Mio fratello non vuole fare niente

Inviata da Sara Mottola · 2 ott 2019

Buonasera, mi chiamo Sara e ho 20 anni. Vi parlo di mio fratello perché da tre anni ad oggi è cambiato totalmente e io ne soffro per questa situazione. Lui è sempre stato un ragazzo simpatico,altruista e anche un po’ chiuso, ricordo che quando i miei genitori (ad oggi separati), lui per distrarmi mi portava con lui e mi faceva ridere e giocare. Quello che ho è che ha provato sostanze stupefacenti un po’ come tutti quando è andato a ballare ecc. ma penso anche che ci sia rimasto dopo un evento. Da due anni lui, appena ha qualche soldo in tasca beve e torna a casa da me e mamma e senza vergogna si fa vedere così da noi, è arrivato a spaccare mobili, a prenderci a spintoni e poi il giorno dopo non voleva neanche parlarne. Mamma l’ha sempre preso con le buone ma ne approfitta di ciò e mamma non capisce. Abbiamo proposto di portarlo da uno psicologo ma non vuole saperne niente. Lui ad oggi non vuole lavorare perché dice che non ha una macchina e non vuole essere accompagnato. Pretende la macchina e basta! Ma la situazione economia a casa non permette di mantenere me,lui e un’altra macchina. Mamma la sua non gliela da perché ne ruppe una precedentemente e a mamma la macchina serve per lavorare. Io vivo con il terrore che si può ubriacare di nuovo e fa qualcosa che non deve. Io sto troppo male, sono tre anni e io e mamma siamo sole e non si trova soluzione perché se lui non vuole venire e seguire un percorso dallo psicologo nessuno può costringerlo. Ditemi come possiamo aiutarlo.

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Miglior risposta 2 OTT 2019

Buonasera Sara, non hai specificato l'età di tuo fratello... Comunque certamente non si può costringere una persona ad intraprendere un percorso se non è motivata. Però potete essere voi a chiedere aiuto ad uno psicologo per capire cosa sia meglio fare con lui, come gestirlo: anche se lui non volesse partecipare alle sedute, il messaggio che i familiari inviano chiedendo un percorso per lui, è molto potente e certamente non lo lascerà indifferente (anche se magari non lo darà a vedere).
Poi sarebbe importante anche coinvolgere vostro padre nella gestione di questa situazione: anche se i vostri genitori sono separati come coppia, rimangono sempre genitori e il ruolo del padre è importante soprattutto nelle situazioni in cui è necessario normare e contenere.
Comunque, anche se non è facile, se arriva ad essere violento (hai detto che è capitato che vi abbia spinto) dovete denunciare il fatto ai carabinieri, per il vostro bene, ma anche per il suo: deve capire che c'è un limite. Sicuramente il suo comportamento cela una profonda sofferenza, ma è importante che trovi un "confine": se la mamma non è in grado di darglielo e il papà non c'è, rivolgetevi alle forze dell'ordine.
Un'ultima cosa la dico a te: sei molto premurosa a chiedere aiuto per tuo fratello, ma sappi che stai facendo una parte che dovrebbe fare la mamma (o comunque un genitore)... Probabilmente tuo fratello starà cercando proprio una reazione da parte di qualcuno, quindi parla con la mamma e dirle di farsi aiutare a prendere una posizione più ferma in questa situazione.

Spero di averti aiutato.
In bocca al lupo!
Dottoressa Silia Lafortezza (Buccinasco | Milano)

Dott.ssa Silia Lafortezza Psicologo a Assago

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3 OTT 2019

Gentile Sara,
se sulla scorta di ricordi positivi, lei ha con suo fratello un rapporto migliore e meno conflittuale di quello che ha sua madre, può provare a chiedergli in un momento di calma e di riservatezza qual'è la causa del suo malessere offrendo comprensione e incoraggiamento ma anche chiedendogli di prendersi le responsabilità relative alla sua età.
Se invece non ottiene nulla perchè suo fratello non è recettivo e continua ad avere atteggiamenti aggressivi e inappropriati, sarebbe preferibile intraprendere una psicoterapia familiare invitandolo a partecipare e cercando di coinvolgere anche suo padre senza però accusare nessuno ma con l'intenzione di cercare delle soluzioni e mettersi in discussione.
Con l'aiuto della psicoterapia toccherà ai suoi genitori ed in particolare a sua madre (come figura adulta da cui suo fratello principalmente dipende) attrezzarsi ed imparare ad utilizzare, a seconda della situazione e del momento, empatia e congruenza per il bene del ragazzo e dell'intera famiglia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 OTT 2019

Buongiorno,
quella che descrive è sicuramente una situazione molto delicata e comprendo la sua preoccupazione.
Non è semplice convincerlo ad andare da un terapeuta se non vuole, ovviamente la macchina è un'apparente scusa.
Potrei suggerivi di intraprendere un percorso di psicoterapia familiare, in cui potreste andare anche inizialmente solamente lei e sua madre, questo vi permettere di avere degli strumenti per fronteggiare la situazione critica.
In bocca al lupo
Dott.ssa Monia Crimaldi
Psicologa psicoterapeuta
Palermo

Dott.ssa Monia Crimaldi Psicologo a Palermo

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