Salve a tutti,
Sono uno studente universitario di 24 anni e frequento l'ultimo anno di Ingegneria (Laurea Magistrale).
Ho una mente un po' contorta, nel senso che mi confronto molto con gli altri e quando vedo che c'è qualcuno un po' più bravo di me, inizio a deprimermi e a lungo andare non sono più efficiente!
Appena capisco che una persona è più preparata di me, parto dal presupposto che possa prendere un voto più alto del mio e già inizio a stare male. Succede anche quando prendo un basso voto, mi rattristo e non riesco ad impegnarmi per fare meglio; mentre se prendo un voto già tendenzialmente alto, riesco a preparare anche tutti gli altri esami in pochi giorni dando ottimi risultati perché mi si alza moltissimo l'autostima e mi sento soddisfatta.
Ho l'ansia di non laurearmi con 110, di sentirmi un fallito per questo mentre tutti gli altri vanno avanti io continuo a rifiutare esami per puntare sempre al 30, anche se magari prendo 27 o 28 mi fa schifo.
Mi sento sempre inferiore agli altri, specialmente in ambito "competitivo" come ricerca di lavoro, stage, università in generale. Come se gli altri sapessero tutti più di me, fossero tutti più preparati, fossero sempre migliori di me (anche se magari gente diciamo "al mio livello" o con cui mi confronto quotidianamente, prepariamo esami insieme etcc riesce in tutto). Questo in ogni aspetto della vita e con qualsiasi persona. Mi sento sempre indietro rispetto agli altri in qualsiasi aspetto, anche sentimentale (non ho mai avuto una ragazza, ne mai avuto rapporti, ne primi appuntamenti, nemmeno quando ero al liceo)
Mi trovo a vivere in un costante stato d'ansia (non solo per gli esami, che credo ci sia sempre un po' per tutti, ma anche per cose più legate alla mia sfera personale come l'ansia generata dalla paura di non riuscire a combinare niente nella mia vita, dalla paura di non aver scelto il corso giusto, di non essere in grado di trovare lavoro dopo, di non avere uno straccio di esperienza in ambito lavorativo, di non essermi goduto forse i migliori anni della mia vita)
Ho perso la fiducia in me, in ciò che una volta credevo di essere in grado di fare.
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6 LUG 2021
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Caro Gabriele,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione e capisco la tua ansia di perfezionismo.
Questa modalità di cercare la perfezione in tutto dove l'ha appresa? Da dove si è originata?
Il rischio è che si sia instaurato un circolo vizioso nel quale lei crede che la vita sarà successo o insuccesso.
Facendo così si perde il viaggio, il percorso, che è dato non solo dalla destinazione ma dal godersi il paesaggio.
Mi spiego meglio.
L'ansia di cercare di fare alla perfezione le impedisce di fare e così facendo lei si blocca nel costruire ciò che la farebbe star bene.
Tutti prima o poi falliranno in qualcosa.
Non esiste solo il successo nella vita, ma ciò che ti far stare bene cercando di fare del proprio meglio.
Le consiglierei di intraprendere un percorso di mindfulness e training autogeno per cercare di vivere la vita nel presente.
Abbiamo il presente e se viviamo di passato o nel futuro ci crea ansia e stress.
Non dico che non bisogna crearsi progetti a medio o lungo termine, cercare di impegnarsi ma bisogna cercare un modo per evitare che una progettualità ossessiva non ci consenta di vivere sereni.
Resto a disposizione anche online.
Lavoro a Roma.
Buona fortuna e si ricordi : nessuno è migliore o peggiore di noi.
Ognuno è unico è irripetibile e non ci sarà mai una fotocopia di noi.
Possiamo migliorare imparando dagli altri.
La vera sfida non è competere ma collaborare con gli altri per migliorarsi.
Cordiali saluti.
25 GIU 2021
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Caro Gabriele ,
Com’è la sua famiglia? Qual’e la loro risposta nel vederla tornare con un 28?
Come mai ha questa necessità di provare a se stesso che è migliore degli altri , che può farcela ?
Come lei stesso si è accorto , questo costante stato di ansia le toglie la possibilità di godersi l vita , la perfezione purtroppo è quasi impossibile da ottenere
. Ha mai pensato ad un percorso di supporto psicologico per comprendere le sue vere esigenze ? E recuperare l’equilibrio ?
