Mio fratello bipolare grave non si cura, come faccio?

Inviata da Ilario · 30 ago 2016

Salve, e la prima volta che scrivo, non saprei nemmeno da dove iniziare. Ho un fratello di 26 anni, malato da 6 anni, ha ricevuto tre T.s.o. di cui uno imposto dalla polizia di stato per aggressione armata. Io convivo e tra un po diventerò padre, mio fratello ora vive con mia madre, non fa cura di alcun tipo, e giusto qualche settimana fa è andato a vivere per strada come un barbone perché si sentiva braccato da noi, che spesso cerchiamo o proviamo a convincerlo di parlare almeno con qualcuno. Non c'è nessun verso, io e mia madre abitiamo in regioni diverse, lei in Umbria e io nel Lazio, quindi non posso neanche essere costantemente vicino, inoltre a casa di mia madre abbiamo un altro fratello di 10 anni, io sono seriamente preoccupato per lui (oltretutto mio padre è morto da un anno e mezzo...), insomma siamo nei casini totali. Mio fratello non vuole curarsi, fuma tantissimo, è spregievole e ora parla da solo e mangia per terra, è in una fase che neanche è più cosciente secondo me. Non c'è un cane che ci aiuti (l'Asl non ha mai mandato nessuno a vedere perché non si reca agli appuntamenti) e non abbiamo le risorse economiche per il medico privato. Chiedo a voi, che cosa posso fare? Basterebbe convincerlo a curarsi o almeno seguire terapie di gruppo, ho paura che possa arrivare al suicidio, la questione è grave e mia madre e il bambino non possono addossarsi questa croce. Aiutatemi vi prego!

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Miglior risposta 30 AGO 2016

Buongiorno Ilario,
da come descrive la situazione, effettivamente, sembra molto grave. Mi stupisco come, dopo tre T.S.O. (di cui l'ultimo molto pericoloso per sé e per gli altri) sia stato rimandato a casa. Forse che, dopo l'acuzie comportamentale, rientra e da l'idea di poter vivere a casa? Mi sembra strana anche questa cosa, visto che ha cominciato anche a mangiarsi la terra. Insomma, è una storia un po' strana. Glielo dico perché, lavorando anche in ambito psichiatrico, vedo queste situazioni spesso e, una gravità di questo tipo, di solito, i medici e gli psichiatri non la sottovalutano come, sembra, essere successo con voi. Più che rivolgersi all' Asl o al 118 nei momenti di crisi non vedo cosa possa fare, senza il consenso di suo fratello. Ma sua madre cosa ne pensa? Non vorrei che, ad esempio, da madre appunto, cercasse di proteggerlo (quando parla con i medici) presentando la situazione in modo edulcorato (tipo "è stata solo una crisi momentanea, altrimenti è una persona molto tranquilla"). Comunque, se non si riuscisse a convincerlo ad un ricovero volontario, alla prossima crisi bisognerà che venga seguito assolutamente con una terapia farmacologica (questo è il primo, indispensabile, step) e poi una psicoterapia psichiatrica (secondo step) per poi passare, se le cose migliorano decisamente, ad una psicoterapia "normale", sempre con aiuto farmacologico.
In bocca al lupo

dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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8 SET 2016

Signor Ilario,Sono molto sorpreso dalla storia che lei racconta e non capisco ,dopo tre t.s.o.,come sia possibile che nulla è stato fatto.
Dalle cose che dice,suo fratello non vive un momento facile e,a rischio,è tutta la sua salute mentale.Sicuramente ha bisogno di uno psichiatra che gli prescriva i farmaci giusti e,soltanto dopo,si potrà associare una psicoterapia adeguata.
Dott.LUCIANO DI RIENZO Psicologo,psicoterapeuta

Luciano Di Rienzo Psicologo a Avellino

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31 AGO 2016

Gentile Ilario,
comprendo le sue preoccupazioni e riconosco che si tratta di una situazione difficile da gestire.
Mi trovo d'accordo con tutte le riflessioni scritte dal collega dott. Bedetti. Avendo lavorato anche io in psichiatria, concordo sul fatto che, se rifiuta il ricovero volontario, le uniche cose da fare sono chiamare ASL e 118 nei momenti di crisi.
Lo/a psichiatra che seguiva il suo caso quando era ricoverato in T.S.O. cosa ne pensa? Forse sarebbe il caso di mettersi in contatto anche con lui per spiegare la situazione di suo fratello e chiedere anche a lui delle indicazioni sul da farsi. Come familiari, provate a chiedere un appuntamento allo psichiatra del servizio in cui è stato ricoverato ed esponetegli la situazione.
Sarebbe bene che suo fratello portasse avanti una cura farmacologica con continuitá (i ricoveri dovrebbero servire anche a permettere l'accettazione della terapia farmacologica e la somministrazione con continuitá), che venisse seguito da uno psichiatra ed eventualmente in un momento successivo anche da uno/a psicoterapeuta, in parallelo con la cura psichiatrica, quando le condizioni lo permetteranno.
Riguardo al fratellino piú piccolo, ha la possibilitá lei di prenderlo momentaneamente con sé e farlo abitare con lei? Questa potrebbe essere un'idea per evitargli altri episodi spiacevoli con il fratello maggiore.
Vi auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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