Buongiorno, sono una ragazza di 40 anni, sposata con due bimbi di 7e10 anni. Sto con mio marito da 23 anni. Fa uso di cocaina, da anni, non tutti gg ma ciclicamente 2-3 volte l'anno, a volta può durare 2 settimane o 2 mesi. Mi ha fregato soldi, oro, mi riempie di bugie. Abbiamo provato sert, supporto pscicologico, ma nulla ci ricade...ho provato a sbatterlo fuori di casa, per poi dopo 2 mesi perdonarlo..io nn ho più le forze di combattere x aiutarlo, sono stanca delibitata da tutto quello che ne deriva da questa situazione. Vorrei lasciarlo ma nn riesco, e il mio focus ora non è aiutarlo, nn voglio, credo di aver già fatto abbastanza, ma di aiutare me! Ho già fatto qualche mese di terapia ma nn è servito...ciclicamente anch'io cado nel loop rabbia delusione "dimentico" perdono. Come posso aiutarmi? Grazie mille
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13 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Forse potrebbe aiutarla pensare al suo compagno come alla sua "cocaina" e concettualizzare il rapporto con lui come la sua dipendenza. Per superare la dipendenza è necessario astenersi completamente. Non si può chiedere a qualcuno di interrompere la dipendenza, senza riuscire a rompere la propria. Il suo ciclo del perdono, non è dannoso solo per lei, ma è dannoso anche per lui: probabilmente quando lui torna la convince che senza di lei non può vivere, si perderebbe nella droga e bla bla, invece ciò che lo porta a farlo è proprio sapere di avere le spalle coperte da lei.
Senza di lei sarebbe lui e la sua dipendenza e dovrebbe pensare a come salvarsi la vita. Tenga conto che la cocaina è cardiotossica, nonché ha pensanti effetti sul cervello potendo indurre, paranoia, depressione e deliri.
Le suggerisco di non minimizzare l'abuso del suo compagno affermando che lo fa solo 2-3 volte l'anno. Cosa peraltro di cui non può essere sicura.
Pensi anche a ciò che può determinare in termini di emulazione nei suoi figli...
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera signora,
Immagino quanto possa essere difficile la situazione che sta vivendo. Mi sento di dirle di non colpevolizzarsi troppo, si percepisce la sua voglia di uscire da questa situazione ma non è semplice. È come se in questi casi si viva un conflitto di lealtà nei confronti della persona che si sta lasciando. Non è una situazione difficile solo per suo marito che fa uso di sostanze ma soprattutto per chi gli sta vicino, e quindi, in questo caso, per lei.
Sarebbe utile riflettere sul perché, alla luce della sua storia individuale e familiare, fa fatica ad uscire da questa situazione spiacevole. Sicuramente questo suo comportamento ha un significato e soddisfa un bisogno. Mi sento di consigliarle di provare ad intraprendere un nuovo percorso, anche per farsi sostenere in questo momento difficile.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e spero davvero per lei che la situazione migliori.
15 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Speranzapersa,
dal suo messaggio emergono molti spunti per una psicoterapia,
si prenda uno spazio ed investa su se stessa.
Aiuti i suoi figli e se stessa
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Alice Noseda
15 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve cara,
È possibile che il loop relazionale che lei descrive sia proprio di dipendenza affettiva da suo marito. In questa situazione il quadro è aggravato dall’esplosione dei suoi figli molto piccoli.
Investendo sul suo senso di protezione materna e sul suo femminile sono certa che potrà acquisire lucidità circa la situazione che ciclicamente accetta e porre fine a questa situazione ritrovando il suo equilibrio personale e quello dei suoi figli. È un percorso di consapevolezza e indipendenza che sono certa stia già mettendo in modo.
Le auguro ogni bene
Dottoressa Anna Elena comune
13 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima speranzapersa, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto sia stato per lei difficile prendere questa decisione, nonchè intraprendere un percorso terapeutico per farsi aiutare. Credo che, nonostante la sua prima esperienza non abbia portato il benessere sperato, riprovare con un nuovo terapeuta potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere soprattutto quali possano essere le strategie più funzionali per lei, per poter uscire da queste dinamiche familiari disfunzionali.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
13 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile signora,
la sua situazione non è facile da sostenere e, come ha potuto verificare, il risultato è un forte stress e un danno alla sua salute psicofisica con possibili conseguenze negative anche per i suoi figli.
