mia figlia 16 anni soffre da tempo di tic nervosi che tendono ad aumentare. #2
che tipo di terapia dovrà seguire? come si risolvono? probabilmente sono dipesi dalla mia separazione con la madre non molto serena. Grazie saluti
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Egregio signor Tonio,
tra i protocolli terapeutici cognitivo comportamentali riconosciuti validi internazionalmente anche dalla medicina basata sull'evidenza ci sono anche quelli per i vari tic nervosi con lo scopo di eliminarli per sempre. SEmpre tuttavia dopo accurata valutazione clinica con diagnosi certa anche personologica allo scopo di capire la dinamica dell'origine dei tic e i meccanismi cognitivo comportamentali che li mantengono nel tempo. Ciò serve anche per capire la percentuale di successo che potrà avere un percorso terapeutico strutturato
paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
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E' molto probabile che la separazione abbia contribuito a sctenare i sintomi di tua figlia ma sarebbe il caso di fare un'indagine più approfondita prendendo in considerazione l'eventuale predisposizione.
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Sarebbe il caso di indagare da quando e attraverso una'accurata anamnesi, riuscire ad ad associarli ad eventi accaduti contestualmente.
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Gentile lettore,
nella mia esperienza posso dirle che il tipo di percorso varia molto a seconda della persona perchè molte le variabili che subentrano in un lavoro di sostegno psicologico, per cui dirle ora come e quanto durerà è diffcile....certo è che tanto più è breve in termini di anno o mesi, tanto più sua figlia e il contorno a fianco a lei risponde bene alle indicazioni che vengono date...
io sono fiduciosa....
nel mio lavorare utilizzo, il colloquio, i fiori di bach e australiani, tecniche artistico creative, la fiaba.....
se vuole può visitare il mio sito
cari saluti
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Gentile utente,
il primo passo è la richiesta di una consultazione psicologica e psicoterapeutica, a questa seguirà un processo che può prevedere da uno a tre incontri per una corretta diagnosi e inquadramento del problema, il trattamento che seguirà, dipenderà essenzialmente da una corretta analisi della domanda del cliente e in parte, ma non solo, dall'orientamento teorico dello specialista consultato. In un'ultima analisi sarà lo psicologo,psicoterapeuta ad indicare il percorso più idoneo. In linea molto generale un percorso supportivo, espressivo, che miri ad identificare i conflitti sottostanti , modifichi la rappresentazione di sè e blocchi i pensieri automatici, è lo strumento utlizzato nel caso di tic nervosi.
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Gentile Tonio,
sua figlia attraverso questi tic sta comunicando un suo disagio. L'origine di tale disagio possono essere varie, e la separazione può aver contribuito a questo. Per comprendere tuttavia l'origine e poter risolvere il sintomo sarebbe importante che si rivolgesse ad un professionista vicino a lei, che può offrire uno spazio in cui sua figlia possa aprirsi ed esprimere cosa le abbia creato sofferenza.
Cordiali saluti
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Gentile Tonio,
verosimilmente la condizione lamentata da Sua figlia è riconducibile alla separazione coniugale non tanto serena. Consiglio un supporto psicologico, anche per via del periodo delicato che Sua figlia sta attraversando, al di là delle problematiche familiari.
Cordiali saluti,
Dott. Luca Martis
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Gent. sig. Tonio. I tic sono risposte a situazioni di particolare stress e difficoltà che compaiono solitamente nella prima infanzia. Inizialmente sono legati ad avvenimenti precisi (es. paura, situazioni di conflitto, difficoltà relazionali, ecc) successivamente si decontestualizzano comparendo in tutte le situazioni di stress in cui è difficile esprimere le proprie emozioni. Un intervento importante è ricontestualizzare questi tic, "raccontandone" la storia, e verbalizzando le emozioni che precedono la loro comparsa. L'intervento psicoterapeutico è accompagnato anche da un intervento psicoeducativo che aiuti a controllarne gli aspetti più marcati dei tic stessi. In caso di presenza di tali problematiche socialmente invalidanti, si può fare riferimento o ai servizi pubblici (nello specifico l'UONPIA, cioè il servizio di neuropsichiatria infantile e adolescenziale - fino ai 18 anni - presente in quasi tutti i grandi ospedali) o a psicoterapeuti che si occupino di infanzia e adolescenza.
Spero di averle dato alcune informazioni di massima per aiutare sua figlia.
Cordiali saluti.
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Caro tonio, sono tropo pochi i dati che da per capire quale disagio sottendano i tic di sua figlia. La cosa che sento di dirle e' di rivolgersi ad un terapeuta, magari andandoci con sua figlia e insieme potrete capire come muovervi. In bocca al lupo.
