Mi sento affranta

Inviata da Anonimo · 19 nov 2020

Buonasera gentili dottori, sono una donna piuttosto ansiosa e questo periodo non fa che peggiorare le cose.
purtroppo faccio un lavoro in mezzo alla gente, ci si conosce un po' tutti, in un quartiere affollato e tutti i giorni ormai è un continuo sentirmi dire"sai tizio è positivo, Caio ha violato la quarantena, quello lì dovrebbe stare in casa, insomma tutte situazioni di irregolarità circa questa pandemia.
il problema è che purtroppo alcune sono "voci", altre sono fondate.
ed ecco che io vado in panico, mi agito, piango tutto il giorno, cerco di verificare le notizie più che posso ovviamente senza riuscirci,arrovellandomi il cervello tutto il giorno e sto rovinando la mia esistenza.
io sono una persona molto ligia, forse troppo.
tendo a non ammettere sfumature, tutto deve seguire le norme specialmente quelle morali.
quando so che queste vengono infrante, non so gestire le mie emozioni.
spesso per non sentire ho dovuto allontanarmi dal luogo di lavoro perché meno ne so meglio sto.
perche' ho queste reazioni?
come posso gestirle ma soprattutto è giusto che io mi senta complice?
non facendo nulla per impedire, non causo del male alla povera gente?
grazie

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Miglior risposta 20 NOV 2020

Buongiorno,
mi sembra che la pandemia faccia emergere con più intensità una condizione di ansia latente che la coinvolge e si esprime con vissuti descritti. L'allontanamento favorisce l'evitamento e lo stare meglio, ma forse la sua ansia, i suoi pensieri rimangono, ed è una forma di gestione. Proverei a pensare a un aiuto psicoterapeutico per conoscere l'origine della sua ansia e manifestazioni.
Rimango a disposizione
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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20 NOV 2020

Gentile signora,
forse la mia risposta le sembrerà banale, ma se Lei soffre di un'ansia patologica, occorre che inizi una terapia presso un Collega esperto.
Gli esempi che Lei riporta non giustificano tutto questo malessere. A questo mondo ci sono violazioni infinitamente più gravi, che sembra non le diano disturbo emotivo. Voglio dire: da quando siamo nati ci sono guerre in tutto il mondo, ci sono ogni giorno un numero di vittime infinitamente superiore al covid, ogni giorno migliaia di bambini perdono la vita per fame o per guerra. La invito a guardare qualche metro più lontano dal nostro povero Paese. Inoltre l'idea che sia così pericoloso uscire è tutta da discutere, la Svezia non ha preso nessuna delle nostre misure, eppure ha un numero di vittime enormemente inferiore al nostro.
Un cordiale saluto
dr. Leopoldo Tacchini

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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20 NOV 2020

Salve,

Il suo vissuto di sofferenza sembra legato a sintomi ansiosi, nei quali tipica è un'azione volta al controllo delle situazioni, per cui quando non è possibile farlo, ne deriva un forte stato d'ansia. Molto importante mi sembra il fatto che lei abbia detto che queste emozioni negative e la preoccupazione eccessiva le stanno condizionando l'intera esistenza. In questi casi, è consigliabile intraprendere un percorso terapeutico che intervenga sui sintomi e sui suoi pensieri intrusivi e frequenti, specialmente ora che a causa di questa pandemia possono essersi intensificati. Le consiglio quindi di contattare un professionista allo scopo di intervenire sui sintomi che riporta e comprenderne le cause e i processi di mantenimento, al fine di trovare delle strategie per intervenire in prima persona sulla sua vita e poterla vivere a pieno.

Cordiali saluti, Dott.ssa Michela Zibellini

Dott.ssa Michela Zibellini Psicologo a Roma

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20 NOV 2020

Buongiorno,
Da quanto descrive riguardo il suo vissuto, sembra che la difficoltà grande sia legata al fatto che questa situazione non possa essere affrontata esclusivamente con il “fare la cosa giusta”. Non basta purtroppo aderire alle indicazioni e usare il senso morale per riuscire a tollerare l’angoscia di ciò che non possiamo governare. Il covid e il comportamento della popolazione sfuggono al nostro controllo e ciò che ci è richiesto per sopravvivere al meglio è una reazione adattiva che possiamo far emergere solo dalla nostra creatività e flessibilità. Sono queste parti di noi che in questo momento ci è utile coltivare per trovare la capacità di perdonare, di ricaricarci, di sopravvivere emotivamente.

Dott.ssa Selena Ciardi Psicologo a Roma

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20 NOV 2020

Buongiorno, questa situazione di ansia che lei sperimenta è accentuata, mi sembra, dalla rigidità nell'osservare se stessa e la realtà, come se il suo punto di vista fosse l'unico possibile. La correttezza e l'impegno morale sono molto importanti ed è per questo che lei dovrebbe considerare l'ipotesi che a volte con le migliori intenzioni si ottengono i peggiori risultati, diventando intransigenti costantemente verso gli altri e verso se stessi. Lei è una persona giusta e corretta, per questo vorrebbe che tutti fossero come lei e che il mondo corrispondesse ai suoi giusto criteri, e questo le crea una tensione ed ansia molto forti. Si rivolga ad un professionista di fiducia che la aiuterà a gestire questa sua caratteristica molto utile per gli altri, ma forse troppo pesante per lei stessa. Un cordiale saluto. Alessandra Monticone

Monticone Alessandra Psicologo a Asti

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20 NOV 2020

Buongiorno signora,
Tutti stiamo vivendo un periodo così difficile e emotivamente carico.
L’incertezza delle cose o l’evitamento da altre ci permettono di distaccarci da quello che ci può far star male, da quello che ci rende appunto ansiosi o infelici.

Le consiglio un percorso personale per collocare l’ansia e le emozioni negative nei giusti spazi della sua vita.

Dott.ssa Elisa Neumann

Dott.ssa Elisa Neumann Psicologo a Fano

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20 NOV 2020

Salve. Quando incontriamo mondo, sè e altro alla luce di un sistema di regole e di valori, tutto ciò che esula da esso ci mette in scacco e ci fa dubitare di volta in volta dell'autore della deviazione (l'altro che non sta in quarantena, Lei che non aiuta e quindi "è complice", ecc). Naturalmente questo provoca ansia, senso di colpa, impossibilità di muoversi serenamente in un mondo dove esistono continue violazioni del "si dovrebbe/si deve". La situazione attuale è molto complessa e non La aiuta, ma può essere un bello spunto per lavorare un po' su questo modo di essere nel mondo, che credo possa averLe già in passato creato qualche malumore. Valuti una consulenza psicologica. Cordialmente, DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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20 NOV 2020

Cara Poroly, sembra che si i colpi, pensandoci complice di circostanze su cui in realtà non ha nessun controllo. Il Suo desiderio sarebbe quello di poter fare il contrario, ma si scontra con quella che é la realtà, e questo Le crea frustrazione. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto che possa accogliere e contenere la Sua sofferenza, e attraverso il lavoro su se stessa apprendere a gestire la Sua ansia, capendone le cause e superandola efficacemente
Le auguro buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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19 NOV 2020

Salve, mi spiace molto per il disagio e la situazione. Comprendo come possa essere difficile per lei riuscire a gestire tutte queste voci, fondante o infondate che siano, in quanto in lei è evidente che assumano un significato molto intenso. Sarebbe opportuno indagare i significati connessi a tali esperienze e, a mio avviso, anche la necessità che considerarsi moralmente inattaccabile. Ritengo essenziale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origine e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott. FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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