Mio figlio di 8 anni lancia segnali strani

Inviata da maria · 21 ago 2014 Psicologia infantile

Salve! Vorrei esporre la mia situazione. Sono madre di un bambino di otto anni. E' credo, un bambino abbastanza sereno. Dolce, affettuoso, socevole, sportivo, amato da tutta la famiglia e mi pare ben voluto da tutti. Il fatto è che fin da quando aveva quattro anni di quando in quando diceva cose come "vorrei essere una femmina" oppure "io sono una femmina". Io e suo padre in effetti abbiamo risposto a queste frasi a volte con dolcezza a volte con fermezza dicendogli che lui è un bel maschietto. A volte ho l'impressione che mi voglia fare dispetto rimarcando certe frasi, altre volte che abbia come un rospo in gola. Ieri aveva in mano due pupazzetti maschi e davanti a me li faceva baciare sonoramente. Gli ho chiesto perché lo facesse e mi ha risposto che si divertiva ma non sapeva spiegarmene la ragione. Quando suo padre è entrati nella stanza ha cambiato discorso e non voleva renderlo partecipe. Che devo pensare? Sto morendo di ansia! Grazie. Maria

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Miglior risposta 22 AGO 2014

Salve Maria,
dici che stai morendo di ansia per qualcosa che vivi come un problema già da 4 anni. Nel frattempo ti sei confrontata con qualcuno qualche volta? Pediatra, insegnanti, compagni/e ed altre figure che ruotano attorno al tuo bambino? Per darti un supporto non posso prescindere da questi elementi e da altri, quali il suo rapporto con te e quello con il padre.
Effettivamente, tu nel ruolo di madre, hai urgente necessità di rasserenarti - non sta accadendo nulla di particolarmente preoccupante, del resto - in quanto il tuo stato di apprensione potrebbe non esserti di aiuto nella comunicazione con lui e per uscire dall'impasse. Resto a tua disposizione nell'eventualità tu lo ritenessi opportuno.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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22 AGO 2014

Ringrazio molto le gentilissime dottoresse che mi hanno risposto. Volevo aggiungere che, quando a 4 anni, gli chiesi il perché di quelle affermazioni mi rispose che le femminucce non si picchiavano tra di loro ed erano gentili mentre invece alcuni compagnetti d asilo erano maneschi con lui. Non ha mai mostrato interesse per giochi o cartoni animati "da femminuccia". Ha un forte istinto paterno; è premuroso e attento con i bimbi piccoli e vorrebbe un fratellino. L' anno scorso ha legato moltissimo con un compagno di classe. Mi diceva di amarlo. Si salutavano con un bacio sulla guancia alla uscita da scuola. Io gli dicevo che i maschietti si salutano con delle pacche e non così. La cosa è rientrata spontaneamente. Io, quando fa gesti o discorsi provocatori, non affronto mai direttamente l argomento ma gli ripeto sempre che mamma e papà lo amano tantissimo e lo ameranno qualunque cosa decidesse di fare o diventare purché resti una persona onesta. Lui mi guarda, mi sorride e mi da un bacio.

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21 AGO 2014

Cara Maria, non è mai facile rispondere avendo a disposizione poche informazioni e sopratutto rassicurare una madre preoccupata. Quello che è certo è che avverto la sua ansia e vorrei provare a tranquillizzarla. Sarebbe utile comprendere meglio quella che sembra essere un'identificazione con l'altro sesso di suo figlio, a volte rischiamo di dare troppo peso a delle affermazioni che i bambini fanno, talvolta per pura provocazione o per giochi di immaginazione. In un età precoce come i quattro anni dire di sentirsi una femmina o comportarsi come tale può trattarsi anche di una fase normale del processo di costruzione dell'identità di genere.
Le consiglio, tuttavia, di assecondare le domande che si sta ponendo e provare a confrontarsi con un professionista in modo da mitigare ogni apprensione e chiarire i dubbi che nutre nei confronti del comportamento di suo figlio, non guasta mai, fosse solo per annientare quell'ansia di cui parla.
Quello che mi sento di rimandarle è che suo figlio, descritto come un bambino sereno, socievole, affettuoso e amato possiede una costellazione di caratteristiche fondamentali al suo benessere e alla sua salute e sicuramente una madre attenta ai suoi segnali non potrà che garantirgli il meglio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Martina Panerai

Dr.ssa Martina Panerai, Psicologa, Sessuologa Psicologo a Velletri

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21 AGO 2014

Buongiorno Maria, difficile da poche informazioni capire se il bambino stia già manifestando in modo inconsapevole il suo orientamento sessuale, perché mi sembra che il suo timore possa riguardare questo. E' anche vero che avendo otto anni ed essendo ancora in una fase di gioco ed esplorazione, forse, al contrario di noi adulti, non dia connotazioni specificamente maschili e femminili ai giochi che tiene in mano. Forse ha visto qualche immagine alla tv, e stava riproducendo la scena del bacio visto, come a elaborarlo e comprenderlo. I bambini piccoli non si baciano sulla bocca, è lecito che si chiedano cosa succede quando vedono gli adulti che lo fanno. Riguardo alla frase "sono una femmina", penso sia chiaro al bambino di essere un maschio, forse sarebbe meglio chiedergli di spiegarvi cosa intende lui quando dice di essere una femmina (magari è un bambino molto sensibile? Piange facilmente/ a scuola qualche compagno può averli detto che si comporta come una femminuccia?). Le suggerisco di non morire di ansia, se si agita davanti a un gioco, o ad alcune frasi, quando crescerà e farà domande relative alla sessualità vera e propria, come potrà gestirle? Ma di sforzarsi di capire meglio cosa sta cercando di esprimere il bambino.
Alle volte le nostre personali difficoltà rispetto la sessualità come tema o tabù, prendono il sopravvento, rispetto al ruolo che stiamo ricoprendo.
Il difficile e complesso mestiere del genitore include anche questo.
Riguardo al fatto che si "vergognasse" di parlare col papà dipende anche dallo stile educativo e rapporto che avete col bambino (il papà passa tempo con lui? ci gioca? Lo elogia o è più facile che lo critichi?)...
Non escluda di consultare insieme a suo marito un collega che si occupi di psicologia dello sviluppo, sicuramente potrà aiutarvi a comprendere meglio le dinamiche di crescita del -mi pare di capire- vostro primo figlio.

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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