23 GIU 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Gabriele
Il fatto che tu abbia scritto qui per confrontarti su quello che stai provando mi sembra un passo molto importante di cambiamento rispetto al tuo modo usuale di pensare che riporti qui, ovvero sempre orientato al perfezionismo. La consapevolezza che questi tuoi canoni molto alti non ti siano di aiuto è un primo passo per decidere di modificare qualcosa e affrontare e vivere con maggiore serenità la tua strada e il tuo percorso, che è unico e non c’entra nulla con gli altri. La gratificazione può arrivare solo da te che impari a guardare il tuo percorso con i suoi successi e a rileggere le imperfezioni per capire su quali punti puoi migliorarti. La carriera universitaria e il mondo di oggi puntano moltissimo sulla performance e sui risultati ma mostrano poco tutto il lavoro che c’è dietro, tutti i fallimenti fondamentali e necessari che i “grandi” hanno dovuto affrontare per arrivare col tempo ai loro risultati. La tendenza al perfezionismo é indice di una insicurezza di base che può provenire da varie condizioni ma oltre a riconoscerle é anche importante capire che essa attiva un circolo vizioso nel presente che pian piano ti impedisce di agire e di dare il massimo, per la paura e la pressione delle aspettative sempre più alte che hai su di te. Tollerare i propri limiti non è semplice soprattutto in alcuni casi ma riuscire a guardarli ti può permettere davvero di trasformarli in punti di forza e continuare a crescere e migliorarti.
Se vorrai approfondire cosa ti spinge a interpretare in questo modo i tuoi risultati e continuare nella direzione del cambiamento che hai già iniziato ad attivare, ti consiglio di contattare uno specialista anche per un semplice confronto.
Io ricevo vicino a Milano e anche online.
In bocca al lupo per il tuo percorso!
23 GIU 2021
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Buongiorno,
penso che abbia fatto bene a scrivere. È faticoso vivere con l’ansia di sentirsi sempre inferiore agli altri e di non sentirsi adeguata rispetto alla sua “sfera personale”.
Penso che un percorso di sostegno psicologico la possa aiutare.
Sono a disposizione,
Dott. ssa Alberio Lucia
23 GIU 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Gabriele,
in qualche modo ha già messo in luce la dinamica “faticosa” che si ritrova ad attuare costantemente e che le fa provare questa tensione: ha parlato di un’“inferiorità”, un sentire e percepire la distanza rispetto agli altri. E’ come se considerasse ogni cosa della vita, probabilmente anche i rapporti affettivi, come una corsa, una competizione, uno sport in cui bisogna arrivare sempre primi. Lei è giovane e ha tutto il tempo e le capacità per cominciare ad evidenziare con più chiarezza la dinamica di cui sopra. Accettare che ognuno di noi è diverso; ognuno di noi ha le sue qualità, i suoi punti di forza e di debolezza. E che la vita a volte è fatta di 30, a volte di 28, a volte anche di 18. Non c’è nulla di male. È il nostro essere-umani.
23 GIU 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Gabriele,
nella vita siamo guidati da convinzioni e valori che si formano a partire dalla tenera età e ci accompagnano poi nelle scelte, nei comportamenti, nel modo di sentire ed interpretare gli eventi.
A volte queste convinzioni possono generare delle distorsioni di pensiero e dei criteri che regolano pensieri, emozioni e azioni (es. devo essere il migliore altrimenti non valgo nulla e mi sento fallito, per essere il migliore devo essere più preparato, devo prendere 30 e non 28, ho ansia per qualsiasi tipo di performance, ecc.) e conducono a vivere in modo disfunzionale e problematico la propria vita in vari settori (scolastico, lavorativo, ludico, amicale, relazionale, affettivo ecc.).
In questi casi è molto utile intraprendere un percorso per rintracciare tutto ciò e lavorarci sopra, così da riacquisiste un equilibrata vita emotiva, dunque la serenità. L’ansia ne è conseguenza e troverebbe giovamento anche su ciò, inoltre ci sono tecniche specifiche per imparare a gestirla al meglio sin da subito.
Resto a Sua disposizione per qualunque altra informazione o se ha bisogno di aiuto.
Le auguro di vivere con serenità e in linea con se stesso...
Buona giornata,
Dr,ssa Annalisa Signorelli, ricevo anche online
23 GIU 2021
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Carissimo Gabriele,
da dove arriva tutta questa ansia prestazionale? Non metto in dubbio che tutti queste preoccupazioni, queste insoddisfazioni e questa fortissima competizione che sente le tolgano tutte le energie fisiche e mentali per godersi quello che la vita le sta dando.
Gli esseri umani non sono perfetti, anzi, siamo sempre molto lontani da qualsiasi tipo di perfezione ci venga in mente ma è proprio questa la parte più bella: non ci permette di fermarci e di evolvere.
Un sostegno con un professionista potrebbe aiutarla prima di tutto a trovare l'origine di questa forte ansia, capire da dove arriva questa sua spinta e a vivere con serenità il presente in vista di un futuro sicuramente roseo.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)
23 GIU 2021
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Buongiorno Gabriele,
Vivere la vita come se fossimo in gara toglierebbe fiato ed entusiasmo a chiunque. Occorre cambiare lo sguardo interno, partendo da una sana percezione di sé, per arrivare a fare pace con gli errori e i possibili fallimenti che caratterizzano la vita di ogni essere umano. La perfettibilità è proprio ciò che ci rende irresistibili...
Ti consiglio di intraprendere un percorso di aiuto che ti offra gli strumenti per guardare con occhi diversi il tuo presente e progettare con serenità il tuo futuro.
Rimango a disposizione e ricevo anche online
Dott.ssa Oriana Parisi
