Mio figlio a scuola si blocca durante le interrogazioni

Inviata da SILVIA FALCONE · 24 nov 2021

Buonasera,sn la mamma di un bambino di 9 anni frequentante la 4 elementare a Pistoia.Ci siamo trasferiti da circa un anno e lo scorso anno mio figlio.nn aveva problemi nell'esposizione orale ma nella relazione cn I compagni,quest'anno si pone il problema inverso:e ben inserito in classe ma oggi durante l'interrogazione di Storia si è bloccato e nn riusciva più a parlare(le altre 2 volte precedenti aveva fatto scena muta).Lo stesso anche per Scienze e Geografia:fa scena muta a scuola,ma a casa invece lo sa.Nn so come comportarmi per aiutarlo a superare qs blocco.Vorrei dei consigli.

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Miglior risposta 26 NOV 2021

Salve Sissi74, il cambiamento sia negli adulti che nei bambini ha un tempo necessario per riadattarsi. Mi domanderei cosa significa questa difficoltà... "Non parlare di fronte ad un'interrogazione", cosa succede prima di alzarsi dalla sedia? Credo sia un fattore emotivo da indagare, tendenzialmente sulla sfera ansiosa e sul controllo. "Piuttosto che sbagliare, è meglio non parlare?". Le prenda come ipotesi. Penso che un percorso familiare sia il più adatto proprio per individuare cosa ci sia dietro a questa difficoltà all'interno del vostro sistema familiare.
Resto a disposizione
Buona giornata e un saluto caloroso a suo figlio.
Dott.ssa Fabiana Marra

Dott.ssa Fabiana Marra Psicologo a Lecce

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29 NOV 2021

Gentile Sissi,
le cause di questo blocco possono essere molteplici per cui occorre indagare in diverse direzioni.
Innanzitutto è necessario chiedere al bambino stesso cosa lo spaventa a scuola per cui non riesce ad esporre ciò che ha imparato a casa e se per caso teme di fare brutta figura davanti ai compagni oppure di essere rimproverato dall'insegnante.
E' poi utile consultarsi con l'insegnante su tale problema affinchè il bambino possa essere messo maggiormente a suo agio durante le interrogazioni o per conoscere qualche dettagio in più che possa spiegare l'inibizione di quest'ultimo.
Infine occorre valutare il clima familiare e l'incidenza del trasferimento di abitazione per eventuali ripercussioni negative sul bambino.
In tutto ciò il supporto di un terapeuta esperto dell'età evolutiva può essere di grande aiuto.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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29 NOV 2021

Buongiorno Sissi74,
ciò che scrive potrebbe essere collegato a dei pensieri che il suo bambino ha prima o durante le interrogazioni che innescano in lui ansia o paura. Le consiglio, se non lo ha già fatto, di provare a capire insieme a lui cosa scatta (pensieri e/o emozioni particolari) in queste occasioni per poi trovare delle possibili soluzioni. Resto a disposizione, un saluto
Dott.ssa Valeria Marangi
Psicolga Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Dott.ssa Valeria Marangi Psicologo a Firenze

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26 NOV 2021

Salve Sissi74,
a fronte di ciò che riporta potrebbe esserci un legame tra in non esporsi durante le interrogazioni ed il giudizio altrui. Ma è difficile dirlo da queste poche righe. E' indispensabile ascoltare il bambino, capire cosa sente e prova, cosa succede in quel momento per farsi un'idea puntuale. Proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad un esperto che faccia le giuste valutazioni in modo da costruire accuratamente l'aiuto necessario.
Resto a disposizione.
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (sedute anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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25 NOV 2021

Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione ma tutto ciò che può fare è parlare con suo figlio affinchè riesca a superare il suo blocco. Provi a verificare se il rapporto in classe è veramente positivo o se invece teme il giudizio dei compagni. Anche la maestra ha un ruolo determinante, pertanto parlando con suo figlio cerchi di capire se si trova bene con la maestra o se ci sono stati episodi in cui si è sentito a disagio.
Spesso questi block out sono determinati da ansia da prestazione e da una bassa autostima.
Spero di esserle stata di aiuto, nel caso sono a disposizione.
Dott.ssa Rosella D'Avola

