Ho quasi 35, ed ho sempre avuto questa percezione, periodi più, periodi meno.
Mi reputo una persona buona, generosa, educata, altruista…ma affatto scema anzi, solo che ormai viviamo in una società dove questi aggettivi sono per pochi, sembra essere diventata quasi una rarità (o almeno è ciò che percepisco).
Negli ultimi due mesi è arrivato un vero e proprio tsunami all’interno della mia vita.
A dicembre mio padre dal niente inizia a sentirsi male e dal momento in cui l’abbiamo portato in ospedale è peggiorato drasticamente perdendo la vita in 15 giorni senza alcun motivo, tanto che l’ospedale ci ha consigliato di fare l’autopsia.
Oltre al lutto, essendo mio padre imprenditore, io e la mia famiglia abbiamo dovuto prendere le redini dell’azienda.
La chiesa era strapiena di gente, letteralmente, tanto da non riuscire ad entrare tutti quanti…
Familiari, amici, clienti, colleghi, ma passati quei giorni è iniziato un vero e proprio caos.
La persona che pochi giorni prima era a piangere davanti alla bara di mio padre, ha chiesto a mio fratello di unire le società “per aiutarci”, ma poi si è rivelato solo una persona che voleva approfittarsi della situazione.
Alcuni di quei clienti presenti al funerale si rifiutano di pagare fatture scadute da mesi, e spariscono letteralmente senza più rispondere al telefono.
Ormai di queste situazioni ne sono capitate una marea e tutto ciò in meno di due mesi.
Nel frattempo chiedo al mio consulente delle soluzioni, ma anche lui pare fare il suo lavoro tanto per fare, con superficialità … al quarto incontro ancora non ha capito quali sono i lavori fondamentali da gestire e sono solo 3 non 50.
Il giorno sono un uragano e non ho il tempo di riflettere, ma arrivata a sera crollo in una crisi incredibile.
Inizialmente era rabbia, ma ad oggi si è trasformata in una profonda insicurezza. Continua a rimbalzare nella mia testa il fatto che probabilmente sono io quella sbagliata, quella che deve adattarsi ad una società dove predominano valori diversi. Al di là di una questione economica ormai mi sento vittima di un sistema che non riesco ad accettare, estremamente lontano dal mio modo di vedere il mondo, il lavoro e le relazioni umane.
Mi sento schiacciata tanto da percepire come delle fitte al petto dall’ansia e la tachicardia.
Probabilmente in questo periodo è potenziato all’ennesima potenza, ma sento la necessità di gestire emotivamente questa situazione.
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28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Capisco profondamente il tuo stato d'animo. La perdita di tuo padre, l'improvvisa responsabilità dell'azienda e le delusioni umane che hai subito in così poco tempo hanno creato un vero e proprio terremoto nella tua vita. È del tutto normale sentirsi sopraffatti, insicuri e con il cuore in tumulto in una situazione del genere.
Ecco alcuni punti chiave da considerare e alcune strategie che potrebbero aiutarti:
1. Il lutto e le sue fasi:
- Il lutto è un processo complesso e individuale. Non esiste un modo "giusto" di viverlo. Le emozioni che provi, dalla rabbia all'insicurezza, sono tutte valide.
- Concediti il tempo di elaborare il dolore. Non cercare di sopprimere le emozioni, ma permetti loro di fluire.
- Cerca supporto in familiari, amici o gruppi di sostegno. Parlare con qualcuno che ha vissuto esperienze simili può essere di grande aiuto.
2. La gestione dell'azienda e le delusioni:
- È comprensibile sentirsi traditi e delusi dalle persone che ti hanno mostrato solidarietà solo a parole.
- In questo momento, è fondamentale concentrarsi sulla gestione dell'azienda in modo pragmatico.
- Valuta attentamente le proposte di collaborazione e non avere paura di dire "no" se qualcosa non ti convince.
- Circondati di persone di fiducia, sia all'interno che all'esterno dell'azienda, che possano offrirti supporto e consigli.
- Per il tuo consulente, valuta se è il caso di rivolgerti ad un'altra persona che sia più adatta al momento e/o alle tue aspettative.
3. La sensazione di essere "sbagliata":
- Non sei tu quella sbagliata. I tuoi valori di onestà, generosità ed empatia sono preziosi.
- La società in cui viviamo può essere competitiva e individualista, ma questo non significa che tu debba rinunciare ai tuoi principi.
- Cerca di circondarti di persone che condividono i tuoi valori e che ti supportano.
- Ricorda che la tua integrità è la tua forza.
