Mi sento fallita

Inviata da antonella · 10 gen 2013 Autorealizzazione e orientamento personale

buongiorno, sono moglie da ormai 19 anni e mamma di 3 figli, da 40 giorni ho perso mio padre e da quel momento il rapporto con la mia faglia è andato a scatafascio, non mi sento realizzata come moglie no riusciamo a comunicare e confrontarci senza fare litigi pazzeschi, come mamma ho un rapporto con uno dei figli "ragazza di 14 anni " lei mi vede come una strega xchè conoscendo la crudeltà del prossimo conoscendo l'essere tradita da familiari e amici e marito vorrei che lei non corresse in alcune tappe della sua vita e così i miei no ad avere contatti con ragazzi x lei divento strega e proprio ieri ho scoperto che stava organizzando di andare via di casa e invece di avere un appoggio da mio marito sono stata rimproverata che io non soò relazionarmi con lei e altro così dal mio malumore sono nati dubbi su tutta la mia vita ,, penso che forse se andrei via loro starebbero meglio?? scomparire li farà sentire liberi??

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Miglior risposta 30 GIU 2014

il lutto per la perdita di suo padre le ha scatenato dolore e rabbia al tempo stesso, dolore per la perdita del genitore e rabbia verso sè stessa perchè con la sua scomparsa lei non potrà compiere il ricongiungimento edipico col genitore rivivendo il dolore infantile dell'abbandono, dolore che lei proietta su sè stessa in quanto da bambina lei dava la colpa a sè stessa per l'affetto non ricevuto (per un bambino è più facile autoconvincersi di essere sbagliato e che se diventa migliore in un futuro ipotetico riceverà l'amore anzichè accettare la verità che i genitori non hanno affetto da dare) e così sta distruggendo ciò,che ha creato: la sua famiglia. Così sta dando una vita d'inferno ai suoi cari, non è giusto. Lei deve cambiare, è giusto che sua figlia viva relazioni con gli uomini e i suoi divieti non servono a nulla, non può andare contro la natura umana e il bisogno di amare e di avere relazioni. se non cambia le, è giusto che lasci i suoi cari lo spazio per ricostruirsi la loro serenità.

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14 GEN 2013

Gentile Antonella, non pensi a cose catastrofiche, come l'andare via di casa, in quanto la sua famiglia ha bisogno lei, purtroppo però a causa del suo grave lutto lei al momento non è lucida e quindi non riesce a relazionarsi adeguatamente con i suoi, per cui può provare a comunicare alla sua famiglia la sua sofferenza e allo stesso tempo aspettare che le cose col tempo si riaggiusteranno.

Dott.ssa Angela Virone Psicologo a Agrigento

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14 GEN 2013

Gentile signora Antonella,
prima di andarsene consiglio di chiedere almeno una consulenza professionale ad uno psicoterapeuta
dr paolo zucconi, sessuologo e psicoterapeuta comportamentale a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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11 GEN 2013

cara Antonella,
non penso sia per lei il momento giusto per fare certe scelte. tra l'altro i suoi dubbi mi sembrano esacerbati dalla fase terribile che lei sta vivendo, ovvero la perdita di suo padre: un lutto tra i più tragici nella vita di ognuno di noi, che ha probabilemnte smosso un sistema già traballante e 40 giorni sono un tempo ristrettissimo per poter parlare di elaborazione del lutto. Nella sua lettera il presente della relazione con sua figlia adolescente e il passato di sue esperienze personali difficili si sovrappongono generando conflitti e stress a vari livelli. Ha bisogno di far passare un pò di tempo, magari potrebbe effettuare qualche colloquio di sostegno che la aiuti ad affrontare il difficile momento che sta attraversando, ad elaborare la perdita che ha subito e le dolorose esperienze del suo passato. Vedrà che ne trarrà giovamento.
un caro saluto
Dr.ssa Scipioni, roma

Anonimo-126894 Psicologo a Roma

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11 GEN 2013

Gentile Antonella,
leggendo le sue parole ho avuto l’impressione che lei identifichi la sua esistenza solo come una incarnazione di “ruoli”: moglie, mamma e figlia. E lei, come persona, dov’è? Non è necessario, né utile, scomparire dalla vita dei suoi familiari, quanto piuttosto cominciare a costruire una sua vita. Cerchi degli spazi che siano solo suoi, esca, faccia ciò che le piace. Non si annulli: dimostri a se stessa che esiste anche al di fuori degli altri. Un atteggiamento in tal senso le permetterà di viversi diversamente, in modo nuovo e indipendente. Questo la potrebbe aiutare, anche indirettamente, a trovare modalità di relazione più efficaci. Se non dovesse riuscirci da sola, provi a contattare uno psicoterapeuta che possa supportarla in questo percorso. Le auguro una buona vita.

