Mia figlia piange sempre, in continuazione, sto avendo un esaurimento

Inviata da Marica · 25 giu 2015 Psicologia infantile

Aiuto sono una mamma disperata. Sono schiava della mia bimba. Ha 9 mesi e piange in continuazione, sto rischiando l'esaurimento nervoso! Appena la lascio giù dalle braccia piange, anche se ha mangiato, ha dormito, è stata cambiata. Basta un pochetto di arietta e piange! Come faccio a farla scendere dalle mie braccia, capisco che è piccola ma io non posso nemmeno andare al bagno...sono disperata! Purtroppo sono sola, mio marito deve lavorare tutto il giorno e non viviamo vicino alla famiglia, non posso permettermi un aiuto in casa. Anche i vicini sono disperati: ma perché piange tanto?????

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Miglior risposta 25 GIU 2015

Cara Monik,
sono d'accordo con il collega D'Allocco: non resti sola e si faccia dare una mano in questo momento delicato.

La sua piccina fatica a regolarsi da sola e cerca il suo supporto, che lei le offre premurosamente e, forse, provando un senso di urgenza nel soddisfare queste richieste. In questo modo il comportamento della piccola potrebbe essere rinforzato riducendo l'autonomia di entrambe e rendendo la vostra relazione più faticosa.

Può parlarne con il pediatra e, nel frattempo, appoggiarsi ai servizi per le mamme che offre il consultorio oppure ad uno psicologo della sua città.

Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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29 GIU 2015

Gentile Monik,
il suo stato d'animo ed i suoi vissuti sono assolutamente comprensibili. I primi mesi dopo la nascita di un figlio sono difficili da gestire...i cambiamenti e le difficoltà da affrontare sono molte, le responsabilità crescenti e la stanchezza inevitabilmente si fa sentire e diventa complessa da gestire soprattutto se ci si sente soli nella gestione della situazione.
La prima cosa che mi sento di dirle è di non restare sola...cerchi l'appoggio, il sostegno e la vicinanza della sua rete sociale in primis (famigliari, amici...). La possibilità di condividere vissuti, stanchezza, impegni le gioverà indubbiamente.
Per quanto concerne la relazione con la bambina è resa faticosa da una difficoltà di restare sola e regolarsi della sua bambina (ovviamente sono importanti tutti gli accertamenti medici del caso che escludano cause organiche), un problema che in molte diadi madre-foglio si riscontra. Da qui i comportamenti che lei descrive e la continua ricerca della sua vicinanza. Questi comportamenti con molta probabilità sono stati rinforzati dal suo offrire in modo tempestivo e premuroso supporto.

Si è venuta così ad instaurare una dinamica relazionale disfunzionale per entrambe. Sarebbe utile spezzare questa dinamica, il che gioverebbe a lei e alla sua bambina e all'autonomia di entrambe. Per realizzare ciò è importante coinvolgere altre figure che l'aiutino nella gestione della sua bimba (in modo che venga meno questa esclusività e che lei abbia la possibilità di riprendere qualche spazio per sè), è importante provare progressivamente ad allontanarsi dalla sua bimba (l'aiuti a sperimentare la sua vicinanza senza bisogno di contatto fisico), è importante che si conceda uno spazio nel quale condividere le sue preoccupazioni, i suoi vissuti, le sue difficoltà.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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27 GIU 2015

Gentile Monik
I primi mesi di vita del bambino sono molto faticoso per i genitori, in quanti prevedono un riassestamento totale, pratico e psicologico. Questo per comunicarle solidarietà, la sua difficoltà e stanchezza è assolutamente condivisibile!
Ciò che posso consigliarle è' , considerata la situazione da lei descritta, di rivolgersi ad un consultorio dove potrà trovare il sostegno e l'accoglimento di uno psicologo. Non solo però: può chiedere consigli alle infermiere pediatriche e piccole strategie per aiutare la bimba a staccarsi un pochino da lei e così darle sollievo. In questi centri spesso ci sono anche iniziative rivolte ai neo genitori, come gruppi di condivisione, anche questo ritengo sia importante perché il confronto aiuta a tollerare e anche ridimensionare gli eventi. In ultimo vorrei provare a fornirle un 'ulteriore consiglio pratico: se non l'ha già fatto potrebbe acquistare una fascia porta bebe' che ha una funzione di contenimento emotivo e reale della piccola. Lei avrebbe così le braccia libere e un po di facoltà di movimento ridandole una certa autonomia.
Non si abbatta e non esiti a chiedere aiuto, non è indice di fragilità ma grande responsabilità.
Un caro saluto. Dott.ssa Ivana Oggero, psicologa, Torino.

Dott.ssa Ivana Oggero Psicologo a Torino

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26 GIU 2015

Gentile Monica,
il pianto è un comportamento di segnalazione, che ha la funzione di garantire la prossimità tra il neonato e la sua figura di accudimento e può essere legato a svariate condizioni di natura fisiologica o psicologica. Per prima cosa è importante che siano esclusi problemi di natura organica insieme al suo pediatra.
La situazione che descrive comprendo realmente quanto la stia provando e allo stesso tempo influenzando la relazione. La sua bambina sta riuscendo faticosamente a superare le situazioni di stress a cui si sente esposta manifestandole ampiamente il suo disagio e la sua responsività sta indebolendo probabilmente la sua capacità di autoconsolarsi già piuttosto ridotta. Il solo allontanamento può costituire per la piccola una forte fonte di stress che deve imparare a fronteggiare piano piano autonomamente.
I primissimi mesi di vita sono importantissimi per lo sviluppo del bambino e del suo legame di attaccamento che regolerà il modo in cui guarda il mondo e si relaziona con esso. Rifletta sull'importanza di una consulenza psicologica per conoscere in che modo favorire una co-regolazione tra lei e la sua bambina. Qualora avesse dubbi non esiti a contattarci.
Un grosso in bocca al lupo

Dott.ssa Angela Niro Psicologo a Foggia

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25 GIU 2015

Cara Monik,
è facile comprendere le sue sensazioni e le dico ci vorrà un po' di tempo e di pazienza per far rientrare questa situazione. Se il pediatra ha escluso qualunque problemino medico è probabile che la bambina si sia semplicemente abituata ad essere coccolata dalle braccia materne e non sopporti il suo allontanamento; provi ad "allontarsi" gradualmente, quando piange anziché prenderla in braccio la accarezzi, le parli, le canti una ninna nanna, le faccia sperimentare la sua vicinanza senza prenderla in braccia. Per un po' di tempo andrà peggio ma pian piano si abituerà. So che è più facile prenderla per farla smettere ma di fatto così facendo le trasmette il messaggio che basta piangere per farsi prendere in braccio... Ad ogni modo quando si sente così persa e stanca non esiti a chiedere aiuto al pediatra o ad un collega psicologo.
Le faccio i miei auguri.
Dott.ssa Valentina Miceli

Dott.ssa Valentina Miceli Psicologo a Roma

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25 GIU 2015

Buonasera Monik,

le consiglio di rivolgeri al più vicino consultorio familiare della sua città. Avrà modo di trovare sostregno da parte di uno psicologo/a specializzato in questa tipologia di problematiche di "attaccamento" madre/bambino e saprà sicuramente darle tutti gli strumenti adeguati per gestire questa fase delicata con la sua bimba.

Saluti.

Dott. Guglielmo D'Allocco Psicologo a Caserta

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