4. La gestione dell'ansia e dello stress:
- Le fitte al petto e la tachicardia sono segnali che il tuo corpo ti sta inviando.
- È importante prendersi cura della propria salute mentale e fisica.
- Prova tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga.
- Dedica del tempo a attività che ti piacciono e che ti aiutano a staccare la spina.
- Se l'ansia diventa troppo intensa, non esitare a rivolgerti a un professionista come uno psicologo.
5. Richiedere aiuto professionale:
- Considera la possibilità di intraprendere un percorso di terapia. Un professionista può aiutarti a elaborare il lutto, a gestire l'ansia e a rafforzare la tua autostima.
- Non aver paura di chiedere aiuto. Non sei sola in questo percorso.
Ricorda: sei una persona forte e resiliente. Affrontare questa tempesta ti renderà ancora più forte.
3 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Girasole90, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
3 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao cara, capisco questa densò di disorientamento in una società che non ascolta l’ultima disperato di verità e autenticità di cui necessitiamo di nutrirci. Il mondo intorno a te in questo momento sono molto superficiali quasi in fuga dal cuore, ritengo che quello che potrebbe farti altamente bene ora è ricongiungerti alla tua verità interiore e per questo hai bisogno di un umano sostegno che nel materialismo quotidiano non trova ascolto.
Chiedi supporto e vedrai che tutto andrà per il meglio,‘poiché sei dinanzi ad un grande cambiamento che ti permetterà di non colpevolizzarti, ma restituirti il senso del tuo percorso di vita.
A disposizione con piacere per qualsiasi cosa
Anna Elena Comune
1 MAR 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno gentile Utente, quello che sta descrive indica chiaramente quanto sia un periodo di enorme stress, segnato da un lutto improvviso e da una serie di situazioni che la stanno mettendo a dura prova. Perdere un genitore è già di per sé un evento destabilizzante, ma nel suo caso si è aggiunta la responsabilità di portare avanti un’attività lavorativa, insieme alla disillusione nei confronti delle persone che la circondano. È naturale che tutto questo la faccia sentire sopraffatta, ferita e insicura.
Il senso di disorientamento che descrive è comprensibile. Il mondo che ha conosciuto fino a poco tempo fa sembra essere stato stravolto, e lei si trova a dover gestire non solo il dolore per la perdita di suo padre, ma anche il peso della gestione dell’azienda e il comportamento di persone che si stanno rivelando opportuniste. È normale che la sera, quando la frenesia del giorno si placa, la mente si riempia di pensieri e di emozioni difficili da contenere.
Ciò che prova non significa che sia lei quella sbagliata. La sua sensibilità, il suo senso di giustizia e i suoi valori non sono un problema, anzi, sono una parte preziosa di lei. Tuttavia, quando ci si scontra con un ambiente che sembra funzionare secondo regole diverse, è facile sentirsi fuori posto. Non si tratta di adattarsi a una società che non sente sua, ma di trovare un equilibrio tra la sua integrità e la necessità di proteggersi da chi non agisce con la stessa correttezza.
Le suggerisco di prendersi il tempo per elaborare questo dolore e questa frustrazione. Anche se ora sembra impossibile, può trovare delle strategie per gestire le sue emozioni in modo da non farsi travolgere. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a dare un senso a tutto questo, a trasformare la rabbia e l’insicurezza in strumenti per affrontare questa nuova fase della sua vita. Non deve farcela da sola, e non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto per imparare a navigare questo momento così complesso.
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gent.ma Girasole90,
le darò due consigli brevi.
1 per lei occorre un supporto psicologico emotivo che l'aiuti a ridurre la pressione e che le ridia la libertà di parlare, di essere ascoltata e qualche buon suggerimento per rivedere la realtà circostante in modo diverso, in modo da trovare meglio le soluzioni che cerca
2 trovi un buon consulente aziendale di sua personale fiducia e che sia fuori dal giro di affari e contatti di suo padre, qualcuno di estraneo magari da un altra città che lavori per lei e per i suoi interessi, che le insegni i fondamentali e che l'aiuti a trovare alla bisogna un buon avvocato, temo che se rimane con i consulenti di suo padre la tratteranno da incompetente e cercheranno solo di approfittarsi della situazione.
Buona fortuna
AG
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Girasole90 ,
La situazione in cui trovi e racconti sembra stia prendendo il sopravvento su di te , e sta diventando un grande peso tale da opprimerti .E da qui emerge ansia e tachicardia.
