Mio figlio di 10 mesi ci sta annientando!

Inviata da Sara · 7 ott 2016 Psicologia infantile

Io e il mio compagno abbiamo un bambino di 10 mesi che da quando è nato ci sta facendo impazzire. Tutti mi hanno sempre detto: "eh i primi mesi sono i più difficili, poi migliora", ma purtroppo per noi invece crescendo è sempre più difficile da gestire.
È un bambino molto vivace, curioso, intelligente e pieno di energie. Non riesce a stare seduto un secondo, a differenza di molti coetanei non ama le coccole, stare in braccio, essere cullato...lui vuole sempre andare, pare che sia sempre di fretta!
Il problema principale però è che è sempre molto nervoso...non riesce a giocare da solo più di un minuto, sembra poco interessato dai suoi giochi e dopo qualche istante si lamenta, piagnucola viene da noi alzando le braccia e quindi facendoci capire che vuole essere preso in braccio poi inizia a sporgersi nella direzione in cui vuole essere portato. È attirato solo da oggetti o cose che per lui non vanno bene, pericolose o non alla sua portata...tipo le ante dei mobili, il citofono, l'occhiello o le maniglie delle porte...
Molte volte invece vuole venire in braccio e appena lo prendi su poi si divincola e vuole tornare subito giù e va avanti così fino a che non si riesce a trovare qualcosa che lo distragga e che attiri il suo interesse.
Anche quando mangia e lo mettiamo sul seggiolone praticamente a ogni cucchiaiata si alza in piedi e nel mentre che mangia deve fare altro. Idem il bagnetto, anche quello lo fa in piedi giocando con il tubo del doccino o cercando di prendere le cose che vede attorno.
Durante la giornata continua spesso questo suo lamento "mmmm mmmm mmmm", perché non è un vero e proprio pianto, e sembra non riuscire a rilassarsi mai. Infatti anche farlo addormentare, soprattutto per i pisolini diurni è un'impresa! Nonostante sia stanco e si veda (movimenti più lenti, sguardo un po' spento, si sfrega gli occhietti) non si vuole abbandonare al sonno in nessun modo...né in braccio cullato, né sul passeggino, né nel suo lettino! Non vuole proprio sdraiarsi e a volte ci riusciamo dandogli il suo biberon di latte, poi comunque passa una mezz'ora minimo prima che si addormenti e nel frattempo si lamenta, altre volte nemmeno con il latte si calma.
Cerchiamo spesso anche di portarlo fuori a fare passeggiate, al parco ecc ma diventa impegnativo anche questo perché nel passeggino dopo poco non vuole più stare e in braccio, come dicevo prima, nemmeno.
Odia il cambio pannolino e essere vestito/svestito. Si divincola, piange e gattona via. Non vuole assolutamente che gli sia fatto nulla in viso (pulirgli la bocca dopo il pasto, soffiargli il naso, asciugargli le lacrime ecc).
Insomma sembra sempre nervoso! E purtroppo a lungo andare sta facendo diventare nervosi anche noi perché stare con lui è veramente impegnativo, ti porta via tutte le energie. In casa non mi dà la possibilità di fare nulla perché da solo in terra o nel box a giocare non ci sta e quando io sono al lavoro sta a volte con il papà e a volte con la nonna ma si comporta così anche con loro infatti a fine giornata siamo tutti esausti.
Sono preoccupata perché non so se sia normale questa sua estrema irritabilità e mi fa un po' pena vederlo sempre così nervoso e insoddisfatto...cerco di fare di tutto per aiutarlo e capirlo ma non ci riesco!
Lo amiamo come nessuna cosa al mondo ma credo che questa situazione sia diventata pesante per tutti, in primis per lui.
Sono sicura che lui in realtà non abbia nulla di sbagliato o diverso dagli altri bimbi, molto probabilmente è sbagliato il nostro approccio o il nostro modo di relazionarci con lui e proprio per questo vorrei capire dove sbagliamo per poter fare ritornare la serenità in casa e soprattutto riuscire a vederlo sereno e più rilassato!
Grazie.

