mia figlia 16 anni soffre da tempo di tic nervosi che tendono ad aumentare.

Inviata da Tonio · 23 mar 2012 Psicologia sociale e legale

che tipo di terapia dovrà seguire? come si risolvono? probabilmente sono dipesi dalla mia separazione con la madre non molto serena. Grazie saluti

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Miglior risposta 28 GEN 2014

Egregio signor Tonio,
tra i protocolli terapeutici cognitivo comportamentali riconosciuti validi internazionalmente anche dalla medicina basata sull'evidenza ci sono anche quelli per i vari tic nervosi con lo scopo di eliminarli per sempre. SEmpre tuttavia dopo accurata valutazione clinica con diagnosi certa anche personologica allo scopo di capire la dinamica dell'origine dei tic e i meccanismi cognitivo comportamentali che li mantengono nel tempo. Ciò serve anche per capire la percentuale di successo che potrà avere un percorso terapeutico strutturato
paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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5 SET 2015

Gentile Tonio,
lei non dà molte in formazioni sul tipo di tic che manifesta sua figlia nè dice a che età è iniziato.
E' senz'altro possibile che il difficile periodo di crisi coniugale che lei sta attraversando abbia avuto delle ripercussioni tali da portare un peggioramento del sintomo di sua figlia.
La terapia che le consiglio è quella ad indirizzo cognitivo comportamentale.
Suggerisco però un sostegno psicologico anche per lei affinchè possa affrontare nel migliore dei modi l'esperienza della separazione laddove non vi è possibilità di recuperare il rapporto.
Cordiali saluti.
Dr.Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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25 AGO 2015

Caro sig. Tonio,

i tic nervosi rientrano in una sintomatologia che spesso viene chiamata "transitoria". Statisticamente si presentano maggiormente negli adolescenti, spesso tendono a scomparire da soli. Nonostante ciò, la domanda che lei pone potrebbe trovare una sua giusta risposta all'interno di un percorso psicoterapico che andrebbe strutturato dopo almeno 2/3 incontri consulenziali ai fini di un preciso inquadramento psicodiagnostico.
Cordiali saluti.

Dr. Giovanni Tempesti

Dr. Giovanni Tempesti Psicologo a Poggibonsi

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18 GIU 2015

Caro Tonio, consiglio una terapia sistemica che tenga conto della complessità dei rapporti familiari.

cordiali saluti
dott. Alessandro Bertocchi (bo)

Dott. Alessandro Bertocchi Psicologo a Bentivoglio

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4 MAR 2014

avrebbe bisogna di fare psicoterapia. saluti dr.antonio d'urso

Dr. Antonio D'urso Psicologo a Salerno

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18 FEB 2014

Caro Tonio, sicuramente questi tic sono sintomo di un disagio che sua figlia sta attraversando. Il disagio va affrontato con uno psicologo e con la complicità dei genitori; per quanto riguarda i tic, la terapia cognitivo-comportamentale offre una molteplicità di compiti specifici per superarli imparando contemporaneamente a rilassare i muscoli. Spero di esserle stata d'aiuto. Cordiali saluti.

Dott.ssa Maria Di Siena Psicologo a Sommo

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14 GEN 2014

Buongiorno Tonio. Comprendo la sua preoccupazione, ma la rassicuro rispetto alla risolvibilità del problema. I tic nervosi sono legati ad una difficoltà nel Lasciare e, quindi, nel riuscire a rilassare completamente i muscoli che tendono a ripristinare continuamente una condizione di ipertono muscolare e, quindi, di rigidità. Ciò è legato, per contro, ad una difficoltà a Lasciare e ad Allentare in generale nella vita, a sentirsi completamente sereni, tranquilli, ad abbandonarsi completamente ad uno stato di rilassamento e di calma. Una condizione specifica di allarme o di attivazione può di conseguenza generare conseguenze come quella di sua figlia ed è per questo che le difficoltà in famiglia, se vissute con conflittualità o eccessiva ansia, come lei stesso ha ben detto, possono certamente aver acuito il problema. Il lavoro della Psicoterapia Funzionale, che agisce attraverso tecniche specifiche sulle esperienze del Lasciare e dell'Allentamento del Controllo, potranno essere efficaci a risolvere il problema. Ad ogni modo, nel frattempo, per cercare di non esacerbare ulteriormente i sintomi, consiglio di parlare con sua figlia, di provare a contenere le sue ansie con momenti di condivisione e di contatto e, soprattutto, di evitare scontri o situazioni di grande agitazione in sua presenza. Per qualsiasi cosa non esiti a contattare nuovamente. In bocca al lupo!