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Gentile Tonio, le domande che pone non sono di facile risposta in assenza di una conoscenza più approfondita di sua figlia e del suo contesto relazionale primario, sia in famiglia sia all'esterno data l'età adolescenziale. Sicuramente eventi stressanti come una separazione dei genitori con aspetti conflittuali possono avere un peso nei disturbi della ragazza, ma per trovare risposte adeguate ed efficaci sarebbe opportuno per voi rivolgervi ad un professionista che si occupi di adolescenza e infanzia che possa conoscere sua figlia e voi genitori per ricostruire un quadro unitario della situazione e concordare insieme un progetto terapeutico. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
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Gentile sig. Tonio,
i tic nervosi sono solo un sintomo visibile dietro a cui si nasconde il vero problema. Di quale problema si tratti è un po' difficile dirlo a priori. Se sua figlia lo vorrà, intraprendere un percorso psicoterapeutico potrebbe esserle utile. L'adolescenza è un momento molto complesso e se in concomitanza con questo periodo lei e sua moglie vi siete separati, offrire a una ragazza di 16 anni uno spazio d'ascolto suo, al di fuori di tutte le possibili dinamiche familiari, potrebbe permetterle di affrontare questo momento con un supporto esterno e neutrale.
Buona giornata,
dott.ssa Nadia Milos
Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento Analitico Transazionale
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Buongiorno Tonio Sua figlia sta sicuramente cercando di tenere sotto controllo un'ansia di cui però non mi è dato sapere l'origine e il genere. Le supposizioni potrebbero essere infinite (magari si sente troppo caricata di prestazioni o aspettative). Non posso dirle che tipo di terapia sarebbe più consona ai problemi di sua figlia, poichè prima di tutto una terapia è eficace se adatta alla persona prima che ai suoi sintomi-disturbi. In ogni caso alla base dei sintomi di sua figlia c'è un fattore di ansia ed è su questa un uno specisaista dovrà lavorare. Si confronti con sua moglie e ne parli con la pediatra o il medico di famiglia. Cordialmente. Dott.ssa Sabina Orlandini
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Sarebbe importante osservare quali sono, la loro frequenza, le circostanze in cui si manifestano, la loro intensità. Va fatta prima una diagnosi specialistica per capire se essi fanno riferimento a cause psicogene o meno. Le suggerisco di portarla da uno psicoterapeuta che l'aiuterà a capire il da farsi, comunque non è una buona idea quella di cercare già d'adesso probabili spiegazioni perché rischia di farlo in termini lineari (causa-effetto); farlo equivalerebbe a cercare di trovare "la causa" bis a bis una situazione che invece corrisponde ad una dinamica multicausale, multifattoriale.
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Buongiorno, spesso i tic possono derivare da ansia e agitazione! É possibile che la separazione possa aver influito ma non è necessariamente il primo ed unico motivo! Per quanto riguarda la terapia credo che ogni tipo abbia la sua efficacia, conta molto la reazione che si instaura col terapeuta per la buona riuscita di un percorso. Spero di essere stata d'aiuto.
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Gentile Tonio,
I tic nervosi sono molto spesso lo specchio di disturbi emotivi legati a fattori stressanti.
Da quello che scrive avete affrontato un momento particolarmente delicato. La separazione dei genitori, soprattutto se e' conflittuale porta dolore e confusione nei figli.
Si rivolga ad uno psicologo/psicoterapeuta per una consulenza.
Dott.ssa Maria Lucia De Vito
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Gentilissimo Tonio, sono poche le informazioni per darti un orientamento. Comunque ti consiglio di in accordo con la mamma di sua figlia di rivolgervi da uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale .
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Buongiorno, accenna a una "separazione con la madre non molto serena" a cui riconduce il disagio di sua figlia; disagio che meriterebbe un approfondimento. Anche se non siete più una coppia coniugale restate una coppia genitoriale: un aiuto professionale potrebbe supportare vostra figlia ma anche promuovere la vostra funzione genitoriale. Un saluto.
Dott.ssa Annalisa De Filippo
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Buongiorno Tonio. Per quanto riguarda i tic di sua figlia, sarà necessario contattare uno psicoterapeuta per comprendere di che natura sono e per impostare un percorso terapeutico. Dalle sue parole emerge però anche un altra preoccupazione: la separazione burrascosa con sua moglie. Difficilmente possiamo ricondurre una risposta ad una sola causa, ma mi sembra di capire che questo evento deve essere stato vissuto in maniera piuttosto forte da tutta la famiglia, tanto che lei immagina che sia stata proprio la separazione l'origine delle difficoltà di sua figlia. Dunque io le consiglio di parlare con sua fliglia di questo argomento che lei stesso percepisce essere centrale per il suo benessere. Aggiungo inoltre che ogni cambiamento all'interno di un sistema coinvolge tutto il sistema, dunque se lei stesso pensa di non aver superato la separazione difficile con sua moglie e decidesso di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, anche la salute, il benessere e la serenità di sua figlia ne trarrebbero giovamento. Saluti, Dott.ssa Alina Buonadonna
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