Buongiorno a tutti, ho pensato che questa potesse essere una piattaforma adeguata al problema di mia figlia. Mia figlia si è da pochi giorni laureata, le cose non sono andate come si aspettava e ora è molto depressa e demotivata. Negli ultimi due giorni è stata zitta tutto il tempo e quando mi parla di questa cosa la voce le si rompe. Tutto è nato dal fatto che mia figlia (non lo dico perché è mia figlia, è vero) ha avuto un rendimento a dir poco eccellente negli ultimi 3 anni, portava a casa quasi soltanto 30 o 30 e Lode, spesso ha ricevuto mail in cui il professore si congratulava per quanto brillante fosse risultato lo scritto. Non so precisamente i dettagli dei calcoli, ma il giorno della tesi lei partiva da 113 come base di laurea. Ora, il regolamento di Ateneo prevede che 110 e Lode venga concesso solo a chi nella tesi prende la Lode e coloro i quali giudicano la tesi non sanno niente del curriculum dello studente - mia figlia ha preso il massimo nella tesi, ma non la lode. È arrivata quindi a 117 punti e nonostante il suo curriculum brillante non prenderà il massimo dei voti, mentre suoi colleghi può essere che prendano questa votazione anche avendo "soltanto" 111. Io in questi giorni ho cercato di farla ragionare, ma la verità è che la capisco benissimo e non so come risollevarla. Lei mi dice: papà, capisco che è un bel voto, non sono stupida, ma se lo contestualizzi capisci che l'assegnazione del voto dipende dalla relatrice, che non sa niente del tuo percorso e che può avere un atteggiamento molto diverso a seconda di chi hai come relatore. Mi dice anche che lei ha studiato per il piacere di farlo, ma che la delusione c'è, perché con 117 prenderà lo stesso voto di chi in questi tre anni ha preso voti ben diversi. Viceversa persone con tesi molto banali e lavative, avendo un relatore meno severo, prenderanno la Lode, anche avendo un curriculum con voti più bassi. Cosa posso fare per risollevarla? È molto demotivata, ora dovrebbe continuare con la magistrale e non voglio che inizi questo percorso così giù di morale. Dice che tutti i suoi sforzi non sono serviti a niente e che non è giusto, poi tace perché si metterebbe a piangere... Grazie a tutti
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21 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Gentile Marco,
quello di sua figlia non è un problema ma rischia di diventarlo se si lascia andare ad una ambizione eccessiva e contemporaneamente dimostra una capacità di tolleranza alle frustrazioni molto scarsa.
Lei, come genitore, potrebbe risollevare sua figlia ricordandole che nella vita esistono ben altre ingiustizie e contrarietà in cui ci si può imbattere e contro cui vale la pena di lottare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
21 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile signor Marco, personalmente cercherei di far riflettere sua figlia su ciò che per una mancata lode è passato in secondo piano.
Se ha sempre preso 30, avrà una preparazione che le tornerà utile per tutta la vita, in modo importante in campo professionale, ma non solo.
Rifletterei sul fatto che l'obiettivo era formarsi, cosa che sicuramente è avvenuta, in modo ineccepibile. I prof. non sono tenuti a dar voti in modo casuale e sicuramente avranno avuto i loro motivi per dar 30.
Mi chiederei come mai tiene così tanto alla lode quando comunque, la sua preparazione rimane.
Mi chiedo come mai, mi sembra di capire, tenga più ad una formalità accademica che apprezzare il fatto che è riuscita a perseguire un obiettivo che spesso è motivo di crisi ed è una prova difficile da superare per tanti, anche studenti meritevoli.
Scriverle mi ha fatto ricordare una vecchia canzone: la leva calcistica della classe '68...
Non è da questi particolari che si giudica un giocatore...
21 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile signora,
Personalmente cercherei di far riflettere sua figlia su ciò che per una mancata lode è passato in secondo piano.
Se ha sempre preso 30, avrà una preparazione che le tornerà utile per tutta la vita, in modo importante in campo professionale, ma non solo.
Rifletterei sul fatto che l'obiettivo era formarsi, cosa che sicuramente è avvenuta, in modo ineccepibile. I prof. non sono tenuti a dar voti in modo casuale e sicuramente avranno avuto i loro motivi per dar 30.
Mi chiederei come mai tiene così tanto alla lode quando comunque, la sua preparazione rimane.
Mi chiedo come mai, mi sembra di capire, tenga più ad una formalità accademica che apprezzare il fatto che è riuscita a perseguire un obiettivo che spesso è motivo di crisi ed è una prova difficile da superare per tanti, anche studenti meritevoli.
Scriverle mi ha fatto ricordare una vecchia canzone: la leva calcistica della classe '68...
Non è da questi particolari che si giudica un giocatore...
21 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno Marco,
comprendo la sua preoccupazione di padre ed il bisogno di intervenire per alleviare il disagio di sua figlia.
Potrebbe farla riflettere che il voto finale risente delle molte variabili, che lei stessa ha menzionato, ma l'aspetto importante è la preparazione del percorso di studi, che le rimarrà come bene prezioso indipendentemente dalla Lode.
In secondo luogo, questa è una delle possibili "ingiustizie" che potrà incontrare nel corso della sua vita e nei confronti delle quali dovrà essere tollerante e sviluppare adeguate strategie di coping.
L'affrontare e superare le frustrazioni diventa un importante momento di crescita.
Cordialmente
Dott.ssa Vanda Braga
21 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Marco,
sua figlia ottiene dei risultati eccellenti in diverse materie, quindi ha ottime capacità e abilità cognitive.
Succede spesso che questi ragazzi quando non ottengono voti elevati si demoralizzano e reagiscono in modo negativo. Non sono abituati troppo alla frustrazione e faticano a gestire le emozioni.
Credo che occorra ridimensionare il problema.
In ogni caso l'ottima preparazione ottenuta sarà spendibile da sua figlia in contesti professionali in cui sarà certamente riconosciuta.
Se nota che sua figlia continua ad attuare confronti con altri coetanei e perdura lo stato di malessere consiglierei di effettuare qualche colloquio di counseling per contestualizzare il risultato e rafforzare la motivazione allo studio.
Cari saluti
Dott.ssa Donatella Costa