Dott.ssa Laura Ucciardi Psicologo a Palermo

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28 NOV 2013

Credo che sia importante farsi aiutare da uno psicoterapeuta prima di tutto come genitori.Credo che in questa particolare fase che sta attraversando sia importante capire maggiormente vostra figlia e cosa le provoca questa tensione per cercare poi nuove modalità di regolazione emotiva che possano facilitarla.Un caro saluto

Dr.ssa Marialba Albisinni Psicologo a San Cesareo

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15 MAG 2013

Caro Tonio,
una delle terapie migliori con i tic è l'EMDR. Provi a rivolgersi a un terapeuta della sua zona formato in questo senso.

Cordiali saluti.

Dr. Antonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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12 NOV 2012

Salve,
generalmente questo tipo di manifestazioni corporee sono associate a stati di stress. Come riferisce lei e sua moglie state affrontando un momento di separazione che influisce notevolmente e inevitabilmente sulla vita di vostra figlia. Vista anche la delicata età (è in adolescenza) le consiglio di contattare un terapeuta che saprà valutare la situazione e decidere la strategia più efficace in base alle caratteristiche personali di sua figlia (psicoterapia, sedute di rilassamento, ecc..).
A presto

Dott.ssa Serena Carnì Psicologo a Catanzaro

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25 SET 2012

Gentile signora,
le consiglio una psicoterapia che utilizzi tecniche di rilassamento o di orientamento biosistemico.
Farei anche un accertamento neurologico.
Dott.ssa Silvia tonelli - Rimini -

Studio Dott.ssa Silvia Tonelli Psicologo a Rimini

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26 LUG 2012

Gentile utente
spesso quando un membro della famiglia manifesta un disturbo o disagio questo costituisce una sorta di richiamo a qualcosa che non va nell' intero sistema familiare; probabilmente data la vostra specifica situazione familiare dovrete affrontare una risistemazione e rinegoziazione di tempi, funzioni e ruoli.
Il sintomo (se non dovuto a causa organica) potrebbe sparire da solo se la vostra famiglia trova in se le risorse per un nuovo riadattamento; altrimenti potreste chiedere un aiuto ad un professionista, magari con una consulenza familiare.

Dott.ssa Silvia Rotondi Psicologo a Roma

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26 APR 2012

Caro Tonio,
hai fatto molto bene a non ignorare il problema e il tuo sospetto circa le cause potrebbe anche avere un fondamento; l’attenzione posta nei confronti di tua figlia e della sua sfera emotiva dimostrano che hai a cuore il suo benessere psicofisico, a questo proposito ti consiglierei di consultare un medico o, meglio ancora, uno specialista in neuropsichiatria infantile, proprio per escludere cause mediche. In base alla loro indicazione rinvierei eventuali interpretazioni delle cause ad uno psicologo che possa aiutare tua figlia ad affrontare con strumenti migliori questo delicato e difficile periodo di crescita.
I miei più sinceri auguri,
Dott.ssa Ornella Convertino

Studio Convertino Psicologo a Monza

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2 APR 2012

Gent.mo,

attraverso il sintomo (tic nervosi), sua figlia non solo sta manifestando un disagio ma le sta chiedendo aiuto!! Varie tecniche terapeutiche possono essere utilizzate in ambito psicoterapeutico e con ottimi risultati anche attraverso trattamenti brevi. Consulti uno specialista nella sua città e suggerisca a sua figlia di andarci ( 16 anni è una età importante, durante la quale è importante costruire una buona
serenità per le scelte future della vita).

Molti auguri e saluti.

Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologo a Roma

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30 MAR 2012

Il tic è sempre l'espressione di un conflitto vissuto,espresso attraverso il corpo.
Le consiglio di far effettuare a sua figlia una psicoterapia a carattere psicodinamico,presso uno specialista che abbia maturato una specifica esperienza con questa problematica.
Nella mia esperienza professionale trovo utile affiancare al lavoro individuale,anche un lavoro con la famiglia,poichè molto spesso una eccessiva attenzione al sintomo ha l'effetto di rinforzare il tic.
Dott.ssa Valeria Rinaldini-Napoli

Dott.ssa Valeria Rinaldini Psicologo a Napoli

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28 MAR 2012

Buonasera Tonio,
sono Carlotta Zanaboni, psicologa clinica specializzata in Neuropsichiatria e in particolare in disturbi da tic e sindrome di Tourette all'Università di Yale (USA).
Sua figlia potrebbe presentare tic semplici, motori o sonori, ovvero un tourettismo; oppure la cosiddetta sindrome di Tourette, caratterizzata da un quadro neurocomportamentale più complesso.
A seconda della valenza della sintomatologia si seguono diversi protocolli, a partire da un percorso psicoeducativo, per poi passare ad un trattamento psicoterapico più mirato, più o meno combinato all'utilizzo di neurofamaci. All'età di Sua figlia non si arriva invece a considerare la Deep Brain Stimulation, un intervento vero e proprio consacrato ai casi refrattari.
Occupandomi personalmente di tic Le consiglio un primo incontro di assessment per identificare il trattamento ideale, scelta che comunque deve essere condivisa da Sua figlia per il miglioramento della propria qualità di vita ed eventuale disagio sociale sviluppatosi. La separazione può aver influito in quanto evento stressante, trigger attivante il tic, disturbo coinvolgente la sfera ansiogena.
Spero di essere stata sufficientemente chiara, non esiti a pormi altre questioni più approfondite. Saluti Dott.ssa Carlotta Zanaboni

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27 MAR 2012

molto spesso questi gesti ritualizzati vengono agiti per scongiurare evitare cose, e credo che vi sia bisogno di una terapia in primis individuale per poi allargarla al sistema allargata.
Cordialmente, Dott.ssa Eva Scardone

Dr.ssa Eva Scardone Psicologo a Marcianise

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26 MAR 2012

Salve, i tic possono insorgere per diversi motivi. Lei riferisce che sua figlia ne soffre già da tempo, sono già stati fatti accertamenti per escludere cause organiche? In caso negativo, meglio consultare anche il medico curante per dei controlli approfonditi. Nel caso esami già fatti escludano cause organiche, potrebbero esser dovuti a stress e la separazione dei genitori potrebbe aver avuto un ruolo nella loro formazione e persistenza. In questa sede non posso dire altro, ho pochi dati e il contesto è troppo riduttivo. Fate dei controlli e, perchè no?, provate a chiedere una consulenza anche sulla genitorialità: una gestione più serena dei rapporti fara bene a tutti. buona giornata dott.ssa Simona Rosati

Simona Rosati Psicologo a Roma

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26 MAR 2012

Un sintomo, come ad esempio un tic, è un tentativo disfunzionale di risolvere un disagio personale. Il nostro corpo nella sua saggezza interna cerca in ogni situazione una modalità di rispondere ad un problema che insorge: questo può essere sia di natura organica che emotiva.
Sua figlia, date le sue risorse attuali e date le circostanze, sta facendo il meglio che può per se stessa.
La sua separazione dalla madre può essere motivo dell'emergere di questo comportamento. C'è anche da comprendere che sua figlia, in piena adolescenza, sta affrontando sfide e dinamiche emotive molto complesse.
I sintomi non si risolvono, nel senso che si tolgono via, ma si attraversano nel momento in cui accettiamo il cambiamento che l'esistenza ci chiede di fare.
Personalmente lavoro attraverso la terapia della Gestalt, altri approcci di psicoterapia potrebbero essere ugualmente funzionali.
Un caro saluto
Dott. Giovanni Bini

Dott. Giovanni Bini Psicologo a Firenze

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26 MAR 2012

Caro Tonio,
nella mia esperienza i tic nervosi rappresentano una tensione energetica-emotiva che non riesce ad essere scaricata, espressa in altro modo. Ci sono tanti tipi di tic, eppure ogni persona ne manifesta uno o alcuni in particolare, proprio perché, simbolicamente, rappresentano qualcosa, comunicano qualcosa che non può essere comunicato diversamente. Il consiglio che le do è di avere un atteggiamento di accoglienza nei confronti di sua figlia: cerchi di non fare trasparire preoccupazione per i tic, né di colpevolizzarla in nessun modo per questo. Non chiedetele mai di smettere, piuttosto offritele uno spazio di ascolto e occasioni per comunicare in altro modo. Quando sua figlia riuscirà a comunicare diversamente i tic probabilmente smetteranno.
Cordialità
Dott.ssa Sara Nardini