Dott.ssa Rosella D'Avola Psicologo a Cardano al Campo

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25 NOV 2021

Buongio Sissi,
la problematica sarà di natura emotiva dato che prima non ha avuto problemi.
Il trasferimento potrebbe avere provocato disagi in suo figlio.
Controlli e osservi i suoi comportamenti e il non verbale, il suo stato di umore.
Resto disponibile per un eventuale parent training.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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25 NOV 2021

Buongiorno, probabilmente è un blocco dovuto all'ansia, andrebbe indagato meglio per capire le cause, ovvero se è legato alla paura di sbagliare , al giudizio dei compagni , se in quei momenti ha la testa vuota ovvero un black out di memoria ...ecc.,E anche indagare come ha vissuto il trasferimento
Vi consiglio un consulto con uno psicoterapeuta infantile per capire le cause e trovare strategie per aiutare il bambino
A disposizione per qualsiasi necessità
Saluti Dott.ssa Belinda Doria

Dott.ssa Belinda Doria Psicologo a Vecchiano

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25 NOV 2021

Gentile Sissi,
da quello che lei scrive la problematica di suo figlio sembra essere di origine emotiva visto che, come lei ha specificato, non è una questione di mancato apprendimento.
Parlare con suo figlio e osservare il suo comportamento diventa l'unico modo per aiutarlo e per comprendere le difficoltà che sta attraversando.
Provi innanzitutto a farlo lei stessa e se dovesse avere bisogno di qualche consiglio rimango a disposizione, anche online, per parlarne.

Buona giornata

Dott.ssa Laura Dini Psicologo a Pescia

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25 NOV 2021

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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25 NOV 2021

Gentile Sissi le rispondo nella doppia veste di ex insegnante elementare e di psicologa.
Se non avesse ancora parlato con gli insegnanti il mio consiglio è di farlo al più presto.
La seconda cosa è verificare se sono cambiate le modalità di interrogazione e se la preparazione a casa è adeguata. La sicurezza deriva dalla conoscenza della materia.
Qualora tutti aspetti siano stati valutati come non influenti allora si devono esplorare le relazioni tra suo figlio e i compagni di scuola
A volte ci possono essere attriti di vario genere che magari l insegnante può considerare.
Infine se il problema deriva dalla paura del giudizio esterno va esplorato in primis il rapporto tra i membri della famiglia per capire come intervenire con il bambino.
Per comprendere appieno un comportamento di un bambino va sempre capito l'ambiente in cui il comportamento ha origine.
Nel caso il bambino potrebbe avere bisogno di un sostegno psicologico di qualche incontro.
Spero di esserle stata utile
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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25 NOV 2021

Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive poiché comprendo le preoccupazioni di una mamma. Ritengo importante che possiate affrontare la situazione instaurando Innanzitutto un dialogo e cercando di capire che cosa sta accadendo: la concomitanza con il trasferimento potrebbe non essere casuale.
credo che possano essere utili dei colloqui psicologici per il ragazzo e per voi familiari al fine di esplorare meglio la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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25 NOV 2021

(Continuazione messaggio precedente) Lo stratagemma che spesso in questi casi si usa, ovvero la verifica scritta, risolve il problema scolastico, ma non aiuta il bambino ad affrontare il problema. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo scolastico o ad un terapeuta dell'età evolutiva, che la possa aiutare nel far screscere nel bambino la sua autostima e fargli superare le sue paure e credenze sbagliate e che nello stesso tempo dia una mano alle insegnanti nel trovare delle strategie che possano aiutare il bambino ad essere più sereno. Resto a sua disposizione anche on-line.
Cari saluti. Dottoressa De Luca Barbara

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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25 NOV 2021

Buongiorno carissima, bisognerebbe valutare diverse cose. Ad esempio il rapporto che c'è con le insegnanti, valutare se è stato ripreso per cose che ha detto a scuola e che non vi ha raccontato... Dunque, cercare di capire ciò che lo spaventa. Poi, per superare la paura bisognerebbe fare un lavoro in classe, magari cercando di cambiare la modalità delle interrogazioni. Io eviterei lo stratagemma che spesso in

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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