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Miglior risposta 10 OTT 2016

Carissima Sara,
i bambini portano via tante energie e, spesso, quando hanno un temperamento così vivace, arrivano ad essere molto impegnativi. Dalle tue parole avverto tutto lo stress che la situazione genera in te e nel tuo compagno e credo che la soluzione migliore, nell'immediato, sia quella di chiedere il supporto di un parente, di un amico, comunque di una persona di fiducia che possa prendersi cura di lui, mentre tu e il tuo compagno recuperate i vostri spazi personali e di coppia. Quando lo stress diviene estremo si innescano dei modi di relazionarsi disfunzionali che generano emozioni negative. I bambini sono molto sensibili nel percepire questi stati emotivi e reagiscono di conseguenza, sopratutto coloro che di per sé hanno già un temperamento vivace. Provate a prendervi i vostri spazi...qualora, invece, il problema continuasse ad essere insostenibile, potreste rivolgervi ad uno specialista che si occupa di sostegno alla genitorialità. Cordialmente

Dott.ssa Simona B. Morabito Psicologo a Reggio Calabria

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11 OTT 2016

Buongiorno Sara,
immagino le vostre difficoltà, la vostra stanchezza e mi arriva anche la vostra frustrazione. A volte questi momenti possono essere passeggeri, altre volte invece possono perdurare. Ogni bambino è unico, e nella sua unicità, ha caratteristiche e comportamenti differenti da chiunque altro, quindi non si possono fare predizioni su quanto a lungo si comporterà così. Il vostro amore nei suoi confronti è l'unica certezza di cui lui ha bisogno in questo momento. Il primo passo è l'accettazione di lui così come è, poi verrà il resto. Per questo, credo che sia fondamentale per la vostra "salute" di coppia e di famiglia, chiedere un aiuto concreto, che vi permetta di sostenere, accettare ed eventualmente cambiare qualcosa per il bene di tutti. Un colloquio importante da fare è con un neuropsichiatra infantile, magari chiedete un nominativo al vostro pediatra, che possa così togliere ogni dubbio di natura medica, che possa consigliarvi, o semplicemente tranquillizzarvi.
Ripeto, magari è solo un bambino molto vivace, però, chi meglio di uno specialista può dirlo.

Anonimo-138795 Psicologo a Livorno

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10 OTT 2016

Gentilissima Sara,
capisco la difficoltà! Sono bambini molto impegnativi che richiedono un sacco di risorse e impegno. È necessario quindi cercare di dosare le proprie energie e non appena possibile riposarsi. Sicuramente avrete fatto le visite di controllo con il pediatra è appurato che il bimbo dal punto di vista fisico sia in salute.
Cercherei se fossi in voi di cercare sempre di provare a comunicare con lui e capire i suoi bisogni, le sue paure, le sue curiosità.
La vostra presenza amorevole che favorisce le sue scoperte del mondo, ma con indicazioni chiare dei limiti delle sue attività quando necessario, lo aiuterà nel tempo a sperimentare il piacere della tranquillità familiare.

Cordialmente,
dott.ssa Laura Prosdocimo

Dott.ssa Laura Prosdocimo Psicologo a Pordenone

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9 OTT 2016

Gentile Sara, è vero che un bambino piccolo è impegnativo ma se non ho capito male lei parla di una situazione che le sembra andare oltre l'ambito della normalità. A me pare di capire che quello che la preoccupa non è seguire tutti i suoi desideri esplorativi ma piuttosto non riuscire a tranquillizzarlo e a farlo rilassare. Non si tratta di una cosa da poco anche perché solitamente si pensa che una madre abbia questo potere calmante per natura. In realtà lo status di madre si acquisisce con la gravidanza ma mettere in pratica questo ruolo è tutta una scoperta e un'apprendimento che nasce anche dalla relazione molto particolare con il bambino specifico. Quando il temperamento del bambino è molto irritabile la madre si trova molto più in difficoltà. Secondo me dovrebbe farsi aiutare il più possibile da chi disponibile in modo da recuperare le energie necessarie per essere serena e tranquilla con il suo bambino. In più però farei tutti gli accertamenti del caso per escludere eventuali patologie come diceva il collega Fiore e per farsi sostenere in questo momento difficile.
La saluto cordialmente.
Dott.ssa Serena Costa, Psicologa dell'infanzia, Trentino

