Ciao, sono una ragazza di 22 anni. Vivo una vita molto fortunata, ho sempre portato a termine, con discreto successo, le cose iniziate ma, al momento sto avendo una grossisima crisi relativa all'università. Ero convinta di riuscirmi a laureare a marzo e quindi in corso, ma molto probabilmente non ce la farò, e il motivo é che perdo un sacco di tempo e questa cosa mi sta devastando. Ogni giorno provo a mettermi alla scrivania per studiare e scrivere ma non riesco, mi distrago con tutto. Questo mio perder tempo mi sta facendo sentire in colpa e il fatto che probabilmente andrò fuoricorso mi fa sentire una fallita: fallita perché avevo tutto il tempo per farcela e invece l'ho perso.
Da diverso tempo, ormai, faccio fatica a dormire prima delle 4, anche qua mi impongo di dormire presto ma continuo a perder tempo e mi sembra da una parte di star buttando via la vita e dall'altra di non riuscire a fare niente per uscire da questo "blocco" (se così lo vogliamo chiamare perché a me sembra una scusa inventata da me).
Insomma sto vivendo con i sensi di colpa ma non so cambiare la situazione.
I miei genitori sono persone davvero favolose, non mi mettono pressione, mi vedono piangere spesso e non capiscono perché e anche questo mi fa sentire male, perché ho paura che sentano di aver sbagliato qualcosa quando invece io sono profondamente grata alla vita per avere avuto loro come genitori.
Non so che fare, vorrei intraprendere un percorso con uno psicologo ma sento che farebbe stare male i miei genitori e, inoltre, mi sembra di rifugiarmi nella scusa dello stare male quando invece non ne avrei motivo e sto perdendo solo tempo perché non ho voglia di fare nula.
Non so se la situazione è chiara ma quello che so é che mi serve un parere, un input per capire come muovermi.
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9 GEN 2022
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Gentile Giulia,
è frequente che durante un percorso universitario possa esserci un periodo di calo del rendimento o di crisi per tanti motivi e d'altra parte non riuscire a rispettare una previsione fatta sulla data di laurea non dovrebbe essere vissuta come una tragedia nè innescare pesanti sensi di colpa.
Piuttosto è utile cercare di comprendere con l'aiuto di un percorso di psicoterapia qual'è il problema che si nasconde dietro al sintomo e acquisire gli strumenti adatti per superarlo.
E' anche da sottolineare che se i suoi genitori la vedono in difficoltà dovrebbero loro per primi incoraggiare questa possibilità e non dispiacersene mentre lei proprio col rimanere inerte si rifugia nella scusa dello star male e mantiene in atto un circolo vizioso che invece è bene interrompere.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadsrivio di Campagna (SalernO).
3 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Giulia,
Capisco che la situazione che descrive sia per Lei fonte di ansia, frustrazione e sendi di colpa. Vorrei pero' rassicurarla che e' abbastanza comune sperimentare difficolta' in prossimita' di un cambiamento di vita importante, qual e' quello della laurea, che rappresenta in un certo senso la transizione alla vita adulta. Non credo il suo blocco sia una scusa, come Lei teme, quanto il sintomo di una incertezza profonda di fronte a quel cambiamento di vita. E' naturale che soprattutto persone che tendono a responsabilizzarsi, risentano della pressione. Il mio consiglio e' di inizare un percorso terapeutico breve, mirato a questo problema. Se e' vero infatti che queste crisi sono spesso temporanee e si risolvono col tempo, avere un sostegno psicologico in questo momento aiuterebbe a risolvere la situazione in modo piu' veloce. Comprendo la preoccupazione per i suoi genitori, ma credo che vederla stare male sia per loro peggio che sapere che sta lavorando con un terapeuta per risolvere il problema. Ha bisogno di farsi un po' di coraggio per fare il primo passo, io credo ce la possa fare.
Le faccio i miei migliori auguri. Se serve, rimango a disposizione, online.