Dott.ssa Michela Vespa Psicologo a Roma

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11 GEN 2013

Gentile Antonella,
capita che eventi gravi della vita, quali un lutto significativo, possano far precipitare una situazione già difficile a causa della forte sofferenza che provocano; le sue parole rispetto al rapporto con sua figlia in particolare sembrano segnalare da un lato una difficoltà di comunicazione tra lei e sua figlia adolescente, dall'altro fanno emergere alcuni cenni su un suo passato doloroso, da cui cerca di preservare sua figlia. Inevitabilmente durante l'adolescenza i ragazzi attraversano momenti di ribellione e di rifiuto delle figure genitoriali, ma allontanarsi e interrompere i rapporti non è una soluzione risolutiva, rischia anzi di diventare un elemento di ulteriore dolore da entrambe le parti, di chi se ne va e di chi viene lasciato. Le suggerisco invece di rivolgersi al più presto ad un professionista, uno psicoterapeuta che possa aiutarla a superare questo difficile e doloroso momento della sua vita e a gestire in maniera più serena il rapporto con sua figlia per renderlo meno conflittuale. Se lo desidera e se Milano non è troppo distante da lei, sono a sua disposizione per qualche colloquio. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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11 GEN 2013

Carissima Antonella, sicuramente sta attraversando un periodo difficile e penoso ed anche la sua sfera emotiva ne risulta ovviamente profondamente turbata. Non sappiamo niente della sua vita pre-matrimoniale, della sua vita matrimoniale, dei suoi desideri, dei suo bisogni. E' certo che in questo momento così delicato avrebbe bisogno di un supporto psicologico. il rapporto con i figli è quasi sempre difficile e trovare una comunicazione giusta ed efficace con loro sembra essere un difficile obiettivo da raggiungere, più che un dato di fatto. Al momento le suggerirei semplicemente di lasciare che sua figlia (quanti anni ha?) faccia anche i suoi piccoli errori e di non dimenticarsi che ha anche un padre. Si occupi un pò di più di se stessa se riesce. Lei è moglie, madre, ma prima ancora è una donna. Un abbraccio. Dott.ssa. Sabina Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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11 GEN 2013

Buongiorno Antonella, perdere un genitore e' un grande dolore e una esperienza che turba profondamente; 40 giorni sono pochissimi e certamente avresti bisogno di parlare di lui è del vostro rapporto per poter esprimere tutte le emozioni legate a te e lui... In questo senso ti consiglierei di fare delle consulenze presso uno/a psicologo/a , sarà' poi il/la collega a dirti se hai bisogno di fare psicoterapia o colloqui di sostegno in questo momento difficile...
Per quanto riguarda il rapporto coi figli ( e tre sono un bello impegno!!) affrontare l'adolescenza da sempre qualche difficolta' e conflitto, non devi preoccuparti ne' spaventarti, riprendi a parlare con tua figlia e spiegale il senso dei tuoi "no", considera pero' che non la puoi proteggere troppo e certe esperienze e' naturale che le faccia... In bocca al lupo, Dott.ssa R.M. Scuto

Dott.ssa Rosa Michela Scuto Psicologo a Pontedera

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11 GEN 2013

Salve Antonella, lei stessa riconosce che i tradimenti subiti da amici, parenti, marito hanno creato una forte diffidenza nei confronti del prossimo e vorrebbe che sua figlia non conoscesse questo dolore. Ma come può proteggere sua figlia se per lei è ancora così doloroso questo vissuto? In questo momento della vita di sua figlia il bisogno di autonomia fa parte dello suo sviluppo evolutivo bloccarlo nuocerebbe a quest'ultima e peggiorerebbe il rapporto tra voi due. In questo momento sua figlia ha bisogno di sostegno da parte dei suoi genitori per rapportarsi al mondo fiduciosa. Questo è un gran aiuto in questa fase adolescenziale.
Comprendo il suo sentirsi fallita ma a questo si può porre rimedio con un lavoro personale che l'aiuterebbe a superare il dolore rispetto ad alcune esperienze che oggi sente insormontabili.
Tanti auguri

Dr.ssa Sibilla Pirastru Psicologo a Sassari

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