Buonasera,
Sto facendo un percorso psicologico da due anni. Ho iniziato a seguito di una diagnosi di cancro ma poi sono emerse tante altre problematiche. Io non credo d'aver fatto tanti progressi ma secondo la mia psicologa ho fatto passi da gigante rispetto a quando sono arrivata nel suo studio. Non sempre credo sia cosi però.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
22 OTT 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Laura,
mi dispiace per la sua situazione.
Sono totalmente d'accordo con il Collega. E' Lei sola, che può decidere se il percorso è stato fruttuoso. Se così non è, mi chiedo perché abbia perseverato; a mio modesto avviso, dopo sei mesi, al massimo un anno, si deve percepire un qualche tipo di miglioramento, o almeno di vantaggio.
La professionista può affermare il suo punto di vista, ma supportandolo con i risultati concreti ottenuti, ad esempio scomparsa di una fobia, o anche solo abbassamento del punteggio di depressione. A tal proposito, in un caso come il suo sarebbe stato molto opportuno effettuare almeno un testi di personalità. Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
dr. Leopoldo Tacchini
21 OTT 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Laura,
il cambiamento per essere tale deve essere identitario, cioè da Lei sentito come Suo proprio, e consentire un riposizionamento esistenziale e la modifica dei modi di essere nel mondo e progettarsi nel futuro. Lei è l'unica cartina tornasole di tutto ciò. Se questo non è avvenuto, forse la collega ha una diversa idea di "miglioramento" che va affrontata assieme, anche alla luce degli obiettivi che vi siete poste durante il percorso. Due anni sono un percorso direi lungo abbastanza per tirare le fila di quanto emerso. Se permane insoddisfazione, può valutare di cambiare terapeuta, non per incapacità della collega ma semplicemente perché la terapia è un incontro e può succedere di lavorare meglio con alcuni professionisti e approcci rispetto ad altri. In bocca al lupo! cordialità, DMP