Mi chiamo Merisiel

Inviata da Atena · 20 gen 2022 Orientamento scolastico

Salve a tutti. Scrivo un pò per disperazione un pò perchè forse qualche voglia di vivere mi è rimasta e ho bisogno di aiuto, anche se non ho nessuna speranza. Ho 22 anni, frequento l'università ma ho tanti esami indietro. Soffro da anni di depressione che non ho mai curato, se non negli ultimi due anni ma sembra non sia servito a nulla. Ho avuto un infanzia che dire brutta è riduttivo, madre padrone e abbastanza violenta, un pò di bullismo ed emarginazione a causa della mia profonda timidezza e insicurezza, un pò di battutine infelici sul mio fisico, purtroppo formoso, che hanno peggiorato il mio rapporto con il corpo che ho odiato e odio in tutto e per tutto. Lo studio per tutto il tempo delle superiori è stata la mia salvezza. In famiglia ci sono stati tanti problemi, tra cui la malattia mentale di mio fratello e numerosi disguidi economici che hanno contribuito ad aumentare il mio autoisolamento e la mia chiusura al mondo esterno. Per non essere un altro problema ho messo da parte tutti i miei problemi e fragilità e mi sono concentrata sullo studio. Una volta finito le superiori, ho iniziato l università, nel mentre ho incontrato il mio primo amore, che mi ha spezzato il cuore e mi ha fatto rendere conto di quanto sia immatura sentimentalmente fragile e difficile da sopportare. Pensavo che lo stesso ragionamento del liceo sarebbe funzionato, ma sono scoppiata. Sono oramai mesi che passo giornate sul letto, senza fare nulla, mangiando in maniera spropositata per colmare un vuoto altrimenti incolmabile in altro modo, con pensieri tanto spiacevoli sul farla finita e smettere con questa vita inutile e triste. Eppure ce la metto tutta. Mi metto ore e ore sui libri ma memorizzare qualcosa con una mente che mi ripete in continuazione che sono stupida, inutile, demente, brutta e decisamente troppo fragile e incapace di affrontare la vita. I miei mi impongono di mollare l'università, perchè affrontare le spese psicologiche e universitarie è troppo. So che in parte hanno ragione, anche se in questo momento avrei bisogno di amore e comprensione, ma sono convinta che mollare l'unico scopo della mia vita, ovvero studiare mi distruggerebbe e mi porterebbe a gesti estremi. A volte penso a gesti folli, brutti anche solo da elaborare, solo perchè da sola non sono più in grado di gestire la mia mente e preferirei imbottirmi di farmaci e stare in un ospedale, per vedere la reale sofferenza del mondo e non quella di una ragazzina viziata stupida e insicura come me. Sono cosi tanto sensibile nei confronti del dolore altrui, amo cosi tanto gli altri ma non riesco ad essere dolce con me stessa, forse perchè sono la persona peggiore al mondo.
Ha senso continuare l'università in queste condizioni?
Mi scuso per il poema, sono parole banali e senza un filo logico, ma mi sono uscite dal cuore, da un cuore un pò distrutto e bisognoso di aiuto.

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Miglior risposta 22 GEN 2022

Gentile Merisel quello che descrivi è assolutamente chiaro come pure il tuo dolore legittimo. Le esperienze infantili che hai vissuto hanno inciso sullo sviluppo del tuo sé creandoti insicurezze e autovalutazioni. I primi occhi con i quali ci guardiamo sono quelli delle figure genitoriali, con i quali instauriamo un attaccamento sul quale si fonda la percezione di noi stessi e del mondo come pure la sicurezza e la fiducia con la quale affrontare le sfide che la vita ci porrà. Non sempre questo processo si costruisce nel modo più favorevole e ciò accade per vari fattori, nel tuo caso l'atteggiamento autoritario e violento di tua madre. Puoi invertire questo processo attraverso una buona psicoterapia, dove potrai sperimentare una relazione terapeutica nella quale la condivisione emotiva dei tuoi vissuti ed esperienze consentirà di creare nuovi significati su di te e sulla realtà circostante. I nuovi significati sono proprio nuove connessioni neuronali come le recenti ricerche neurobiologiche hanno dimostrato.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Mavilia

Dott.ssa Valeria Mavilia Psicologo a Spadafora

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23 GEN 2022

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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21 GEN 2022

Buonasera Marisiel,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione che hai esposto.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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21 GEN 2022