D'altra parte, qualche mese di psicoterapia non è sufficiente giacchè occorre una ristrutturazione della sua personalità con acquisizione di un adeguato livello di assertività e autostima che richiede un tempo medio/lungo di supporto psicologico.
Solo di fronte ad una decisa modifica del suo atteggiamento, in suo marito potrà nascere la motivazione a liberarsi della tossicodipendenza facendo qualcosa di concreto per raggiungere questo obbiettivo in maniera definitiva.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
13 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente, la sua situazione è certamente molto complessa e delicata e per questo la ringrazio per avere condiviso la sua esperienza.
Le uniche cose che mi sento di consigliarle sono di non mollare con il suo percorso di psicoterapia e supporto perché sebbene si possa avere la sensazione di non fare nulla o di non trovarne beneficio, comunque il solo fatto di poterne parlare a qualcuno che è lì professionalmente predisposto ad ascoltarla e ad accogliere la sua sofferenza, fa tanto la differenza rispetto al non avere totalmente nessuno.
Inoltre le consiglierei di pensare non solo a se stessa, giustamente, ma anche ai suoi figli.
Se ha possibilità di farsi aiutare da qualche parente o genitore nella loro gestione, sarebbe all'inizio meglio e consentirebbe loro di non avere ripercussioni scolastiche o di altro tipo.
Capisco sia molto difficile ciò che scrivo, perché apparentemente possono sembrare solo parole, ma in queste situazioni è importante mantenere il focus su ciò che va protetto ovvero i suoi figli e il suo equilibrio.
Se necessita di un supporto può contattarmi.
Cordialità.
12 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buonasera, sembra che lei abbia sviluppato una dipendenza emotiva dalla persona con cui ha una relazione. La dipendenza emotiva ha un ambito relativo al parassitismo psichico che ha bisogno di essere affrontato. Bisogna dire che due mesi di terapia sono sufficienti ad entrare in una relazione di conoscenza col terapeuta, poi però è necessario andare avanti ed entrare nello specifico del percorso che necessita di un tempo più prolungato. Due mesi quindi non sono un tempo adatto ma assolutamente insufficiente per elaborare la dipendenza psichica.
Bisogna progredire nella cura!
Buon lavoro terapeutico.
Dott. Pietro Salemme
12 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve ho letto la sua storia e posso ben comprendere la forte sofferenza che prova non solo per la relazione difficile con suo marito, ma per aver acquisito la consapevolezza che non può aiutare suo marito se in primis lui non vuole, la preoccupazione di dover proteggere i suoi figli dal soffrire meno possibile visto le situazioni che si trova ad affrontare ma soprattutto la forte stanchezza psicofisica in cui si trova dopo aver affrontato e sopportato tanto carico emotivo.
Purtroppo signora l'unica cosa che può fare per lei stessa è riprendere un percorso di sostegno psicologico all'interno del quale possa affrontare tutto il dolore che ha accumulato nel tempo, trovare la sua forza se davvero ciò che vuole di lasciare suo marito ma soprattutto acquisire fiducia in se stessa, nelle sue capacità di stabilire confinati e prendere scelte definitive ma soprattutto ritrovare il suo benessere psicofisico.
Io le auguro di riuscire a ritrovare se stessa, a trovare la forza di ricominciare da lei e dai suoi figli ma allo stesso tempo le auguro che anche suo marito riesca a trovare la forza di farsi aiutare e contrastare la sua dipendenza.
Per qualsiasi resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Ilardi Chiara
12 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
La tua situazione è estremamente complessa e dolorosa, e il fatto che tu stia cercando di concentrarti su te stessa è un segnale di grande forza e consapevolezza. È chiaro che hai affrontato per anni un ciclo estenuante di dipendenza, bugie e delusioni, e riconoscere che hai fatto abbastanza per tuo marito è un passo importante. Ora è il momento di pensare a te stessa e ai tuoi figli, che hanno bisogno di una madre forte e serena.
