Io mi domando sempre perché no sono capace di prendere delle decisioni....sono una donna di 33 anni ho tre figli fatti con tre uomini diversi....da quando sono nata penso di essere stata maledetta.....forse ho sempre avuto quella cosa di fare pena e di passare sempre come una brava ragazza....premetto che io sono cresciuta per 10 anni in un collegio, poi mi hanno trasferito da una zia che ho visto si è no unendo tutti i giorni un mese, e poi è iniziato il mio calvario...tutto quello che iniziò mi stanca,la mia mamma è morta quando io avevo12 anni,il babbo so chi è ma mai dei contatti....a me non mi riesce stare da sola ma perché? Anche adesso mi sono messa con un ragazzo da 17 mesi dopo neanche 5 mesi abbiamo iniziato a convivere adesso e un anno che si convive ma io in tutto questo tempo non lo mai fatto entrare nella mia vita....ultimamente mi viene a noia tutto....io fin ora lo soltanto aiutato e forse un pochino mi sento in colpa perché quando ho deciso di venire a stare qui avevo bisogno anch'io di staccare dal paese in cui stavo pieno di pregiudizi,e con la scusa che l'aiutavo al ristorante mi ripagavo l'affitto,e le spese....io so di averlo aiutato tanto ma so anche che a me in alcuni periodi mi è servito anche a me...ad oggi mi ritrovo che voglio andare via che ogni litigio sembra caschi il mondo,non ho voglia neanche di fare l'amore e meno lo vedo e meglio e.....ultimamente gli ripeto sempre che vado via e diciamo la scusa che io continuò a dire e che comunque voglio far stare il mi figliolo più grande con me e che voglio evitare che veda altre situazioni.....ma come devo fare....quella volta che avevo fatto le valige ed ero andata via e bastata una chiamata e sentirsi dire io sto male senza di te a farmi ritornare....ma perché non ho le palle di dire basta....voglio sempre uscire da qualsiasi situazione sempre pulita e poi è peggio....alcune volte mi dici speriamo combini qualcosa almeno ho la scusa per mollarlo....anche con i rapporti con gli uomini all'inizio mi ci attaccò come una sanguisuga.....gelosa possessiva e poi eccomi qua mi stanco.....io mi dico una cosa so che dovrei stare da sola perché da quando ho fatto il primo figliolo ad oggi si può dire che so sempre stata con qualcuno....mi dico stavolta mi voglio godere un po' la vita e poi conosco uno e mi ci confondo....aiuto per favore....voglio essere forte,non voglio sentirsi in colpa....ma perché la vita e così difficile.....
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29 LUG 2013
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le problematiche da lei riportate sono molto comuni a livello relazionale; il percorso con un esperto le per,metterebbe di apprendere alcune abilità per poter affrontare lo stress; le permetterebbe di approfondire ed eventualmente cercarere di cambiare quelle modalità che sembra non le permettano di viveres e stessa in modo completo
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6 Risposte
29 LUG 2013
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Gentile Francesca,
la sofferenza che descrive e che traspare dalle sue parole sembra avere radici molto profonde: per questo credo le sia necessario un percorso di psicoterapia per affrontare le origini del suo disagio e poterlo superare nel presente. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, milano
23 LUG 2013
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Gentile Francesca,
noi esseri umani durante l'infanzia viviamo un periodo che si chiama attaccamento, è il periodo in cui il bambino inizia ad avere i primi rapporti con la madre, inizia quando questa lo prende in braccio e il bambino comincia a sperimentare delle sensazioni che possono essere di sicurezza, insicurezza, ambivalenza rispetto alla presa della madre, sviluppandosi poi in tutte le altre interazioni tra il bambino, la madre e il mondo che modellerà successivamente tutte le ulteriori interazioni. Quando le interazioni madre-bambino o figura di accudimento-bambino avvengono ripetutamente, gli eventi si vanno collegando nella memoria, per cui uno specifico insieme di percezioni, suscita l'aspettativa di determinate interazioni comportamentali e delle loro conseguenze sulla regolazione neurobiologica. Con l'esperienza e la maturità questi collegamenti si trasformano in speranze e ricordi, fino a generare una complessa serie di aspettative relazionali, risposte acquisite, stati interni, che di solito vengono definiti rappresentazioni interne delle relazioni. Da quanto scrive le sue esperienze infantili di rifiuto e abbandono le fanno vivere oggi in maniera disadattiva le sue relazioni sentimentali, cioè fa in modo che la relazione vada male perchè ha interiorizzato l'abbandono come vissuto relazionale.
Modificare queste rappresentazioni non è facile ma con un buon lavoro psicoterapeutico potrà imparare a fidarsi di se stessa e a creare dei legami nutrienti, questo gioverà anche ai sui figli che stanno apprendendo da lei come gestire le emozioni e la relazioni.
Cordialmente
Dr.ssa F. Parri
22 LUG 2013
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Carissima Francesca, la tua storia è densa di sofferenza e purtroppo la forza che tu cerchi e che non riesci a trovare non ha potuto crescere poichè ti sono mancati dei riferimenti forti, dei modelli stabili ai quali rifarti. La tua instabilità sembra anch'essa rifarsi proprio a quella degli adulti con cui sei cresciuta... che c'erano e non c'erano per differenti motivi. Credo che tu debba prima di tutto a te stessa e poi ai tuoi figli una stabilità maggiore, ma è necessario intraprendere un lavoro psicologico su te stessa.
Cordiali saluti. Dott.ssa S. Orlandini, Torino
22 LUG 2013
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Gentile Francesca,
la sua vita appare molto difficile e sofferta, probabilmente quello che la spinge a comportarsi e a vivere cosi ha radici molto lontane nel suo passato.
A cosa le servirebbe un giudizio su di sè? Io le consiglio di prendere in considerazione l'idea di intraprendere un percorso psicoterapico, forse se lei si pone questa domanda è giusto iniziare a cercare la risposta.
Cordiali saluti
22 LUG 2013
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Buongiorno gentile Signora,
ho letto attentamente la sua richiesta dove emerge una storia personale di disagio relazionale che non si può risolvere con consigli affrettati ma tramite un laborioso percorso psicologico in presenza. Può rivolgersi al consultorio pubblico più vicino a casa sua e richiedere dei colloqui con gli psicologi.
Cordialmente
22 LUG 2013
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Cara Francesca,
Credo che la sua storia abbia bisogno di uno spazio diverso da quello on line. Si rivolga a uno specialista della sua zona. Cordialmente, dr. Cisternino