Buongiorno Merisiel,
comincio dalla fine della tua lettera: dal mio punto di vista, certo che ha senso continuare l'università, ha assolutamente senso! E il motivo già lo sai, lo hai scritto tu, con molta lucidità. Essere in un percorso di studi e applicarti è, in questa fase della tua vita, la tua salvezza. Nel farlo attivi la parte adulta, sana ed integra della tua personalità, di cui hai assolutamente bisogno per affrontare le dure sfide di cui parli.
Secondo l'approccio che utilizzo , messo a punto da una grande psicoterapeuta americana, Janina Fisher, questa è la parte centrale della tua personalità, quella con cui, con l'aiuto di uno psicoterapeuta che utilizza questo metodo, puoi imparare man mano ad identificarti. Le altri parti di te (ad esempio quella che cerca sollievo nel cibo, quella che cerca sollievo nel pensiero di "gesti brutti e folli", quella che sminuisce la tua sofferenza giudicandola...) sono parti "piccole", legate alle dure esperienze del tuo passato, e , sembra difficile da credere, ma il loro intento è quello di salvarti dal dolore! Come è evidente, purtroppo lo fanno in un modo poco funzionale, causandotene altrettanto, ma è normale che sia così. Attraverso un percorso terapeutico orientato al trauma, che utilizzi l'approccio della Fisher, si impara man mano ad ascoltare le varie parti di sé legate al dolore, integrarle, e così man mano ad acquietarle.
Perché mi sono avventurata nel cercare di spiegarti qualcosa di abbastanza complesso in poche parole? perché voglio trasmetterti il messaggio che la tua sofferenza non è da "ragazzina stupida e viziata" ma è reale e leggittima; che i modi in cui stai reagendo sono normali considerata la tua storia familiare e sociale; che c'è speranza, c'è assolutamente una via d'uscita, quindi vale la pena, ed è necessario, farti seguire da uno/una psicoterapeuta con un approccio orientato al trauma.
Nel frattempo ti segnalo che su youtube si trovano diverse interviste di Janina Fisher (in inglese) ed è da poco uscito il suo ultimo libro che è rivolto sia ai terapeuti che ai pazienti (questo è in italiano). Il titolo è "Trasformare l'eredità del trauma".
Un abbraccio caro,
Dott.ssa Carlotta Basurto

Dott.ssa Carlotta Basurto Psicologo a Roma

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21 GEN 2022

Buongiorno Marisiel, la situazione che descrive è totalmente disgregante, immagino il dolore nel vivere quello che racconta con parole che colpiscono e incidono.
Quello che posso dirle è che la sua consapevolezza della situazione non è una soluzione, ma un buon punto di partenza. In realtà dalle sue parole evinco che in lei ci sono molte risorse positive, messe a dura prova da un mondo interno emotivo probabilmente caratterizzato da molte esperienze di non essere vista per come lei necessiterebbe, ma solo per essere ferita; mi spiego meglio, lei è una persona molto sensibile e immagino che nel momento in cui chiede genuinamente attenzione gli altri non rimandano l'attenzione emotiva di cui lei ha bisogno, anzi la respingono ferendola. Questo non perchè gli altri siano cattivi con lei o la vogliano ferire, ma per l'instaurarsi di una dinamica relazionale disfunzionale. Non è colpa di nessuno, si può affrontare e risolvere.
Detto più semplicemente le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico di tipo dinamico, in modo da analizzare in profondità le sue dinamiche relazionali e le emozioni collegate; se necessario, aggiungere anche l'aiuto di un nutrizionista nel momento in cui sentirà di poter ritornare ad avere un rapporto con il proprio corpo tendente al sano. Così facendo potrà andare al nocciolo della sua depressione e sviluppare capacità positive e di fiducia verso sé stessa; pian piano ciò le consentirà di uscire dal guscio e tornare a splendere e gioire della vita. Certo, affrontare dinamicamente la cosa implica un percorso più lungo e più impegnativo. L'importante, soprattutto nel suo caso, è che si senta totalmente a suo agio con il suo terapeuta al fine di potersi aprire totalmente. La risposta alla sua domanda, se ha senso continuare l'università, la potrà dare lei con serenità e contezza della situazione durante il percorso terapeutico, lei è l'unica che può rispondere a tale domanda.

Dott. Andrea Brizzi

Dott. Andrea Brizzi Psicologo a Velletri

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21 GEN 2022

Buongiorno Merisiel,
mi dispiace molto per le ferite che si porta dentro e per il disagio importante che le stanno procurando. La famiglia è il primo luogo dal quale è necessario ricevere affetto e sicurezza. Le omissioni e le ferite in questi anni determinano delle carenze importanti che da adulto poi si traducono in comportamenti disfunzionali.
Ma nulla è irreparabile. Aver chiesto aiuto è il primo passo per mettere i piedi nella direzione giusta, ricostruire una buona immagine di sé e continuare a lavorare per realizzare il proprio progetto di vita.
Le consiglio una terapia EMDR che è preposta per l'elaborazione di traumi piccoli e grandi che continuano a gridare nel nostro presente.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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21 GEN 2022

Salve,
Provi a parlare di questi aspetti nel suo percorso psicologico e per quanto riguarda l'università si dia del tempo per decidere.
Adesso deve rimettersi in sesto occupandosi di se attraverso la terapia. Se non la ritiene efficace e nota in sé stessa un peggioramento lo faccia presente all* terapeuta. E qualora le cose non funzionassero comunque può pensare di cambiare terapeuta.
Grazie

Dott.ssa Sara Destri Psicologo a Sarzana

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21 GEN 2022

Salve Merisiel, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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