. Le consiglio vivamente di continuare con fiducia il suo percorso psicologico; l'aiuterà a rafforzare la sua autostima e a fare chiarezza dentro di sé. Le faccio tanti auguri e rimango a disposizione per ulteriori consigli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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6 AGO 2020

Buongiorno Sabrina,
È molto difficile dare pareri a distanza, senza conoscerla. Mi sembra che il suo umore sia altalenante anche a causa della situazione lavorativa. In queste condizioni si rischia di ‘usare’ le relazioni per regolare il proprio umore. Questo sembra succedere da entrambe le parti. Affronti un problema alla volta e, se non vede chiaro in se stessa, può rivolgersi ad un terapeuta che la aiuterà in questo compito.
Dott.ssa Giuliana Gibellini, psicologa-psicoterapeuta, Specialista in psicologia clinica

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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