Francesca Calvano
2 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giulia,
spesso nella vita capita di provare sentimenti senza capirne il senso, soprattutto da giovani quando si sta iniziando il cammino di conoscenza di se stessi. Questo non significa che i sentimenti che si provano non abbiano senso, anzi! E provare sofferenza non ha nulla a che vedere con l'avere dei buoni genitori: un buon genitore non è perfetto e in qualsiasi relazione possono esserci incomprensioni. Questo non le rende cattive relazioni, ma relazioni normali. La differenza è: cosa se ne fa di quelle incomprensioni? Ammesso che qualche comportamento dei suoi genitori sia il motivo della sua sofferenza.
Le incomprensioni non sono direttamente collegate con l'affetto reciproco. Questo è un punto di partenza importante dal quale poter pensare di rivolgersi a un terapeuta, magari con formazione relazionale, che si concentri quindi sulle dinamiche relazionali più che sulle persone in sè e per sè; oppure con formazione sistemico familiare, chiedendo ai suoi genitori di accompagnarla, evitando di farli rimanere male per un'eventuale richiesta solo per sè ma anzi, coinvolgendoli e comunicando loro il suo desiderio di averli vicino in un momento difficile.
31 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gent.le Giulia,
è comprensibile che, sebbene la 'vita fortunata', si palesino momenti di difficoltà emotiva come quello che sta vivendo in questo periodo. Percepisco tanta sofferenza e al contempo bisogno di cambiamento rispetto al 'blocco' attuale. Comprendo che possano esserci resistenze nell'intraprendere un percorso psicoterapeutico, credenze che possono inibire la richiesta d'aiuto. L'invio che le rivolgo è di affrontare tali preoccupazioni all'interno di uno spazio professionale intimo e protetto, solo da qui è possibile l'instaurarsi di una relazione terapeutica efficace al fine di acquisire strumenti maggiormente funzionali per gestire il disagio emotivo e il dolore del presente
Se ritiene che possa aiutarla in questo intento, si senta libera di contattarmi
26 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Giulia,
è molto consueto che in momenti come il tuo, in cui ci sono dei cambiamenti in vista, ci si blocchi o non si abbia più la stessa forza per andare avanti. Non saranno di certo un paio di mesi fuoricorso a definire il tuo fallimento, per cui non demordere e cerca di indagare quale siano i motivi per poter poi ripartire al meglio.
Resto a disposizione, anche online, qualora decidesse di contattarmi per un primo colloquio conoscitivo gratuito
Un caro saluto
24 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Giulia,
la sua tristezza e la sua delusione sono davvero evidenti e molto probabilmente hanno davvero bisogno di essere presi in considerazione, perché è vero che bloccarsi talvolta è fisiologico, ma è importante lavorare i nodi doloranti, onde evitare che aprano poi le porte a situazioni più complesse.
Comprendo la sua vergogna e la paura di deludere i suoi, ma è importante che lei metta mano in maniera consapevole alla sua vita, affinché riesca ad arrivare ad obiettivi e traguardi suoi personali.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fabbrini
12 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Giulia,
restare fermi dà proprio l'impressione di andare indietro anzichè avanti, con tutti i sentimenti che ha ben riportato nel Suo scritto.
Non mi è chiaro perchè pensa di intraprendere un percorso con uno psicologo, ma sente che farebbe stare male i suoi genitori.
Credo che anche andare a indagare se si tratti di una "scusa" o di un blocco e capire come affrontare la situazione possa essere solo una cosa positiva e apprezzabile, uno strumento utile per trovare una soluzione a questa fase di stallo.
Resto a disposizione, anche online, qualora decidesse di contattarmi.
11 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Giulia,
in momenti di cambiamento nella vita può succedere di bloccarsi, procrastinare e a volte autosabotarsi.
Ci si blocca perché si sente di non avere gli strumenti per passare alla fase successiva della vita ( una volta laureata cosa farò? Ce la farò/sarò all'altezza/capace? Una volta laureata sarò adulta..), perché si ha l'impressione di non aver goduto a pieno di quel periodo ( se mi laureo poi dovrò cercare un lavoro, pensare in modo responsabile, addio spensieratezza!); ci si blocca perché si ha paura di quello che ci sarà dopo o perché il mondo fuori fa un po' paura; ci si blocca perché si è la prima della famiglia che si laurea e ci si sente in colpa a realizzarsi...
