Mio padre in fin di vita e la scoperta

Inviata da Jojo K · 10 mar 2025 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera, innanzitutto.
Ho mio padre che ha avuto una emorragia cerebrale e da più di un anno ho attraversato un inferno tra ospedali, reticenza sua ad operarsi e comunque purtroppo anziché migliorare è peggiorato di molto.
Già mia madre ha avuto un cancro due tre anni fa, loro sono divorziati e sono dei medici. Ho un solo fratello, che purtroppo non solo è menefreghista ma nelle tre volte in cui è comparso (medico anche lui che vive all’estero) mi ha solo aggredita per mettere bocca sul mio operato.
Orbene, sono stata molto presente (quasi ogni giorno vado in ospedale), la mia professione nel frattempo è letteralmente andata a rotoli visto che già in precedenza con il covid era iniziato il degrado che interessa la categoria. Ma oltre le difficoltà oggettive, si è aggiunto che mi sono trasferita da mia madre (la quale dopo 20 giorni mi ha fatto una denuncia subito archiviata) e che gestisco una situazione paterna complessa.
Nonostante i guadagni stratosferici di mio padre, si trova in una situazione debitoria pazzesca dunque ho anche riconsegnato il suo appartamento per evitare un domani problemi con la rinuncia all’eredità.
Sono molto stanca, perché anche se immaginavo la situazione di mio padre non credevo di scoprire una serie di cose tra cui guadagni da presidente di cassazione e soprattutto acquisti inutili di auto da 60 mila euro e varie mai utilizzate finite smaltite come rifiuti speciali.
Vero è che una volta mi disse anni fa quando si paventò una ipotesi di grave malattia che scoprendo delle cose sue lo avrei odiato, poi negata la cosa dopo la ripresa dalla malattia; tuttavia ieri nel gettare carte e vedere tante altre cose di questo genere mi sono infuriata.
Non sono andata in ospedale né ieri né oggi (oggi più per la stanchezza) ma ho fatto una videochiamata e mi dava fastidio quasi parlare perché mi viene da piangere.
Non piango quasi mai, oggi una delle poche volte.
Ora mi trovo in un conflitto con me stessa, non ho mai percepito un grande affetto da mia madre che peraltro mi affidó a mio padre con il divorzio ma pensavo che lui mi amasse e invece adesso non so più chi è quest’uomo o meglio ho capito che anche lui non mi amava poi così tanto.
Non è per i soldi in sé ma il ricordo che non mi ha pagato le tasse universitarie dicendo che non aveva soldi e non ero in regola (primo anno 3 esami solo con media del 29 a giurisprudenza) mi tartassa la mente come una goccia che scava la roccia.
Ho una famiglia completamente disfunzionale ed ho tentato molti percorsi in passato ma credo che non sarò mai felice, la vita ormai la percepisco da anni come un obbligo. Non so soprattutto come mi devo comportare con quest’uomo, perché continuo ad andarci (per carità ormai è come se non fosse più lui anzi non lo è) ma io sono io e sto davvero avvilita perché ormai non va bene più niente ed ho fallito anche con la professione, non sono più giovane ho 47 anni e 20 di partita iva e vorrei fare un concorso ma non riesco nemmeno a studiare perché non sono serena ed il mio tempo passa a sbrogliare guai di mio padre, l’ospedale e questo è.
Secondo voi cosa dovrei fare? Grazie per chi avrà pazienza di leggere o addirittura rispondere

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Miglior risposta 11 MAR 2025

Ciao, Jojo. Innanzitutto, mi dispiace molto per la situazione che stai attraversando, che è davvero complessa e dolorosa. La tua esperienza è un accumulo di sfide emotive, familiari, finanziarie e professionali che ti sta mettendo a dura prova. Il senso di frustrazione che provi è comprensibile, soprattutto considerando tutto quello che hai affrontato in questi ultimi anni.

Ciò che emergerebbe come fondamentale, in questo momento, è cercare di ristabilire dei confini sani, che ti permettano di non essere completamente assorbita da una situazione che, per quanto importante, sta minando il tuo benessere. La tua vita non può essere solo il "dovere" di occuparsi degli altri e risolvere i problemi degli altri. È necessario che tu possa anche dedicare del tempo per te stessa e per la tua serenità.

Considerare un percorso psicologico potrebbe essere molto utile, per darti gli strumenti per separare le tue emozioni dal tuo agire quotidiano e per trovare un modo di elaborare ciò che hai vissuto senza che questo ti faccia sentire sopraffatta. Inoltre, se possibile, sarebbe importante che tu avessi un supporto anche dal punto di vista legale e finanziario per la gestione dei debiti di tuo padre.