Mi dispiace molto per la perdita del tuo papà, concediti il tempo e lo spazio necessario per poter inizialmente elaborare questo lutto ,valutando la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico dove poter imparare ad accogliere inizialmente il tuo dolore e la tua sofferenza ,e poi di conseguenza tutti i temi che ne conseguono relativi alla gestione e della tua vita e dell'attività potranno essere affrontati da te con padronanza , forza e determinazione emotiva attingendo alle risorse dentro te .
Resto disponibile , per ulteriori approfondimenti anche online.
Un caro saluto .
Dr.ssa. Alessandra Petrachi
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
comprendo la sua sofferenza, comprensibile dopo un lutto e gli eventi ad esso correlati.
Con la terapia cognitivo comportamentale è possibile lavorare sulla gestione delle proprie emozioni connesse all'ansia e sui sintomi fisici e i pensieri che determinano un particolare stato emotivo.
Mi contatti se necessita di piu informazioni, offro anche terapia online.
Cordialmente,
Dott.ssa Alessandra Cappello
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Quello che stai vivendo è un trauma enorme, una tempesta di emozioni e responsabilità che ti è piombata addosso in un tempo troppo breve per poterla elaborare. Il lutto per la perdita improvvisa di tuo padre è già di per sé un dolore immenso, ma il fatto che a questo si siano aggiunti il peso dell'azienda e il comportamento opportunistico di alcune persone rende tutto ancora più difficile da gestire.
Non sei tu quella sbagliata. Il mondo può essere ingiusto, crudele e opportunista, ma questo non significa che tu debba cambiare i tuoi valori per adattarti. Essere una persona onesta, generosa ed etica è una forza, non una debolezza. Il problema è che ora sei emotivamente ed energeticamente svuotata, e tutto sembra amplificato.
Le fitte al petto, la tachicardia e l’ansia sono segnali chiari che il tuo corpo sta gridando aiuto. La rabbia che si è trasformata in insicurezza è un meccanismo comune: inizialmente l’adrenalina ti spinge a reagire, ma col tempo, quando la stanchezza prende il sopravvento, arriva il dubbio, il senso di inadeguatezza e la paura di non farcela.
Hai bisogno di un supporto, sia emotivo che pratico. Ti sei trovata catapultata in una situazione enorme, e gestire tutto da sola è impossibile. Se il consulente non è all’altezza, cercane un altro: hai il diritto di avere al tuo fianco qualcuno che sappia fare il proprio lavoro con serietà. Lo stesso vale per chi non paga: forse è il momento di farsi affiancare da un avvocato o un esperto che sappia come affrontare questi problemi in modo mirato.
Sul piano emotivo, trovare uno spazio per sfogarti senza sentirti giudicata potrebbe aiutarti a mettere ordine nei pensieri. Non si tratta solo di "gestire" le emozioni, ma di dare loro il giusto spazio senza che ti travolgano.
Ti stai prendendo cura di tutto e di tutti, ma chi si sta prendendo cura di te?
Dott.ssa Antonella Bellanzon
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno, per quello che hai vissuto in questo ultimo periodo è normale che a fine giornata tutto questo peso emerga con forza, trasformandosi prima in rabbia e poi in insicurezza. Stai cercando di restare in piedi in mezzo a uno tsunami emotivo, e il tuo corpo stesso ti sta dicendo che è troppo: l’ansia, la tachicardia, le fitte al petto sono segnali chiari che stai accumulando stress. La sensazione che descrivi, quella di sentirti fuori posto in un mondo che sembra andare in una direzione opposta ai tuoi valori, è comprensibile. Ti sei sempre vista come una persona buona, generosa, corretta, e adesso ti trovi circondata da comportamenti che non rispecchiano affatto il tuo modo di essere. È come se la realtà ti stesse mandando il messaggio che queste qualità non servano più, che siano quasi un difetto da correggere. Ma non è così. Il problema non sei tu, non sono i tuoi valori. È che hai appena visto il lato più duro e spietato della realtà, tutto in un colpo. E questo ti sta facendo mettere in discussione tutto. Non devi cambiare per adattarti a un mondo che non riconosci. Piuttosto, devi trovare il modo di proteggerti da questa ondata di cinismo senza perdere te stessa. Perché la verità è che là fuori ci sono ancora persone che ragionano come te, che credono nella correttezza, nella lealtà, nell’onestà. Solo che in questo momento sei troppo immersa nel caos per riuscire a vederle. Forse, una delle cose più urgenti che potresti fare è concederti degli spazi per elaborare tutto quello che è