Questi sono solo alcuni esempi che spiegano un possibile blocco, per riuscire a superare il tuo è importante che comprendi quale significato ha per te e quale bisogno sottostante forse non stai ascoltando. Purtroppo il forte senso di colpa e, da come scrivi una modalità critica e severa verso te stessa, in questo momento ti impediscono di farlo in modo sereno, farti aiutare da un professionista ti permetterà in breve tempo di ritrovare un equilibrio.
Cordiali saluti
Cristina
11 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Giulia, a mio avviso, parlare con qualcuno invece ti potrebbe aiutare a focalizzare le motivazioni che si celano dietro il "perdere tempo" o dietro il fatto che prima delle 4 non vai a dormire, ad esempio, situazioni affatto banali e che, a quanto sembra, esulano dal tuo controllo e dalla tua volontà ma che compromettono scopi importanti della tua vita come quello di riposare bene e di laurearsi nei tempi attesi. A volte basta poco per riprendere in mano la situazione.
Un caro saluto, d.ssa Antonella Ricci
10 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Giulia,
comprendo come possa essere difficile per lei affrontare questo “momento di crisi universitario”. Il desiderio di portare a termine un obiettivo e la difficoltà nel poterlo realizzare ci fa sentire impotenti, “falliti”. Andrebbe cercato di capire che cosa può essere successo in questo periodo che ha creato questo “blocco” a tal punto da impedirle di concentrarsi e di dormire.
Credo che una risposta alla sua situazione la possa trovare in uno spazio a lei dedicato con un professionista.
Resto a sua disposizione anche per un consulto online.
Dr.ssa Laura Chiuselli
9 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Il tuo è solo un blocco ansioso motivazionale dovuto all età, chi ti scrive in modo prolisso è perché non ha capito ciò che vivi.La soluzione c è già,pochi passi di una buona psicoterapia breve ti riporterà a dormire e tornare vincente sul tuo percorso di studi e riconquistare l autostima persa, e il tuo aitoinganno si scioglierà come neve al sole.
Disponibile ad aiutarti!Un sorridente saluto!
Dott.Fabio Nesi
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Giulia,
dal suo racconto emerge molto chiaramente la fatica che sta provando in questo periodo.
Sicuramente con poche ore di sonno è difficile riuscire ad avere delle energie mentali per riuscire ad affrontare lo studio universitario; se a questo aggiunge un forte senso di colpa per quello che prova la situazione si fa per lei sempre più pesante e "bloccante".
È importantissimo prima di tutto lavorare sul sonno: se non dorme adeguatamente tutto il suo organismo ne risente ed in particolare le capacità cognitive e le emozioni.
Successivamente sarà importante lavorare sul senso di colpa e sul perché, a ridosso della tanto ambita laurea, sta passando questo periodo di blocco.
Se volesse intraprendere un percorso per lavorare su questi aspetti rimango a sua disposizione.
Un caro saluto
8 GEN 2022
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Cara Giulia, mi dispiace che tu stia attraversando questo periodo di “crisi” come lo definisci tu stessa. Un primo grande passo lo hai già fatto scrivendo qui, condividendo il tuo pensiero e chiedendo un aiuto. Dalle tue parole inoltre emerge già la tua forte determinazione a voler uscire da questa situazione e si dovrebbe partire proprio da qui, da questo livello di motivazione. Un ambiente familiare sereno è inoltre un elemento molto importante al fine di una buona riuscita di un intervento. Questo infatti ti darebbe l’opportunità di provare a sviluppare, con l'aiuto di un professionista, anche un’abilità importante: quella di affermarti, comunicando e dichiarando in maniera efficace agli altri le tue emozioni e i tuoi bisogni. Per ora ti auguro il meglio Giulia e resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Valeria Vitali
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Giulia,
Mi dispiace per la situazione che stai attraversando.