Ecco alcuni passi pratici e riflessioni per aiutarti a uscire da questo "loop" e ritrovare la tua forza interiore:
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### **1. Accetta i tuoi limiti**
- **Non puoi salvare tuo marito se lui non vuole salvarsi**. La dipendenza è una malattia complessa, ma il cambiamento deve partire dalla persona che ne soffre. Tu hai già fatto tutto il possibile: supporto psicologico, Sert, e persino il perdono. Se lui continua a ricadere, non è colpa tua.
- **Riconosci il tuo diritto di fermarti**: Non è egoismo, è autoconservazione. Continuare a sacrificarti per lui ti sta esaurendo e può compromettere ulteriormente il benessere tuo e dei tuoi figli.
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### **2. Focalizzati su di te**
- **Riconosci il tuo valore**: Sei una donna che ha lottato instancabilmente per salvare la sua famiglia, ma ora hai bisogno di rivolgere questa energia verso te stessa. Non sei definita dalle sue azioni né dalla sua dipendenza.
- **Lavora sulle tue emozioni**: Il ciclo di rabbia, delusione, "dimentico" e perdono è comune in situazioni di dipendenza. Questo accade perché speri ancora in un cambiamento che non arriva. Una terapia focalizzata su come rompere questi schemi potrebbe essere utile.
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### **3. Proteggi i tuoi figli**
- **Priorità al loro benessere emotivo**: Crescere in un ambiente instabile, con la presenza della dipendenza, può avere conseguenze negative. Proteggerli da questa situazione è fondamentale.
- **Sii un esempio di forza e resilienza**: I bambini imparano osservando. Dimostrare che metti te stessa e loro al primo posto può insegnare loro l'importanza di stabilire confini sani.
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### **4. Considera la separazione come un’opzione reale**
- **Non è un fallimento**: Spesso, in relazioni di lunga durata, ci si sente in colpa all’idea di porre fine a tutto. Ma scegliere di separarsi non significa fallire, significa scegliere una vita più sana per te e per i tuoi figli.
- **Pianifica con calma**: Prima di prendere decisioni definitive, valuta i passi pratici. Informati su aspetti legali, finanziari e logistici. Rivolgiti a un avvocato per capire come procedere.
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### **5. Trova supporto per te stessa**
- **Terapia individuale**: Anche se hai già provato la terapia, potresti considerare un terapeuta specializzato in relazioni con persone dipendenti. Ti aiuterà a capire come rompere il ciclo di dipendenza emotiva.
- **Gruppi di supporto**: Associazioni come Al-Anon (dedicata ai familiari di persone con dipendenze) possono offrirti uno spazio sicuro per confrontarti con chi vive situazioni simili.
- **Circondati di persone che ti sostengono**: Amici, familiari o altre figure di supporto possono aiutarti a sentirti meno sola.
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### **6. Concentrati sul presente**
- **Piccoli passi alla volta**: Quando la situazione sembra opprimente, concentrati su un giorno alla volta. Fai qualcosa per te ogni giorno, anche se piccolo: una passeggiata, leggere, un momento di relax.
- **Riconosci i tuoi progressi**: Ogni volta che metti un confine o dici "basta" a una dinamica tossica, stai facendo un passo verso la tua libertà.
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### **7. Lavora sulla tua autonomia emotiva e pratica**
- **Riprendi il controllo della tua vita**: Se tuo marito ti ha danneggiato finanziariamente, inizia a ricostruire la tua stabilità economica. Questo ti darà maggiore indipendenza e fiducia.
- **Impara a dire "no"**: Non sei obbligata a perdonarlo o accettare il suo comportamento. Metti dei confini chiari e rispettali.
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### **In conclusione**
Aiutare te stessa significa mettere te e i tuoi figli al centro. Non devi affrontare tutto da sola: cerca aiuto professionale e costruisci una rete di supporto. È naturale sentirsi spaventati o confusi, ma ricorda che il coraggio non è l'assenza di paura, è agire nonostante la paura. Meriti una vita serena e appagante, libera dal peso di una dipendenza che non è tua responsabilità.