Ti suggerirei di non concentrarti solo sul recupero del tuo equilibrio personale, ma di considerare anche il fatto che non sei obbligata a fare tutto da sola. I percorsi di consulenza psicologica possono offrirti una guida, e anche l'aiuto di professionisti legali e finanziari potrebbe alleviare parte del peso che stai portando.

Capisco che la tua professione sia in difficoltà, ma ti incoraggio a non arrenderti. Potresti trovare una via di uscita studiando con calma e gradualmente per un concorso, prendendo un passo alla volta. La tua carriera non è finita e c'è sempre la possibilità di riprendersi, anche se il cammino è difficile.

In questo momento, potresti provare a fare delle piccole pause per te stessa, come un piccolo tempo di relax o un'attività che ti faccia sentire bene, anche se brevemente. La fatica che provi è un segno che il corpo e la mente ti chiedono di fermarti un attimo per non andare oltre i tuoi limiti. Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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12 MAR 2025

Da quello che scrive e si comprende quanto abbia sofferto e quanto soffra per quello che ha passato.

Tuttavia, per uscire da una situazione disfunzionale di sofferenza è importante focalizzarsi sul presente non e non sul passato

I cambiamenti sono sempre di fronte a noi, mai dietro di noi
Passato per quanto sia doveroso, bisogna lasciarlo il passato

Bisogna partire dal presente, iniziare a fare dei piccoli cambiamenti, concreti nella nostra vita nella nostra routine, nel nostro modo di pensare per aprirci nuove strade nuovi obiettivi

Si focalizzi sul suo presente su quali possono essere i suoi obiettivi da oggi e iniziare un percorso concreto per raggiungerli

Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che la posso aiutare a comprendere meglio la sua situazione ed affrontarla

Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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11 MAR 2025

Credo che arrivata ad un certo punto tu ti sia stancata di avere questo carico addosso. Arrivare al limite porta un vissuto non indifferente di rabbia e rancore, specie se ciò è associato alle nostre figure familiari di riferimento. Tuttavia non è mai troppo tardi per iniziare ad imporre i propri bisogni e a limitare la disponibilità.
Non ti aspettare di poter cambiare il passato ma il tuo atteggiamento rispetto ad esso. Il fatto che tu non sia riuscita a trovare beneficio in un percorso non vuol dire che un ulteriore tentativo non possa sorprenderti! Resto a disposizione.

Dott.ssa Giuseppina Fiorillo Psicologo a Salerno

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11 MAR 2025

Salve JojoK, grazie per aver condiviso questa parte del suo vissuto, molto complesso e intricato. Comprendo, o meglio percepisco, il suo dolore e un senso di insoddisfazione misto a frustrazione e trovo sia comprensibile visto quanto ha raccontato. Partendo dalla scoperta che ha fatto, credo che sentirsi traditi sia la diretta conseguenza e la rabbia che ora prova (che si manifesta nel fastidio di parlare a telefono con suo padre) sia naturale; tuttavia, credo che questo sentimento abbia riattivato a ritroso tutti gli altri ad esso collegati, tutti i sentimenti e le sensazioni che si sono susseguiti nel tempo di questa sua storia familiare. Credo che possa giovarle un percorso psicologico orientato alla ridefinizione di limiti e confini da un lato ma anche di sostegno ed elaborazione di tutto ciò che è stato. Mi auguro possa cambiare percezione della vita come obbligo.
resto a sua disposizione, un saluto!

Dott.ssa Mara Iannone

Dott.ssa Mara Iannone Psicologo a Napoli

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11 MAR 2025

Salve Jojo, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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11 MAR 2025

Gent.ma Jojo K,
credo che debba farsi aiutare da un professionista per fare chiarezza su quello che sta passando e sta provando.
Innanzitutto sarebbe bene separare le emozioni da le questioni legate ai soldi, i debiti le problematiche legali insorgenti. Queste ultime richiedono una gestione che abbia come obiettivo primario una sua tutela legale e finanziaria.
Altro discorso quello di avere un supporto che la aiuti ad affrontare una vita emotivamente confusa generata da quella famiglia che definisce "disfunzionale" ma che forse ha solo un destino complesso.
AG