Si dovrebbe indagare sulla causa del tuo malessere e te stessa dovresti cercare di ammettere di trovarti in un periodo difficile.
Hai fatto bene a scrivere in questo portale adesso dovresti cercare e chiedere un supporto per gestire al meglio questa situazione.
Resto disponibile.
Cordiali saluti.
8 GEN 2022
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Salve Giulia, mi colpisce la sua frase "non so se la situazione è chiara", come se avesse "paura di sbagliare e non presentare veramente se stessa". In questa fase di "blocco", lei ha l'opportunità di capire meglio quale segnale le sta trasmettendo... Che significa fermarsi per lei? E per la sua famiglia? Immagino sia stata sempre una persona che abbia corso dietro ad aspettative e forse ora si sta fermando a riprendere le energie ma per farlo deve concedersi uno spazio di ascolto.
Resto a disposizione
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra
8 GEN 2022
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Gentile Giulia, immagino quanto la sua situazione sia frustrante per lei e quanto la metta in difficoltà. Da quello che racconta mi sembra di capire che approfondire i motivi di questo “blocco” temporaneo e il conseguente senso di colpa sia la chiave per attraversare e superare questa crisi.
Credo che non esistano veloci consigli in questo caso ma che potrebbe far riferimento a un terapeuta con cui iniziare un percorso alla scoperta di questi aspetti.
Si dia questa possibilità in questo momento.
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Giulia, ho letto la sua richiesta.
Come mai è così poco gentile con se stessa? Nel suo messaggio scrive molti complimenti ai suoi genitori e sembra essere sempre stata soddisfatta della sua vita ma forse c’è dell’altro che non le permette di sentirsi tale da proseguire e terminare gli studi.
Avere un momento temporaneo di pausa dagli studi può essere considerato normale nella carriera universitaria, vede, non siamo macchine programmate per iniziare un percorso e terminarlo in un determinato tempo perché in mezzo, intanto, viviamo. Lei cos’ha vissuto? Si ponga questa domanda e se vuole, resto a disposizione.
Buona giornata
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Giulia,
se ha la percezione di compiere un sabotaggio a sue spese, attivando una serie di comportamenti,
come la distrazione, che le impediscono di realizzarsi e la fanno stare molto male per i sensi di colpa, le suggerisco di intraprendere un percorso.
Provi a spiegare ai suoi genitori che ha bisogno di essere orientata, racconti loro come si sente e quanto le sarebbe utile, provi a prendere in mano la situazione, i suoi genitori capiranno (forse con fatica o forse no! A volte sanno davvero stupire). Attraverso un percorso intanto potrebbe alleggerire il carico di frustrazione emotiva e già questo potrebbe aiutarla sin da subito e poi si potrebbe esplorare cos'è che causa il blocco e prendersene cura.
Se ha bisogno, resto disponibile anche per consulenze online.
I miei migliori auguri,
Dott.ssa Simona Delli Santi
di "Una Stanza per Sé:servizi per il benessere psicologico"
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Giulia,
Innanzitutto hai fatto molto bene a scrivere qui. È il passo giusto. Racconti di un certo disagio che si manifesta con la presenza di difficoltà nel concentrarti in un compito, nell’ addormentamento, sensi di colpa per non riuscire a fare diversamente… e guardandoti intorno ti senti fortunata per la vita che hai e pensi che ciò che ti stia accadendo sia una scusa che ti racconti per procrastinare i tuoi impegni.
Sminuire il problema fa parte del problema. Fino a che non ammetti con chiarezza a te stessa, dicendo ad alta voce, che stai vivendo un periodo di difficoltà, non agirai davvero in modo utile per risolverlo. (Anche se fosse una scusa, cos’è che spinge una parte di te a tutto ciò? Come mai questo blocco? Qualcosa non va a prescindere dai motivi, e questo lo misuri nella sofferenza che provi).
