Mi sento perso

Inviata da Marc · 6 apr 2018 Crisi esistenziale

Premetto che sono settimane che cerco di trovare una risposta e una strada per me stesso, non credo di trovare molto altro qui, ma almeno scrivere mi aiuta.
Mi trovo in questa "semplice" situazione: alle mie spalle si è chiusa una storia di 4 anni piuttosto complicata. Lei mi aveva tirato fuori dal baratro del cinismo e della freddezza in cui ero caduto dopo anni e anni di delusioni, aspettative infrante, esperienze negative. In quei momenti di 4 anni fa apparivo come una persona calcolatrice, distaccata, decisa, e lei si avvicinò per scoprire cos'altro c'era, facendomi sentire migliore, voluto.
Almeno, finchè vedeva davanti a sè quel personaggio che sembrava così particolare, forse.
Quando ho trovato la felicità, con lei sono ritornato ad essere la persona spensierata, giocosa, a volte infantile, con la testa fra le nuvole, che sono in realtà. Mai stupido, almeno secondo me, mai immaturo, semplicemente con voglia di vivere la vita con leggerezza.
Ma per lei, non ero più l'uomo di prima, sembravo un bambino, uno sciocco, e scoprendo i miei difetti l'affetto è scemato. Io ho cercato di migliorare per lei, di venire incontro ai suoi bisogni, ma più il tempo passava, più i nostri caratteri ci distanziavano, evidentemente.
Lei si arrabbiava per tutto, offendendomi pesantemente anche alla fine, ridicolizzando ogni mio aspetto, ogni mio lato caratteriale. Io alla fine mi sentivo del tutto incapace di esprimere me stesso, di essere ciò che volevo, senza che lei mi riprendesse alla prima parola.
Quando alla fine, per la prima volta sul serio, ho messo un freno alla cosa, dicendole che la questione non poteva andare avanti senza che davvero lei volesse stare con me per quello che sono... dopo un paio di settimane, la risposta che ha trovato è stata appunto che non mi aveva mai valorizzato, e non riusciva a farlo, nè mai ci sarebbe riuscita, perchè era così che mi vedeva. Meglio finirla lì.
Le cose vanno così, ok, non sono il primo e l'ultimo.
Tuttavia. Proprio nelle ultime due settimane in cui la storia stava concludendosi, il maledetto destino mi fa incrociare una persona del mio passato. Il primo, unico e solo colpo di fulmine mai avuto al primo sguardo tanti anni fa.
Una persona che quando la incontrai, quando poi entrammo in confidenza, scoprii essere quasi totalmente in linea con me stesso, almeno per una buona parte del suo carattere.
Purtroppo a suo tempo era fidanzata. Io uscivo da un'altra esperienza negativa finita male con una donna fidanzata che mi aveva attirato a sè ma senza alcun interesse vero. A quel tempo non volevo fare lo stesso errore. Tentai un paio di volte, poi mollai per non farmi male, nonostante quel colpo di fulmine.
Colpo che si è ripresentato perfettamente uguale, questa volta. Uguale. Come se non fosse cambiato niente.
Mi sono chiesto il perchè di questa cosa, benchè fosse ovvio, vista la mia situazione sentimentale in quel momento. Volli provare a risentirla.
E mentre le cose nella mia storia si concludevano come scritto poc'anzi, riscoprii la bellezza di sentirmi me stesso con questa donna che in un lampo, di nuovo, mi aveva travolto il cuore.
Le nostre lunghezze d'onda quasi sempre all'unisono, il piacere di parlare per messaggi fino a notte fonda, sentirmi apprezzato per ciò che sono e che potevo esprimere finalmente, senza maschere.
Tutto bellissimo. Con un solo particolare.
Lei fidanzata ancora, ma con un altro, a distanza. Qualcuno che rappresenta l'altra parte del suo carattere rispetto a ciò che lei si rispecchia in me. Completamente diverso da me probabilmente come uomo, probabilmente più maschile.
Avrei dovuto capire subito che nemmeno quell'unica possibilità su un miliardo per cui ho iniziato a vivere, esisteva.
Lei aveva dei grossi impegni e progetti in quelle settimane, cose che la tenevano sotto ansia a volte, insicura.
Io le ho voluto dare tutto il mio appoggio, la mia leggerezza per farla ridere, per farla sentire sostenuta, rinfrescandole ogni giornata, solo con il mio essere me stesso. Ci sentivamo almeno con un messaggio al giorno, anche quando lei nel weekend vedeva lui.
E io non ci ho messo molto a espormi. glielo facevo sentire, che quello che mi era scattato tanti anni prima, ancora c'era. Era evidente. Le donne dovrebbero avere un sesto senso, poi. E io ho avuto la faccia di bronzo di dirle pensieri piuttosto audaci su di lei. Sottintendo, ma chiari.
Lei non si è mai tirata indietro da queste parole, mai detto "ti prego, sono fidanzata, non è il caso che me lo dici". La si prendeva sempre a ridere, alla fine. Anzi, mi invitò a fare delle cose insieme anche. A passare alcune sue attività in compagnia. Anche se solo 3 volte ci siamo visti in settimane di messaggi, per me significavano molto.
Non riesco ancora a capire se davvero non se ne rendesse conto. O se pensava che comunque cercassi di esserle amico e superare il mio affetto. O se semplicemente ci sguazzasse dentro consapevolmente.
Lei mi faceva sentire comunque, dai suoi racconti, che teneva molto, moltissimo, al ragazzo, seppure distante. Ma io non ho ceduto.