Adriano Grandi Psicologo a Modena

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11 MAR 2025

Joko, la tua situazione è incredibilmente difficile, e posso solo immaginare il peso che porti sulle spalle. Hai vissuto una serie di eventi devastanti che si sono accumulati nel tempo, e la fatica emotiva e fisica è comprensibilissima. Stai cercando di gestire l’assistenza a tuo padre, i problemi familiari, il lavoro in crisi, e anche il tuo benessere mentale ed emotivo. È un carico immenso.
Prima di tutto, voglio dirti che hai dimostrato una forza incredibile nel cercare di tenere tutto insieme. Anche solo il fatto che tu sia qui, a raccontare la tua storia e a cercare un modo per affrontare tutto questo, è una prova della tua resilienza:
Prenderti cura di te stessa è una priorità- Il tuo benessere viene prima di tutto. Stai esaurendo tutte le tue energie mentali ed emotive per cercare di gestire una situazione troppo grande per una persona sola. Non è un fallimento prendersi del tempo per sé, anzi, è necessario. Anche il semplice fatto di aver pianto oggi è un segno che il tuo corpo e la tua mente hanno bisogno di un momento di sfogo.
Stai cercando di gestire da sola una situazione enorme, e questo non è giusto né per te né per il tuo futuro. Purtroppo, non sempre è possibile contare sui familiari, come tuo fratello, ma potresti cercare un supporto esterno? Esistono servizi sociali, consulenti legali per la gestione di patrimoni e debiti, e anche terapeuti specializzati nel supporto a chi si occupa di familiari malati.
Inoltre, visto che tuo padre è un medico con guadagni importanti, potresti considerare di assumere un aiuto professionale per la gestione delle sue questioni finanziarie e legali?
Quello che hai scoperto è sconvolgente, e capisco il tuo dolore. A volte, scoprire i lati più negativi di una persona cara può essere devastante. Ma è importante ricordare che l’amore e il senso del dovere che provi non vengono cancellati dalle loro mancanze o dai loro errori. Tuttavia, proteggere te stessa è fondamentale. Continuare a farti carico di tutto senza ricevere nulla in cambio, nemmeno il rispetto o il supporto emotivo, è un fardello troppo grande.
Non è mai troppo tardi per cambiare strada o provare qualcosa di diverso. Se vuoi provare a fare un concorso, magari potrebbe essere utile impostare un piano di studio graduale, senza forzarti troppo. Non è necessario far tutto subito, ma iniziare a muoversi in quella direzione potrebbe darti un senso di controllo e speranza per il futuro.
Quello che stai vivendo è estremamente doloroso e complesso. Potrebbe essere utile parlare con uno psicologo che possa aiutarti a elaborare il dolore e l’angoscia che provi. Non sei obbligata a farcela da sola.
Se vuoi, possiamo anche provare insieme a definire dei piccoli passi concreti per affrontare tutto questo.
Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon Psicologo a Massa

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11 MAR 2025

Quello che sta vivendo è estremamente complesso e comprendo quanto possa sentirsi sopraffatta da una situazione che coinvolge non solo il piano emotivo e familiare, ma anche quello pratico e professionale. È evidente come si sia trovata a dover gestire un carico enorme di responsabilità, affrontando il peggioramento di suo padre, il conflitto con suo fratello e le difficoltà economiche ereditate, il tutto senza un reale supporto affettivo da parte della sua famiglia.
Ciò che emerge è una profonda ferita legata alla percezione di non essere stata amata e sostenuta come avrebbe desiderato, sia da suo padre che da sua madre. Il dolore che prova nel rendersi conto di aspetti della vita di suo padre che le erano stati nascosti – soprattutto alla luce dei sacrifici personali che ha dovuto fare – è del tutto comprensibile. Il senso di ingiustizia e di rabbia che prova è una reazione naturale quando ci si trova a fronteggiare un disallineamento tra ciò che ci si aspettava e la realtà che si svela.
In una situazione del genere, il rischio è quello di perdere il senso di sé, lasciandosi travolgere dalle richieste e dalle urgenze esterne. È importante, invece, ristabilire un equilibrio tra ciò che può e deve fare per suo padre e ciò che è necessario per preservare il suo benessere personale. Continuare a prendersi cura di lui, infatti, non dovrebbe mai significare sacrificare completamente la propria vita e la propria serenità.
Potrebbe essere utile cominciare a ristabilire dei confini chiari, sia emotivi che pratici: capire cosa è realisticamente nelle sue possibilità e cosa, invece, deve essere lasciato andare. La fatica che prova nello studiare e nel lavorare non è segno di fallimento, ma un chiaro segnale di quanto sia carico il suo sistema emotivo. Riconoscere questa fatica senza giudicarsi è il primo passo per recuperare energie e motivazione.
Per quanto riguarda il rapporto con suo padre, potrebbe essere utile separare l’uomo che è stato – con le sue scelte discutibili – dall’uomo che è oggi, vulnerabile e bisognoso di aiuto. È possibile mantenere una presenza affettiva, pur senza sentirsi obbligata a risolvere ogni problema materiale o emotivo.
Potrebbe essere suggerito un percorso psicologico per aiutarla a fare chiarezza su queste dinamiche familiari e ritrovare uno spazio personale in cui sentirsi di nuovo in equilibrio. Qualora ne avesse bisogno, rimango a disposizione.

Dott. Giuliano Gallone Psicologo a Siracusa

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