È una trappola mentale comune quella di sentirsi fortunati per ciò che si ha nella vita e quindi pensare di “non aver motivi o diritto” per star male, ma così non è. Siamo esseri umani sensibili a prescindere dal resto. Altrimenti nessuno tra chi è privilegiato (solo per fare un esempio) si ammalerebbe psicologicamente, ma così non è.
Dunque, prendi coraggio e fai il passo successivo: intraprendi un percorso di supporto psicologico mirato.
I tuoi genitori come starebbero se sapessero che stai male ma non chiedi aiuto? In genere sono molto più contenti di aiutare i figli in difficoltà che restare all’oscuro senza poter quindi far niente…
Ti auguro il meglio e ti invio un caro saluto.
Resto a tua disposizione!
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Giulia,
Può succedere di vivere una fase di blocco nella propria vita. La cosa più importante è individuare la causa e lavorarci.
Non c’è nulla di irreparabile e fa parte della condizione umana chiedere aiuto. I suoi genitori probabilmente percepiscono da parte sua la stessa stima che lei ha nei loro confronti Quindi può esplicitare loro che il ricorso ad un terapeuta non è un giudizio sul loro lavoro educativo. Ognuno risponde agli eventi con processi cognitivi interni che non sono imputabili a terzi. D’altra parte loro non hanno gli strumenti per poterla aiutare a uscire da questo loop. Per questo la incoraggio a intraprendere un percorso di supporto psicologico condividendo la scelta con i suoi.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Giulia,
Innanzitutto mi spiace molto che tu ti senta in colpa e una fallita perché stai avendo una difficoltà nel rispettare una scadenza. Penso che ogni malessere o disagio o blocco, comunque vogliamo chiamarlo, abbia un suo valore e sicuramente un motivo e non sia una "scusa". Oltretutto ti sento motivata a raggiungere i tuoi obiettivi, c'è solo un ostacolo in questo momento, una difficoltà che forse hai bisogno di ascoltare invece che di rifiutare (credendoti invece una fallita che cerca scuse). È bellissimo che tu sia grata alla vita e ai tuoi genitori, ma questo non ti toglie il diritto sacrosanto di passare un momento difficile. Penso che possa essere una buona idea un percorso di sostegno psicologico e da quello che leggo, i tuoi genitori vogliono il tuo bene, prova a parlargliene. Se stanno male nel vederti piangere senza capire il perché forse saranno felici di accompagnarti (metaforicamente) in un percorso che possa aiutarti a capirne i motivi e a stare meglio.
Ti auguro ogni bene.
Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Clarissa Pattocchio
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Giulia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
8 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Giulia,
tra le righe della tua richiesta ho sentito un'ansia agitata, frustrata.. ho percepito la figura di una donna che nel "blocco" universitario sta in realtà comunicando un malessere esistenziale più profondo. La paura lacerante di esser rimproverata per aver fallito, per lo sprecare il prezioso tempo, per non essere la figlia desiderata.. questi minacciosi sensi di colpa stanno divorando la serenità e ti impediscono di portare a termine con naturale spensieratezza dei traguardi per te oggi importanti. Chiedere aiuto ad uno specialista, non vuol dire che i tuoi genitori hanno fallito nella loro funzine, anzi.. dovrebbe rimandar loro il fatto che hanno trasmesso alla loro figlia uno dei valori più importanti, una preziosa risorsa per fronteggiare le avversità della vita: chiedere aiuto e attivarsi per risanare uno stato di sofferenza e trovare le energie per perseguire i propri obiettivi. Se cadi e di laceri la pelle, vai da un medico per medicare la ferita. Così se senti una sofferenza che serpeggia nel tuo mondo emotivo e ti ostacola nei tuoi progetti, cerchi di ascoltarti e comprendere cosa la genera, assieme ad uno specialista con cui trovare le giuste chiavi di lettura.
Contattare uno psicologo è un meraviglioso atto di prevenzione e amore di sè.
Resto quì, a tua completa disposizione.
Un abbraccio sincero Giulia.
Dott.ssa Guercioni Clarissa