Ho voluto provare, rischiare. Tentare con ogni mezzo di essere me stesso ed avvicinarmi a lei. Facendo anche gesti semplici ma speciali che chiarissero che ci tenevo, anche se li facevo solo per renderla felice. Davvero, sapevo di non potermi aspettare niente, forse. Volevo solo fare qualcosa che la rendesse felice. Perchè questo era l'effetto che faceva il colpo di fulmine che aveva su di me.
Ma non si può provare una cosa del genere senza desiderare di più. Anche se anni fa per dimenticarla pensavo "l'importante è che sia felice", i sogni non svaniscono mai.
E per una volta ho voluto credere che l'Universo potesse girare verso di me. Che mille cose che ho visto succedere agli altri, alle persone intorno a me, per una volta, per la prima volta in cui mi sono davvero impegnato più di sempre, facendo cose al di fuori di me stesso e rischiando ogni angolo della mia vita, potesse succedere a me. Rimanendo coi piedi per terra, ma ho voluto rischiare, per quell'unica possibilità che volevo, perchè quello che provavo era eccezionale anche dopo anni.
Alla fine però, ho iniziato a starci male. Non riuscivo più a esprimere solo sottovoce nelle nostre chiacchierate, il mio interesse. Soffrivo a non poterla vivere.
Quando lei, alla fine di quelle famose attività, andate a buon fine, improvvisamente partì per stare giorni con lui, la martellata che potevo comunque aspettarmi, mi atterrò completamente.
Non potevo più stare zitto. Non poteva andare avanti così. Non potevo nascondere davvero quello che volevo. Dove si sarebbe arrivati?
Mentre era con lui, le scrissi che volevo vederla, in modo deciso, che volevo che ci vedessimo. Che mi mancava.
Lei da quel momento in poi, fece come se tutto fosse qualcosa di incomprensibile. Come se mi stava succedendo qualcosa di inspiegabile.
Quando tornò, non riuscimmo a vederci dal vivo. Io crollai prima per messaggio mentre lei mi diceva che aveva un uomo per cui stravedeva letteralmente. Le dissi che non ce la facevo a non volere di più. Che volevo davvero esserle vicino e darle tutto quello che potevo solo perchè sorridesse, a costo di affrontare il mondo pur di regalarle un sorriso... ma non riuscivo a non volere anche tutto il resto.
Per lei sembrava qualcosa di anomalo questo, ancora non capisco se fosse scena da finta tonta, o davvero non avesse capito nelle precedenti settimane, quando le dicevo spesso che "la trovato stupenda come anni prima", che "avrei fatto di tutto per passare del tempo con lei", aggiungendo mille motivi e parole di corteggiamento.
Lei alla fine, dopo la mia dichiarazione, mi disse che non sapeva come potersi comportare. E fu il suo ultimo messaggio. Non ci siamo più cercati.
Devo credere che volevamo cose diverse, seppure nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro. O almeno mi piace pensarla così. Probabilmente lei ha molti meno scrupoli di me, in questo momento. Sta per iniziare una nuova vita che sognava e ha un uomo. Io sono solo un nulla che ha sperato di essere qualcosa, per una volta, sentendosi libero di esprimersi di essere me stesso nella sua vita.
Sono giorni che cerco di distaccarmi da tutto quello che mi è successo negli ultimi mesi. Da lei, dal perchè la mia precedente relazione è finita.
Ma non so come fare. Il mio pensiero torna ai sogni fatti su questa persona e l'emozione istantanea che mi ha regalato per due volte. Non riesco a pensare che tanti piccoli aspetti del nostro rapporto non possano portare un giorno a qualcosa di più. Non riesco a non sognare.
Ma allo stesso tempo so che non poteva andare avanti così, mentire a me stesso su quel che volevo, e dovevo chiarire la cosa con lei e non continuare a sentirla solo perchè mi manca da morire... e non posso nemmeno stare fermo a sognare un futuro che forse non esisterà mai.
Vorrei sapere cosa fare. Ma non trovo niente.
Non trovo qualcosa che attiri la mia attenzione. Che non mi ricordi lei. Ho letto mille cose sul concentrarsi su se stessi, sulla propria vita. Ma non trovo nulla.
Forzarsi a provare a fare qualcosa di nuovo. Seguire qualcosa che ci piaccia. Sperare in un futuro comunque a prescindere da quella persona. Tenersi impegnati. Cambiare strada. Provare e provare e provare qualsiasi cosa.
Io mi sento solo sbattuto fra mille cose che sento non mi danno nulla, e non trovo la strada per andare avanti.
Vorrei tornare a parlare con lei fino a notte fonda, ma so che non sarei in grado di non volerla come donna. So che dovrei avere la forza di staccarmene per il mio bene, ma non so come colmare quell'enorme vuoto.
Penso solo che per una volta in cui ho davvero voluto provarci come mai prima d'ora sperando che le cose, finalmente, girassero verso di me, come ho visto succedere a mille altri... ho preso una batosta più grande di quella di una storia che finisce perchè non si è più allineati.
E ora, non so dove andare. Cosa fare. Come uscirne. Cerco, leggo, mi informo su ogni minima cosa stupida che esiste a questo mondo e che potrei fare, che potrei imboccare come nuova strada della mia vita e lasciare tutto alle spalle.
Ma non so come. Non trovo niente. Non so come.

