Ciao a tutti. Prima che scoppiasse la pandemia, andavo a fare dei corsi, ed ero seguito da una specie di psicologa che mi faceva da guida, per aiutarmi a cercare un lavoro. A me questa psicologa mi è piaciuta sin da subito, anche perchè è molto giovane ed avrà una trentina di anni. Io sono troppo timido nei confronti delle ragazze e oggi, questa psicologa, mi ha chiamato al cellulare e volevo chiederle se ci potevamo vedere fuori, per fare una chiacchierata, però non ho avuto il coraggio. Secondo voi, si può avere una relazione con la propria guida/psicologa? Io vorrei provare ad invitarla fuori, ma non ho il coraggio, perchè ho paura di un rifiuto o che possa pensare che ci sia qualcosa di strano
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
18 SET 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Luca,
quel che ti succede è assolutamente normale e capita frequentemente. Essere ascoltati e creare una forte sintonia nel setting può portare a far percepire emozioni molto forti e piacevoli. Tuttavia un rapporto che nasce come terapeutico deve tenersi separato da un coinvolgimento privato, anche in virtù del codice deontologico a cui psicologi e psicoterapeuti fanno riferimento.
Ti invito a parlarne con lei, soprattutto perché è proprio quello il luogo in cui sentirsi liberi di esprimere tutto quel che si ha dentro senza essere giudicati.
Buon proseguimento
EM
21 SET 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Quando si riveste un ruolo per una persona è illusorio pensare di poterne avere contemporaneamente un altro.
Se quella di cui parla è una psicologa ( iscritta all’albo psicologi) e lei è un suo paziente, c’è espresso divieto di avere relazioni di coppia nel codice deontologico.
Si presume, infatti, che mentre in una coppia la relazione è paritaria, nell’aiuto psicologico la relazione è asimmetrica e non si possono rivestire entrambi i ruoli con la stessa persona.
Non le pare?
Ditt.ssa Giuliana Gibellini
18 SET 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Luca, in genere è bene tenere separati gli ambiti, perchè un coinvolgimento personale complicherebbe molto una relazione che nasce con dei confini chiari: questa psicologa ha il ruolo di orientatrice e ti supporta nella ricerca del lavoro, se ho capito bene. Certamente ciò non toglie che tu possa provare un'attrazione per lei. Chi ci fa da guida ed è per noi un riferimento positivo suscita comprensibilmente sentimenti che hanno a che fare con l'amore. Se tu la inviti "fuori", le chiedi di uscire dal ruolo che ha avuto finora con te e questo potrebbe metterla in difficoltà, più che farle pensare a qualcosa di strano, come immagini. Ma sarebbe in questo caso compito suo risponderti. Potrebbe facilmente dirti di no, per tenere appunto separati gli ambiti e per restare fedele al suo ruolo e non per rifiutare te come persona. Forse puoi chiederti come ti vivresti un rifiuto. Dici di essere molto timido con le ragazze, un rifiuto potrebbe farti chiudere ancora di più? E quali sono le origini della tua timidezza? Forse ti piace la tua psicologa perchè da lei ti senti accolto e non giudicato ma è importante per te trovare il modo di dirigere la tua attenzione sulle ragazze che frequenti, tue coetanee...
Mi auguro di averti dato qualche spunto di riflessione.
Dott.ssa Franca Vocaturi
18 SET 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Luca,
non è così insolito provare attrazione verso una delle poche persone che ci ascoltano e ci danno attenzioni, anche in contesti molto intimi a livello relazionale. Tuttavia la relazione professionale che si instaura tra psicologo e paziente (anche corsista) in questo caso non può trasformarsi in una relazione sentimentale, poiché questa rappresenterebbe una violazione del codice deontologico. Nel caso in cui però si interrompesse il rapporto professionale, nessuno vieta agli psicologi di avere relazioni e rapporti.
Ciò che ti consiglio tuttavia è di esplorare il tipo di attrazione che senti nei suoi confronti: è determinata solo dalla vicinanza e dall'unicità di un rapporto professionale con uno psicologo? O è dettata invece da un desiderio nei confronti della persona, indipendentemente dal suo lavoro e dal rapporto professionale che avete avuto?
Non aver paura di confrontarti con lei, sicuramente, essendo una professionista, potrà spiegarti e chiarire i tuoi dubbi a riguardo.
In bocca al lupo
Dott.ssa Taddio