Dott.ssa Sara Nardini Psicologo a Selvazzano Dentro

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26 MAR 2012

Salve Tonio,
purtroppo è difficile darle una risposta esaustiva, gli elementi che proponi sono troppo scarsi, insufficienti per un analisi che possa indirizzarti ed esserti utile.
Sicuramente la separazione e le sue conseguenze sono fattori da non sottovalutare, ma sarebbe più importante capire cosa nascondono questi tic, cosa vengono a raccontarci di tua figlia.
Possono essere interpretati come un canale di sfogo per l'ansia, non solo relativa al divorzio, parliamo di un adolescente, e questo periodo è di per sè carico di stress per gli inevitabili cambiamenti cui il giovane va incontro. Che tipo di tic sono? Quando o in quali occasioni noti che sono presenti ? E' cambiato di recente il comportamento di tua figlia nei tuoi confronti o verso la madre? Detto ciò un supporto psicologico credo sia un ottima alternativa, specie in fase di divorzio, non solo per aiutare tua figlia ad abituarsi alla nuova tipologia familiare, ma anche per te e la tua ex moglie, potrebbe aiutarvi a risolvere i conflitti che rendono difficoltoso questo passaggio.
Buona fortuna.

Dott.ssa Rita Romano Psicologo a Scafati

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26 MAR 2012

Tonio Buongiorno
nella Sua email non specifica da quanto durano questi tic e se sono iniziati in concomitanza con la Sua separazione.
Non dice neppure se le tensioni con la moglie continuano anche ora, dopo la separazione oppure se si sono risolte.
Questi dati e qualche altro relativo a Sua figlia, come la sua età, potrebbe aiutare a dare delle indicazioni .
Donatella Agrizzi Coach e Counsellour

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26 MAR 2012

Buongiorno.
Non specifica da quanto si è separato dalla madre della ragazza.
L'adolescenza è un momento sempre molto delicato, un momento di passaggio, di riscrittura della propria identità, un momento comunque conflittuale. L'adolescente generalmente vive con molta intensità qualunque avvenimento gli si prospetti innanzi, e per questo le sue manifestazioni sono spesso altrettanto intense
Forse sarebbe sufficiente consigliare a sua figlia di intraprendere un percorso di sostegno psicologico. Non è una psicoterapia vera e propria, ma una forma di sostegno e aiuto circoscritto a un momento difficile da superare.
Sarebbe opportuno, comunque, che prima venissero fatti dei colloqui conoscitivi perchè il professionista possa meglio comprendere la situazione e sapervi indirizzare al meglio.
Dott.ssa Cecilia Pompei

Dott.ssa Cecilia Pompei Psicologo a Modena

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26 MAR 2012

Buongiorno Signor Tonio,
essendo le sue domande sono molto chiare, le risponderò brevemente.
Il tic è un movimento involontario e rapido che coinvolge direttamente un intero fascio muscolare e che, durante la giornata, può essere più o meno accentuato, un disturbo neurologico complesso che si manifesta, generalmente, prima dei 18 anni d’età. Quando si presenta in forma grave incide in modo massiccio sulla qualità di vita della persona e sui suoi rapporti sociali (molto delicati in adolescenza).
Le terapie d'elezione rimangono pertanto di pertinenza: da una parte della medicina neurologica (che può parzialmente compensare il deficit con degli appositi neurolettici) e dall'altra della psicoterapia che lavorando sul personale può portare alla consapevolezza e far rielaborare dei vissuti inespressi che honno provocato e provocano sofferenza.

Studio di Psicologia e Psicoterapia - Dott. Alessandro Di Marco Psicologo a Francavilla al Mare

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26 MAR 2012

Il fattore scatenante può essere la separazione, come dici tu, ma si rende necessaria una ulteriore indagine psicologica per cogliere l'eventuale disposizione.

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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