Metodo di studio e conoscenza di sè
Buongiorno,
Vorrei cercare di capire meglio i processi della mente, ma non so con chi avere un confronto. Mi mancano 3 esami alla laurea, e sono fuoricorso di 2 anni, riporto qualche esempio di ciò che ho osservato.
Noto che mi soffermo un sacco sulle cose per essere sicura di aver capito,
magari c’è un passaggio su cui facilmente potrei confondermi allora me lo ripeto per un po’ e questa cosa a volte serve, nel senso che avendolo ripetuto un sacco di volte, nel caso dovessi sbagliarlo, me ne accorgerei perchè è come se mi avesse aiutato ad acquisire una forma mentis. Però chi mi garantisce che non sia un’illusione? Nel senso che magari è solo un’impressione e anche senza ripeterlo mille volte, ci farei caso.
Nella preparazione di una materia di programmazione, mi sono esercitata con temi d’esame, volevo essere sicura di aver capito realmente ciò che avevo pensato di applicare. Questo mi portava a fare max 2 temi d’esame al giorno, tutto il giorno, quando all’esame avrei dovuto metterci 2 ore. Tuttavia all’esame mi bastarono abbondantemente quelle ore, perchè evitai la parte di riflessione che facevo a casa. Appena capivo di star facendo la cosa giusta, procedevo, senza troppe domande.
Però mi chiedo, sono stata troppo ossessiva? E se sin da subito avessi fatto un tema d’esame in 2 ore, senza pensarci troppo, ma il giusto?
Per questo e per un altro esame simile, c'erano delle slide spiegate dal prof, ma quella parte non sarebbe capitata all'esame, e consisteva nei principi della programmazione, cose che avevo capito in classe, ma che non avevo riletto durante l'anno.
Pensavo fosse corretto e utile capire i principi anche se nessuno me li avrebbe mai chiesti. Però a volte mi rendo conto che sarei anche disposta a non passare un esame pur di fare le cose correttamente quindi vedere anche la teoria in una materia pratica. Invece no, all’università bisogna avere come obiettivo anche passare gli esami, quindi se capisco che la teoria non riesco a farla o se facendola sacrifico la pratica, allora è da persone intelligenti dedicarsi solo alla pratica.
Infatti in un caso, ho mantenuto come priorità la teoria, anche a discapito della pratica, mentre nella seconda materia ho valutato che avrei fatto del lavoro inutile ed era meglio fare esercizi, e con difficoltà nella scelta, ho optato per gli esercizi.
Però vorrei saperne di più di come funziona la mia mente, per capire anche quando una cosa è utile o meno. Ad esempio io non capisco niente della lezione e non ricordo, come prima cosa mi verrebbe da dire che è inutile andare, siccome non ho un riscontro immediato. Però dall’altro lato dico che comunque andare a lezione rappresenta uno sforzo, quindi anche se non ho un riscontro immediato, magari in modo impercettibile servirà. Quindi anche se non vedo l’utilità magari c’è. E per ogni cosa è cosi, ad esempio sto 15 ore su 30 pagine e non le so, razionalmente direi di star sbagliando qualcosa e che è troppo, ma dall’altro mi dico che probabilmente devo starci più ore e anche se non ho un riscontro immediato magari nella mente ci sono queste informazioni, anche se non le riesco a recuperare.
Grazie