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Miglior risposta 9 APR 2018

Gentile Marc, dalle sue parole emerge molta sofferenza. Sembra che in base alla sua ultima relazione lei abbia necessità di elaborare un lutto (inteso come distanza dall'altro), dopo aver investito molta energia, speranza e sentimenti. Un percorso di sostegno psicologico potrebbe in questo momento aiutarla a prendere consapevolezza del distacco. Potrebbe inoltre aiutarla a comprendere cosa vuole da sé e dell'altro all'interno di una relazione, riscoprendo i suoi valori e esprimendosi in autenticità. Cordialmente, dottoressa Nadia Carbone

Dott.ssa Nadia Carbone Psicologo a Reggio Calabria

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9 APR 2018

Gentile Marc,
mi fa piacere pensare che l'aver scritto abbia dato sfogo ai suoi pensieri e le abbia portato un po' di sollievo.
Le due relazioni l'hanno disillusa, seppure per motivazioni diverse. Nella prima sembra che i suoi sforzi per migliorare, non siano stati apprezzati . Nella seconda forse avete dato un peso diverso a parole ed atteggiamenti.
Valuti la possibilità di un percorso psicologico che l'aiuti ad individuare eventuali dinamiche disfunzionali e le permetta di investire in nuove e positive relazioni.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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8 APR 2018

Gentile Marc.,
occorre riconoscere che nella prima esperienza sentimentale che ha raccontato, effettivamente è stato un pò sfortunato perchè purtroppo è accaduto che, a seguito del suo "scongelamento", quella ragazza non l'ha più trovato interessante come prima quando si poneva in modo distaccato e deciso; di conseguenza la storia si è avviata alla conclusione.
Invece, nella seconda esperienza raccontata, è stato lei stesso a commettere un grosso errore perchè è partito in quarta col corteggiamento pur sapendo che la ragazza era sentimentalmente già impegnata.
Evidentemente, questa ragazza ha scherzosamente accettato il suo corteggiamento per vanità e perchè generalmente a qualsiasi donna fa piacere essere corteggiata ma in realtà non l'ha mai incoraggiato chiaramente e comunque non 'c'era reciprocità di intenti sicchè, quando lei, inopportunamente, ha incalzato e accelerato, ha trovato la porta chiusa e c'è rimasto male.
Ora deve solo riprendersi da questa illusione (più che delusione) e frustrazione capendo che questa volta ha fatto un errore di valutazione interpretando in un primo momento, in modo erroneo, il silenzio come consenso.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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