Mi viene Da piangere per l’universita. Mi sembra tutto un carcere!!

Inviata da Riccardo · 3 lug 2020

Salve, ho finito la triennale di biotecnologie in bicocca laureandomi con 106 impiegandoci però 4 anni. Ora mi sono iscritto alla magistrale di biologia applicata alla nutrizione in statale, sempre a Milano. Mi sembra di vivere in un completo inferno. Gli esami sono 12 come alla magistrale di biotecnologie solo che avendo cambiato università la politica è diversa. Ci sono meno appelli qua e non ci sono appelli straordinari come in bicocca: li avevo appelli a maggio aprile dicembre e novembre . Inoltre alcuni esami sono divisi in moduli separati quindi alcune volte sembra che bisogna fare due esami impegnativi sproporzionati ai crediti e valgano come uno. Mi viene da piangere letteralmente. Quest anno ho dato per ora solo due esami e un modulo di uno solo che sto impazzendo a studiare il secondo modulo, nonostante sia di 3 cfu mi sembra infinito. Ho paura di andare in drepresione e mollare. Oppure a volte mi chiedo in quanti anni finirò. Inoltre sono sconfortato nel vedere i miei colleghi senza problemi di crisi del mio tipo. Mi faccio domande sul mio futuro su quanti anni ci impiegherò a finire, Quando vedo che sul gruppo di whaZzap del corso qualcuno scrive che ha dato un esame mi sale sconforto. Io dalle superiori sono sempre stato uno che studiava noi so manco perché sono così, quando studio una materia che non mi piace a volte riesco a starci anche 8/9/10 ore a volte vado in ansia e tolgo la testa dai libri. Molti giorni piango

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Miglior risposta 4 LUG 2020

Gentile Riccardo,
mi rendo conto qunto sia difficile affrontare questo momento di difficoltà. L'università è un periodo di passaggio, se così vogliamo dire, tra il mondo dello studio e quello del lavoro. Ci mette alla prova su molti aspetti e può succedere che alcune volte ci sentiamo sommersi: ci iscriviamo già con l'obiettivo di raggiungere una meta, ma durante il percorso è normale che troviamo più ostacoli che non avevamo preso in considerazione e che ci fanno mettere in dubbio le nostre capacità.
In questo caso sarebbe utile prenderne un po' le distanze: ha scritto che si fa domande sul futuro e su quanto tempo impiegherà a finire l'università e, in questo momento, sicuramente questi tipi di pensieri vanno ad incrementare il suo stato ansioso. Inizi ad avere dei piccoli obiettivi, più sul breve tempo, come lo studio di un esame alla volta. Mi rendo conto che potrebbe sembrare un "rallentamento", ma in realtà è più funzionale mantenere l'attenzione su un obiettivo alla volta piuttosto che a tanti insieme e ad avere anche più soddisfazione per il risultato. Inoltre non dimentichi di dedicarsi anche ad attività piacevoli extrauniversitarie, sicuramente utili per farla sentire meglio e distrarsi dai pensieri negativi.
Non dimentichi infine che lei ha raggiunto già un grande obiettivo, quello della laurea triennale, dimostrando di avere le competenze necessarie per andare avanti: tenga sempre ben in mente i suoi successi!
Spero di esserle stata di aiuto, seppur nei limiti dei mezzi telematici.
Dott.ssa Sabrin Amer

Dott.ssa Sabrin Amer Psicologo a Scandicci

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4 LUG 2020

Gentile Riccardo,
cambiando il terreno di gioco e le regole, può essere utile rivedere il suo metodo di studio durante l'anno, e la scelta strategica delle date degli esami, quali fare prima, l'organizzazione, etc.
Cerchi se può di diminuire il confronto con gli altri, perché può essere a volte fuorviante (alcuni dicono solo per apparire "più belli" che hanno studiato solo pochi giorni, e magari avevano studiato durante tutto il corso e hanno ripassato alcuni giorni finali, ma sono informazioni che non si possono controllare). Si confronti solo con se stesso, cercando di migliorare e correggere il tiro. Il metodo di studio per tutti è sempre perfettibile, e alcune strategie le può trovare in alcuni testi, come ad es. quello di Paolo Legrenzi (Prepararsi agli esami).
Un modo per aumentare la passione per lo studio di un esame è darsi delle sfide, o darsi dei quesiti interessanti a cui rispondere durante lo studio, in modo da alimentare la curiosità ed avere un obiettivo che ci guida.
Se ne avverte l'esigenza può consultare un esperto per qualche colloquio di orientamento o vedere insieme gli aspetti emotivi e motivazionali.
Le faccio tanti auguri
dott. Giovanni Iacoviello

Dott. Giovanni Iacoviello Psicologo a Bergamo

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