successo. Non puoi solo correre avanti senza guardare dentro di te, senza fermarti a sentire cosa ti sta succedendo dentro. Parlare con qualcuno di fidato, avere un supporto psicologico, scrivere, fare qualcosa che ti aiuti a sfogare la tensione potrebbe già alleggerire quel peso che ti schiaccia ogni sera. E poi, forse, potresti iniziare a chiederti cosa puoi controllare davvero in tutto questo. Non puoi cambiare il comportamento degli altri, ma puoi scegliere come rispondere. Non puoi far tornare tuo padre, ma puoi trovare il modo di onorare il suo lavoro con la tua impronta personale. Non puoi impedire che il mondo sia pieno di opportunisti, ma puoi costruire relazioni con chi davvero merita di far parte della tua vita. Questa fase non durerà per sempre. Adesso è buio, ma pian piano troverai un equilibrio nuovo, uno che ti permetta di essere te stessa senza sentirti sopraffatta. Un supporto psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro dove poter esprimere tutta la rabbia, la frustrazione, il senso di disillusione e il peso della responsabilità che stai portando, aiutandoti a costruire una nuova stabilità, sia interiore che nella sua vita quotidiana.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Velia Morati
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Mi dispiace per la tua perdita, è successo così velocemente e ti sei trovata così tante cose di cui doverti occupare che mi chiedo se hai potuto “permetterti” di vivere il tuo dolore.
Mi sembra che tu non abbia avuto il tempo di affrontare emotivamente ciò che hai vissuto ma anzi è diventata un’altra cosa da dover “gestire” così come l’azienda e tutto ciò che ne concerne.
La responsabilità delle scelte e avere a che fare con delle persone che in questo momento di fragilità, guardano ai propri interessi.
In cosa ti senti sbagliata? Credo solo tu abbia bisogno di tempo per mettere insieme tutte queste emozioni che ti sono cadute addosso.
C’è un aspetto lavorativo in cui dovrai prendere le misure sul tuo nuovo ruolo, in cui sei tu a prendere le redini dell’azienda di tuo papà, cercando di riconoscere te in prima persona questo ruolo, anche perché, senza questo passaggio, gli altri cercheranno di prendersi spazio dando voce ai propri interessi.
E poi c’è tutto l’aspetto che riguarda la tua perdita, ciò che è significato per te, trovarti senza una persona importante per te.. e per questo penso tu bisogno di uno spazio in cui occupartene. Non può essere una cosa da gestire, ma da vivere, significare e elaborare.
28 FEB 2025
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Innanzitutto, mi dispiace profondamente per la perdita di suo padre e per tutte le difficoltà che sta affrontando in questo momento. Quello che sta vivendo è un periodo di enorme stress emotivo e pratico, e il dolore del lutto si sta intrecciando con la gestione delle responsabilità lavorative e con le delusioni derivate da chi si è mostrato inaspettatamente opportunista. È naturale che tutto questo la porti a sentirsi sopraffatta, ansiosa e insicura.
Il lutto è un processo complesso, che non si limita al dolore per la perdita, ma coinvolge anche l’adattamento a una nuova realtà, spesso carica di cambiamenti e sfide. Nel suo caso, oltre al dolore per suo padre, sta affrontando il peso di un’eredità lavorativa e di relazioni professionali e personali che si stanno rivelando meno affidabili di quanto immaginava. La sensazione di non riconoscersi più nel sistema in cui si trova è comprensibile e, probabilmente, accentuata dallo stress che sta vivendo.
Considerando la profondità delle sue emozioni e l’impatto che stanno avendo su di lei – anche a livello fisico, con ansia e tachicardia – potrebbe essere di grande aiuto intraprendere un percorso di supporto psicologico. Uno spazio sicuro, guidato da un professionista, le permetterebbe di elaborare il lutto, comprendere e gestire le sue emozioni, e trovare strategie per affrontare le difficoltà che sta incontrando. Potrebbe aiutarla anche a ricostruire un senso di stabilità e sicurezza, in un momento in cui tutto sembra instabile e fuori controllo.
Non c’è nulla di sbagliato in lei: la sua sensibilità e il suo senso di giustizia la portano a sentirsi distante da certi comportamenti, ma questo non significa che debba adattarsi a un sistema che non condivide. Piuttosto, attraverso il supporto adeguato, potrebbe trovare il modo di proteggersi emotivamente e di navigare questa situazione con maggiore equilibrio.
Non esiti a contattarmi. Si dia il permesso di prendersi cura di sé in questo momento così difficile.