12 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara,
grazie per aver condiviso la tua storia. È evidente quanto tu abbia lottato e cercato di sostenere tuo marito in questi anni, nonostante il peso enorme che questa situazione ha avuto su di te e sulla tua famiglia. La tua stanchezza, la tua rabbia e il tuo senso di impotenza sono del tutto comprensibili: sei stata in una battaglia che, per quanto piena di amore e speranza, ti ha lasciata debilitata.
Arrivare al punto in cui riconosci che il tuo focus ora deve essere su di te e sul tuo benessere è un passo fondamentale. È normale sentirsi intrappolati in un ciclo di rabbia, delusione e perdono, perché questi schemi si creano quando cerchiamo disperatamente di dare un senso a qualcosa che ci sfugge di mano. Ma è importante ricordare che non sei responsabile delle scelte di tuo marito, né del suo percorso verso il cambiamento. La tua responsabilità ora è verso di te stessa e i tuoi bambini.
Nel mio lavoro con persone che affrontano situazioni simili, spesso utilizzo strumenti come la teoria dell’attaccamento per esplorare i legami profondi che ci tengono in relazioni difficili, e il Metodo Gordon per aiutare a costruire una comunicazione più efficace e rispettosa, anche quando si tratta di stabilire confini chiari. Tuttavia, quando si vive accanto a una dipendenza attiva, è essenziale anche imparare a proteggere il proprio spazio emotivo e fisico.
Potresti trovare utile esplorare un percorso terapeutico che si focalizzi su di te, non per affrontare il problema della dipendenza di tuo marito, ma per lavorare sui tuoi schemi emotivi e sul modo in cui puoi ricostruire la tua forza interiore. Tecniche come la Flash Technique o l’EMDR somatico possono aiutarti a ridurre il peso emotivo delle esperienze passate, a lavorare sulla rabbia e sul senso di colpa e a trovare maggiore chiarezza sulle tue priorità.
Riconoscere che “hai fatto abbastanza” è un atto di grande consapevolezza e forza. Questo non significa abbandonare il tuo compagno, ma capire che il suo percorso è qualcosa che deve affrontare lui stesso. Tu hai diritto a una vita serena, così come i tuoi figli, che traggono forza dalla tua stabilità. Stabilire confini chiari – come la decisione di separarti, se senti che questo è ciò di cui hai bisogno – non è un fallimento, ma un modo per proteggere te stessa e offrire un ambiente più sano ai tuoi bambini.
Ti invito a considerare anche gruppi di supporto per i familiari di persone con dipendenze. Confrontarti con chi vive situazioni simili può aiutarti a sentirti meno sola e a trovare strategie pratiche per gestire il tuo benessere emotivo.
Hai già dimostrato una grande resilienza affrontando questa situazione per così tanto tempo. Ora è il momento di investire quella forza per te stessa. Se senti che posso aiutarti a ritrovare chiarezza e costruire un percorso di guarigione e crescita personale, sono qui per accompagnarti.
Con un caro saluto,
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo a Torino e online
www.basisicure.com
12 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno, leggo con interesse la sua testimonianza e spero di esserle utile con la mia riflessione: è sano che dopo tanti tentativi di salvare il rapporto e le tante delusioni lei pensi a salvare se stessa (e i figli). La sua dipendenza da suo marito le rende difficile recidere il legame e le impedisce di diventare libera e padrona della sua vita. Non è facile da soli uscire da un legame così complesso. Le suggerisco di riprendere un percorso con uno psicoterapeuta esperto per essere sostenuta e orientata in questo suo proposito. In alternativa cercare un gruppo di auto aiuto di donne che stanno facendo un percorso simile al suo. Con sentimento di vicinanza Lorenzo dr Truffi
12 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
comprendo la sua sofferenza e le difficoltà che sta affrontando. E' importante che capisca che non può essere lei ad aiutare suo marito: ognuno è responsabile della propria vita e delle proprie decisioni: lei ha provato a supportarlo e a stargli accanto, ma spetta a suo marito iniziare un percorso di guarigione.
Tornando a lei, purtroppo quando si osservano dei comportamenti ricorrenti e disfunzionali - come il perdonare suo marito nonostante sappia che non è compito suo aiutarlo e che probabilmente sarebbe più serena lasciandolo - l'unica strada è la psicoterapia: solo un professionista può aiutarla a comprendere cosa la spinge a fare determinate scelte e come spezzare il cerchio.
