Buonasera.
Racconto qui velocemente 17 anni di inferno.
Sin dalla nascita mia figlia ha avuto un carattere impegnativo. Da neonata piangeva sempre molto e crescendo faceva moltissimi capricci. Non ha mai accettato il no e per farle rispettare poche regole di base era necessario darle molti sculaccioni. Con il tempo si e' fatta sempre più dura e nemmeno le punizioni le facevano più paura. Oggi ha 17 anni e mi comanda letteralmente lei. Mi tratta malissimo, risponde male, usa toni minacciosi e fa sempre quello che vuole. Mi minaccia di fuggire di casa o andare a vivere dalla zia se non le do i soldi per uscire o le vieto di fare qualcosa che secondo me non e' idoneo alla sua età. Due anni fa è andata ai servizi sociali dicendo che io le stavo troppo addosso, dunque da allora si sono attivati e ora attendo di essere giudicata da un giudice. Mia figlia ha brutte amicizie, che usano fumare erba, bere alcoolici e fare risse. Quando provo a dirle che queste persone non vanno bene, lei va su tutte le furie e se ne va di casa. Io sono separata da dieci anni e il padre è totalmente disinteressato alla figlia. Si fa vivo solo quando deve dirle qualcosa di negativo su di me o darle il permesso per uscite che io non autorizzo. Io sono davvero esasperata. Sento mancare l'aria. Non esco mai con una amica. Non faccio piu' sport e non mi curo. Sono totalmente dedicata al recupero di mia figlia. Da due mesi sono riuscita a convincerla a fare un percorso con uno psicologo, ma ancora non si vedono buoni risultati e la diagnosi di profilo border line provocatorio oppositivo che le è stata fatta, ma mi preoccupa moltissimo. Ho paura di esplodere e non riuscire piu' a rimanerle vicino. Il mio compagno mi aggredisce e insulta, dicendo che sono una cattiva madre e che non sono in grado di educare mia figlia, anzi secondo lui è cosi per colpa mia. Sono così disperata che a volte penso di farmi del male per alleviare il dolore che porto nell'anima. Sono stata da una psicologa per molti mesi, ma non riesco a farmi una ragione di come mia figlia possa essere cosiì mal ridotta e di cosa io come mamma abbia così gravemente sbagliato. Non riesco a capire e comunque non riesco a perdonarmi. Mi detesto e non riesco ad aiutare veramente mia figlia. Vorrei chiedere se qualcuno abbia mai passato qualcosa di simile e come ne sia uscito. Grazie di cuore.
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22 MAR 2023
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Buongiorno Signora
la prima cosa che mi viene da dirle è che capisco la sua difficoltà e posso immaginare il disagio che sta provando cosí da non vedere via d'uscita. Deve pensare però che non è sola e che ci sono dei professionisti a cui affidarsi per cercare di restare a galla nei momenti difficili e cercare di vedere una luce anche se al momento vi è solo buio.
Lei lo ha già fatto, sia per lei che per sua figlia e deve avere tempo e capire in primis come Lei possa funzionare meglio come persona per poi funzionare meglio negli altri ruoli come ad esempio quello di Madre. Lei nella sua descrizione ha portato 17 anni di vita, ora con la sua terapeuta dovrà riflettere, capire, assimilare la sua vita per poi forse prendere altre decisioni o agire in diverso modo. Chiederà del tempo.
Saluti
12 NOV 2022
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Salve Signora,
Comprendo la sua angoscia come madre e come donna alle prese con la propria esistenza. A volte la personalità dell’adolescente può essere veramente burrascosa, e questo al di là delle diagnosi. In ogni caso è buono che l’abbia convinta a seguire un percorso terapeutico e il fatto che la ragazza continui a seguirlo è buon segno e di fausta prognosi se continuerà con costanza. I risultati si vedranno col tempo e non sono istantanei. Per quel che riguarda i suoi vissuti, deve considerare sè stessa non come colpevole ma come genitore che sta facendo il possibile per sua figlia, anche se è lei il terminale di sfogo di sua figlia. Fare da pungiball agli stati alterati di coscienza, aggravati dall’uso di sostanze stupefacenti, non è per nulla semplice. Conviene che lei continui a farsi seguire dal suo psicologo per una terapia di sostegno. Sia per il rapporto con sua figlia, sia per la sua vita personale, che ha bisogno di forte aiuto al momento.
Coraggio!
Saluti sentiti
Dott.Pietro Salemme
12 NOV 2022
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Cara Viviana, quella che lei descrive è una situazione di inferno. Ci sono sicuramente molte azioni che compiono i genitori e che hanno un effetto sui figli, ma è pure vero che c'è una base innata nelle persone che può esprimersi a prescindere dalle colpe genitoriali. Smetta di colpevolizzarsi, con l'automortifica di certo non aiuterà di più sua figlia e se stessa. Benissimo che è riuscita a convincerla a fare un percorso con la psicologa. È probabile che eventi della vita che hanno scosso lei, magari abbiano avuto ripercussioni importanti anche sulla ragazza (ad esempio il divorzio, di cui mi pare sua figlia le dia in qualche modo colpa, alleandosi e riproponendo il padre assente nel momento in cui è in conflitto con Lei). Ma per non cadere in questa spirale continua di accuse e recriminazioni su eventi passati, sulle attuali frequentazioni della figlia, provi a fare attività con lei con il solo scopo di passare del tempo insieme e cercare di non cedere alle sue provocazioni: sua figlia ha bisogno di sapere che Lei c'è a prescindere dai comportamenti oppositori e delle male parole che può rivolgerLe. Cerchi di passare del tempo sano con lei... e per capire cosa è andato male, benissimo che Lei inizi un percorso totalmente suo. Un caro augurio che tutto possa migliorare. Ps. Rimandi ogni tipo di conclusione alla fine del percorso.
12 NOV 2022
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Buongiorno Viviana, grazie per aver condiviso qui questo pezzo doloroso della vostra storia.
La situazione che descrive appare molto complessa , chiedo aiuto, si affidi a buon professionista psicoterapeuta che la sostenga in questo momento di estrema difficoltà.
Dottoressa Marta Lanfranco
12 NOV 2022
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Gentile Viviana, mi dispiace profondamente per la sofferenza che lei e sua figlia state provando in questo momento. La situazione è molto difficile, me ne rendo conto, e c'è un grande lavoro da fare. Le posso suggerire di continuare a prendersi cura di sé e non abbandonare il suo percorso di sostegno individuale. Il percorso di sua figlia è, in realtà, appena iniziato e servirà un tempo più lungo prima che si possano osservare dei grandi cambiamenti.
Ha già fatto la scelta migliore per entrambe, ovvero farsi aiutare.
Si fidi dei colleghi che vi seguono e chieda dei feedback anche sulla terapia di sua figlia, su come porsi con lei nel modo giusto, senza però tralasciare sé stessa.
Sono fiduciosa che con grande costanza si potranno ottenere dei cambiamenti e costruire un presente ed un futuro diverso.
