7 APR 2022
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Buonasera Doriana, prima di invitarla subito ad iniziare un percorso psicoterapico, a me sembra che lei, per una relazione terminata (per quanto importante) si stia incolpando in modo molto generale. Come se la rottura di questa relazione dipendesse solo da lei. Le ricordo che, qualunque tipo di relazione (d'amore, con gli amici, con la famiglia, etc.) deve essere poter supportata da entrambe le persone coinvolte. La responsabilità di come procede, è sempre di entrambi. Poi, ci sono casi specifici dove, questa responsabilità (non colpa, è molto diverso), sia sbilanciata un po' più da una parte ma, cmq, anche l'altra parte ha sempre un ruolo importante, anche in questo sbilanciamento. Detto ciò, la "facilità" con la quale si incolpa in modo così generale su tutta la sua persona ("sono odiosa"), mi lascia supporre una sensibilità alla sicurezza personale. Ovvero, a prescindere da questa relazione andata male, ho il senso, ma potrei sbagliare, che lei, non essendo molto sicura delle proprie qualità e risorse, non faccia troppa fatica ad avere una descrizione di Sé alquanto negativa. Quindi, sarebbe utile che considerasse anche le altre relazioni, come stanno andando, se sono buone e quanto la facciano sentire bene.
Se anche gli altri rapporti, familiari e amicali, li vede e percepisce in modo negativo e se ne incolpa per questo, allora, probabilmente, le può essere utile un punto di vista diverso, professionale, che le faccia notare come, "guarda caso", la maggiorparte delle relazioni sono vissute come negative a causa sua e, ovviamente, ciò non può essere sempre vero. Dunque, ci deve essere una sorta di "convenienza emotiva" e sotto il livello della coscienza (quindi non cognitiva, cioè immagino bene che lei non voglia essere o sentirsi odiosa) a descriversi in modo così severo.
Se, invece, può serenamente affermare che le altre relazioni vadano abbastanza bene, allora il focus della sua attenzione può rivolgersi solamente a come si sia dipanata questa relazione terminata, potendo ricercare, con maggiore facilità, le motivazioni (di entrambi) per le quali questo rapporto abbia avuto difficoltà tali da doverlo interrompere.
Comprendo che, in un momento di sofferenza tale, questa analisi possa essere difficile; tuttavia, la invito ugualmente a provarci, magari in un momento di minore attivazione emotiva, perché le può essere molto utile per capire come lei gestisca le relazioni, quanto ci metta del suo per farle andare in un certo modo e quanto, invece, molto non dipenda solo da Sé, recuperando una immagine personale più positiva.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista/Postrazionalista Roma