Mi sento bloccata, non so cosa voglio
Salve, ho ventuno anni e mi sembra di essere entrata in un tunnel senza via d'uscita. Tutto è cominciato il primo anno di università: prima di allora ero serena, anche se con qualche problema di autostima che però mi ero costretta a superare (o a mascherare, non so), e credo mai davvero fedele a me stessa. Ho scelto di studiare ingegneria nonostante non ne fossi genuinamente entusiasta perché non avevo nessuna passione in particolare (almeno così credevo), perché volevo inconsciamente dimostrare il mio valore (l'ho capito solo ora) e soprattutto perché mi è sempre interessata solo una cosa, andare via di casa, e credevo che quella sarebbe stata una delle strade più facili per assicurarmi l'indipendenza. I miei non mi hanno permesso studiare in un'altra città (volevo andare all'estero) ed era l'unico grande sogno che avessi, anche se sembra stupido, visto che in casa mi sono sempre sentita come in gabbia, mai libera di essere me stessa. Sta di fatto che l'impatto è stato terribile: ho cominciato ad avere attacchi di panico frequenti, a piangere ogni giorno, ma non ne ho parlato né ho mostrato difficoltà. Ricordo poco di quel periodo perché è come se non l'avessi mai veramente vissuto, come se avessi spento ogni parte di me, comunque mi sono ritrovata ad aver allontanato tutti i miei amici, uniche persone a cui tenessi davvero, in quanto la mia famiglia non l'ho mai sentita davvero vicina e avevo un ragazzo che non credo di aver mai amato. All'inizio del secondo anno mi sono trasferita nella città dove studiavo, nonostante poco distante dalla mia, e da lì mi è sembrato di ricominciare a vivere. Ho realizzato che stavo perdendo tempo a studiare cose di cui non m'importava, così ho lasciato con l'intento di capire chi fossi davvero. Però da quel momento (tornata a casa) sono sprofondata in un circolo vizioso di immobilità e sensi di colpa verso i miei genitori. Non so cosa voglio, vedo tutti andare avanti convinti mentre io ho continui ripensamenti e non trovo la motivazione per fare qualcosa concretamente. Mi sento persa, inutile, ovviamente triste e senza stimoli, oltre che sola. Anche quando provo a dedicarmi a qualcosa ho la testa da un'altra parte, come se questo enorme groviglio reclamasse la mia attenzione, ma non riesco più a stare a casa senza alcuno scopo. Ho provato a recuperare i rapporti ma ho come un rifiuto anche nei confronti delle persone, non mi sento in grado o in diritto di dedicarmi a loro, come se finché questa situazione non sarà risolta io non potrò vivere.