Il suo benessere psicofisico è importante e, a volte, raggiungerlo richiede di esplorare parti di sé che inizialmente possono far soffrire, ma vedrà che nel tempo starà sempre meglio e riuscirà a focalizzarsi su se stessa e sui suoi figli.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi
11 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao cara Speranzapersa e grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza.
Ciò che vorrei davvero chiederti è: tu cosa vuoi davvero? cosa desideri accada? quali sono i tuoi bisogni?
Credo che per poter prendere qualsiasi decisione tu voglia, tu abbia bisogno di fare chiarezza, su di te, su cosa vuoi per te e poi per i tuo bimbi e da un uomo.
Ci sono tante variabili che influenzano sicuramente il tuo loop rabbia delusione "dimentico" perdono, ma possiamo entrare dentro a queste emozioni e sentimenti e capire cosa c'è al loro interno, cosa ti porta a provarli.
E poi possiamo focalizzarci su di te, come persona nella tua interezza. Una volta chiarito cosa desideri, cosa ti motiva, le risposte e di conseguenza le azioni per raggiungere i tuoi obiettivi, si muoveranno in modo naturale.
11 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Capisco perfettamente quanto tu possa sentirti stanca, confusa e sopraffatta da questa situazione. Vivere con una persona che ha una dipendenza è estremamente difficile e logorante, e il tuo percorso è stato lungo e impegnativo. È comprensibile che tu sia arrivata al punto di voler pensare prima di tutto a te stessa.
Non sei sola in questa situazione e ciò che stai provando è del tutto normale. È importante che tu sappia che cercare aiuto è un passo fondamentale per uscire da questo circolo vizioso.
Cosa puoi fare per aiutarti:
- Riprendi la terapia: la terapia può essere uno strumento molto utile per elaborare le emozioni negative, acquisire nuovi strumenti per affrontare la situazione e trovare un senso di pace interiore. Potresti considerare di cambiare terapeuta o di provare un approccio terapeutico diverso. Ricorda che è un percorso che richiede tempo e non si risolve in poche sedute.
- Supporto di gruppo: un gruppo di auto-aiuto per familiari di persone con dipendenze può offrirti un luogo sicuro per condividere le tue esperienze, ricevere sostegno emotivo e scambiare informazioni con altre persone che stanno vivendo una situazione simile. Fai ricerche per capire se ci sono gruppi di questo tipo nella tua zona.
- Stabilisci dei limiti: è fondamentale che tu stabilisca dei limiti chiari con tuo marito. Definisci quali comportamenti non sei disposta ad accettare e quali conseguenze ci saranno se questi limiti verranno superati.
- Prenditi cura di te stessa: dedica del tempo alle attività che ti piacciono, coltiva le tue relazioni con amici e familiari, fai attività fisica e mangia in modo sano. Prenderti cura del tuo benessere fisico e mentale è essenziale per affrontare questa situazione.
- Consulta un avvocato: eventualmente informati sui tuoi diritti e sulle possibilità legali a tua disposizione. Un avvocato potrà fornirti una consulenza personalizzata e aiutarti a prendere decisioni consapevoli.
È importante ricordare che:
- Non sei responsabile del suo problema: la dipendenza è una malattia e tuo marito ha la responsabilità di cercare aiuto.
- Non puoi cambiare lui: solo lui può decidere di affrontare la sua dipendenza e cambiare.
- Hai il diritto di essere felice: meriti di vivere una vita serena e appagante.
11 GEN 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Comprendo che la situazione non è semplice è molto dolorosa. Sia per lei sia per suo marito che per i suoi figli.
Questa situazione la sfinisce fisicamente psicologicamente
Se lei sente di non poterne più, si rende conto che potrebbe esserci un danno per lei per i suoi figli consideri l’idea di una separazione
È difficile perché comunque sono certo che ci sia il sentimento, è umano.
Tuttavia, se la situazione degenera e c’è un rischio per la sua incolumità, quella dei suoi figli e quella di suo marito
Consideri l’idea di separarsi