Mi sento in carcere
Salve, ho una situazione assurda con la mia ragazza da cui non riesco ad uscire.
Siamo fidanzate da circa sei anni. Durante questo periodo l'ho lasciata, dopo circa un anno e mezzo l'ho ricercata, perché nel sentirci avevo ripreso ad avere belle sensazioni fino ad innamorarmi di nuovo.
Le cose purtroppo non vanno di nuovo bene, da un anno stanno proprio degenerando, al punto di alzarci le mani.
Lei soffre di ansia, depressione ed attacchi di panico, pensa continuamente di poter essere diventata pazza e tutto questo non mi permette mai di lasciarla. Conviviamo e quasi tutti i giorni puntualmente, ad ogni litigio si arriva al delirio vero e proprio. Spesso mi sento di aver assorbito il suo malessere, penso sia una persona negativa per me, nonostante l'amore. Quando decido di lasciarla però comincia a piangere e delirare. Si dispera fino al punto di creare disagi nel condominio. dice che non ha nessuno se non me. Io per amore ho sempre accettato tutto, ho sempre cercato di darle consigli per tentare di migliorare la sua vita o quanto meno di cambiarla. Non lavora e questo per me e un grande problema perché mi tartassa di chiamate e messaggi in ogni circostanza. Non riesco a liberarmi di lei, mi sento in carcere. Sa dove lavoro e spesso, durante le litigate si presenta a costo di crearmi seri problemi. Io non voglio più vivere questa sensazione, mi sento soffocare e non posso chiedere aiuto a nessuno perché mi ha messo tutti contro, amici e famiglia. Mi ha fatto rinunciare a tutto e a tutti. Spesso ho pensato di denunciarla per stalking ma non voglio peggiorare la sua situazione già grave e pesante.
Io voglio mettere da parte me e i miei sentimenti una volta per tutte. Voglio lasciarla ma non so come fare, non riesco da sola, è una mina vagante. Sono sola e non so a chi chiedere aiuto