Anonimo-154581 Psicologo a Pergine Valsugana

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9 OTT 2016

Cara Sara,
mi arriva tutta la stanchezza che state provando in questo periodo e mi arriva anche che state facendo tutto il possibile per crescere vostro figlio nel migliore dei modi. Provate a vedere le sue intenzioni verso gli altri e gli oggetti, la sua infaticabilità, come un modo unico e affascinante di mettersi in contatto con l'Ambiente e interagire con esso anzichè vederle come irritabilità e insofferenza a fare delle cose che sono comunque imposte dall'esterno. Continuate con l'amore che gli state dando, cercando di trasmettergli chiarezza e coerenza, senza alcuna ambivalenza in tutto ciò che gli proponete e dite e fate. Spero che queste parole vi siano d'aiuto. Rimango a disposizione.
Sinceri saluti
Dott.ssa Alessandra Xaxa Psicologa Augusta (SR)

Anonimo-162687 Psicologo a Vittoria

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7 OTT 2016

Gentile Signora,
i bimbi risentono molto dell'ambiente in cui sono inseriti, anche relazionale. Se lei è sicura che il bimbo non è diverso dagli altri bambini, dovrebbe cercare un aiuto professionale di uno psicologo psicoterapeuta. Questo professionista infatti potrà migliorare il vostro modo di approcciarvi al bambino e in questo modo probabilmente migliorare la sintomatologia o risolverla del tutto.
Le consiglio pertanto di recarsi assieme a suo marito e al bambino da uno psicologo, magari facendosi accompagnare da un'altra persona che possa fungere da baby sitter nel caso lo psicologo volesse parlare solo con voi.
Se volesse approfondire è necessario un rapporto professionale da attuarsi tramite una consulenza o una terapia, anche on line.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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7 OTT 2016

Gentile Sara,
dopo aver escluso, tramite esami clinici e visita pediatrica, possibili patologie (cistite, otite, coliche addominali, gengivite da dentizione etc.) si può pensare che l'irritabilità e l'irrequietezza del suo bambino potrebbe essere anche un tratto caratteriale.
E' poi noto che i bambini, intorno all'anno di età sono attratti da stimoli ed oggetti nuovi che tendono a portare alla bocca e per questo tocca ai genitori di vigilare.
Effettivamente occorre molta pazienza da parte sua e di chi si occupa del bambino per non innescare una escalation circolare di stress/frustrazione/rabbia tra lei e il bambino che non farebbe altro che incrementare questa sgradevole situazione.
Il rischio per lei è poi anche quello di farsi dei sensi di colpa (di non essere una buona madre) che non aiutano certo a risolvere il problema.
Credo che la soluzione stia nell'aumentare la sua capacità di reggere stress e frustrazione.
Per raggiungere questo obbiettivo può esserle utile un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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7 OTT 2016

Cara Sara,
Lei é senz'altro una mamma molto attenta e premurosa.
Ha descritto molto bene la quotidianità che vi vede coinvolti e impegnati.
Il suo bimbo cosí attivo e curioso e perennemente affamato di mondo, se cosí si puó dire, e voi genitori esausti. Avrei peró delle domande da porle: come avete vissuto voi l'arrivo di questo bimbo? Come vivete questa quotidianità (a parte l'essere esausti)? E il bimbo come vi percepisce secondo lei? Che ipotesi vi siete fatti su questa costante attivazione da parte sua?
Provata a considerarla una forma sensata ai suoi occhi... Quale potrebbe essere questo senso?
Il mio invito ad ogni modo é quello di cercare una consulenza psicologica nella vostra città, che vi consenta di focalizzarvi meglio sulle difficoltà per comprendere le ragioni che le sostengono e poter cosí poi lavorare in modo da trovare altri modi piú sostenibili per tutti.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,

Annalisa Anni
Psicologa Psicoterapeuta Padova

Alternativamente Psicologo a Padova

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