Ho una compagnia di amici tutti accoppiati e almeno una volta a settimana usciamo (siamo per lo più ex compagni di liceo). Ogni volta che esco con questi amici mi rattristo sempre e quando torno a casa a volte piango tanto è grande la sofferenza che provo nel sentirmi solo all'interno del gruppo. Penso che questa situazione mi abbia portato a farmi provare una grande sensazione di insicurezza nelle relazioni interpersonali. Nonostante ció io sono consapevole di aver molto da dare soprattutto se sento di ricevere affetto (mi sento ignorato da questo punto di vista, provo un forte bisogno di affetto in quanto sento di non ricerverne da nessuno nonostante io mi sacrifichi spesso per la felicità degli altri). Che problema ho? Che posso fare?
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26 AGO 2014
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Gentile Nicola,
quindi lei, se ho capito bene, è l'unico ragazzo in questa compagnia che non ha una partner?
Se così è è chiaro che il problema è la compagnia che non le permette di comunicare e in cui lei non trova più di tanto spunti interessanti in quanto gli "spunti interessanti" ci sarebbero per lei in un gruppo misto dove frequentare e conoscere ragazze single.
Questo penso innanzitutto, poi può essere pure che lei sia timido e un po' introverso e magari fa fatica a relazionarsi in nuovi gruppi dove non conosce nessuno.
Comunque sia inizi col guardarsi intorno e magari cerchi qualche contatto amico con ragazzi che hanno la sua stessa esigenza.
Esplori il mondo circostante e si apra a nuove esperienze . Si iscriva a qualche corso di qualcosa che le interesserebbe fare e così potrà conoscere con maggiore facilità gente nuova con cui potersi relazionare e magari qualche ragazza carina che condivida i suoi interessi.
Parta da se stesso; inizi dalla cura di sè e dal valorizzarsi lei come persona .
La sua attuale sensazione di depressione e tristezza deriva dal non frequentare il gruppo giusto.
Nel trovare compagnie più "mobili" più in ricerca evolutiva e con meno "staticita'" lei certo si sentirà molto meglio.
Però cambiare la sua situazione richiede coraggio e se lei non trova la forza in se trovi un bravo Psicoterapeuta che l'aiuti a ritrovare fiducia e sostenga i suoi cambiamenti.
Cordiali Auguri
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
2 SET 2014
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Caro Nicola, intuisco in lei una grande tristezza...da quello che scrive non è possibile dire se si tratti di depressione, ci vorrebbe una consulenza diretta, che le consiglio.nel frattempo cerchi magari di uscire con persone diverse, si iscriva a qualche corso che le interessa (ballo, lingue...), a qualche palestra o sport che le piace.in questo modo potrà conoscere persone interessanti e magari superare, almeno parzialmente, il suo disagio.cordialmente.
Dott.ssa jessica baldin
26 AGO 2014
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Caro Nicola, la sua domanda non può avere una risposta unica. Di certo pare evidente il suo disagio a vivere le relazioni ed il suo umore, che definisco genericamente depresso, per suggerirle di chiedere un'aiuto diretto presso uno psicologo della sua città.
Dott. Dario Grigoli
Pinerolo
25 AGO 2014
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Caro Nicola, purtroppo in questa sede non ci e' possibile effettuare una diagnosi attendibile, non posso dunque rispondere alla sua domanda ed assegnare una etichetta alla sua ipotetica problematica, ma posso con assoluta'certezza portarle all' attenzione le ingenti possibilità che ha! Il mondo e' pieno di persone interessanti e potenziali contatti. Lavori dunque sulla sua capacita' di apertura e rafforzi l'autostima. Può rivolgersi ad un professionista psicologo, che possa accompagnarla nel suo processo di esplorazione. Sarà una splendida esperienza! Un caro saluto, Dott.ssa Raffaella Orlando
25 AGO 2014
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Gentile Nicola, perché chiede "che problema ho?". Mi spiace molto percepire che un ragazzo così giovane (a quanto intuisco dal messaggio, pur non sapendo la sua età) si colpevolizzi e pensi di avere qualcosa che non va solo perché non ha ancora trovato la persona con cui condividere le sue emozioni e a cui donare il suo affetto.
In questo momento, forse, avrebbe bisogno di essere supportato e dovrebbe cercare di trovare nuove situazioni sociali da frequentare in modo da aumentare la sua rete di contatti e conoscenze, incontrare nuove persone, mettersi alla prova in nuove relazioni e lavorare sull'aumentare la sua autostima.
Non si butti giù,
Le auguro il meglio Nicola
Dott.ssa Martina Panerai
25 AGO 2014
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Egregio signor Nicola,
come ben scrive lei prima di capire che cosa può fare è da capire "quale è il suo problema". Non virtualmente ma solo uno psicologo reale è in grado e deontologicamente autorizzato a valutarla a scopo diagnostico quindi riferirle a parole (meglio se scritto e firmato, anche se più impegnativo per il clinico) la diagnosi rilevata. Da ciò si potrà capire il tasso di curabilità e anche quello di guaribilità possibile. In questi casi si dovrà però rivolgersi ad uno psicoterapeuta per legge deputato a curare
dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in friuli venezia giulia