Mentire per quattro anni che conseguenze ha?

Inviata da Bugiarda · 13 set 2019

Non ho più vent'anni, ma non ne ho neanche trenta. Sono iscritta all'università da quattro anni, ma ho iniziato a dare esami solo alla fine del terzo anno. Perché? Perché mi terrorizzava l'idea di dover sostenere un esame in un'aula così affollata. Avevo paura di non esser abbastanza preparata, di far brutte figure, di esser rimproverata davanti a tutti. Purtroppo le scuole superiori mi hanno lasciato molte cicatrici e una volta finite ho iniziato a sviluppare una sorta di fobia dell'ambiente scolastico. Oltre a non aver provato esami per tre anni non ho neanche mai seguito una lezione. Non ho messo nessuno al corrente di questa situazione per non mostrarmi per l'ennesima volta come la ragazza debole che fa fatica. Quindi per tre anni ho inventato una vita che non esiste fatta di esami superati con successo. Per fortuna mi son tornati gli attacchi di panico che mi hanno spinta a provare a dare il primo esame. Ora sono a quota 5 esami superati e sto per sostenerne altri 2/3. Il mio piano è di laurearmi entro un anno facendo finta di di essere bloccata con la tesi (tutti credono mi manchi solo la tesi). So di star tentando l'impossibile, ma devo farcela. La sessione di gennaio/febbraio sarà una tragedia. Quello vorrei sapere è: una volta finito tutto come starò?. Sicuramente sarò sollevata perché non dovrò più mentire, ma temo che avrò un crollo psicologico. A cosa porta mentire per anni?

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Miglior risposta 14 SET 2019

Salve,
partendo dal presupposto che le bugie sono un "modo" per gestire una situazione dal quale non sappiamo come divincolarci, esse hanno la capacità di "liberare la mente" perché risolvono, momentaneamente, i problemi ma al tempo stesso sono una trappola, soprattutto per quel che riguarda la propria autostima.
Nel suo caso le bugie sono state "usate" per compiere all'apparenza le aspettative degli altri, evitando delusioni per la sua famiglia con conseguente punizione/vergogna. Credo che avrebbe fatto meglio ad esser sincera fin da subito con i suoi genitori comunicando i problemi e il blocco che la folla provocava in lei. Comunque, da quel che dice, sembra abbia deciso di prendersi le proprie responsabilità e di portare a termine il suo obiettivo. Se si impegna, può farcela.
Riguardo alla sua domanda, le bugie possono evitare situazioni sgradevoli con l'esterno, ma all'interno comportano un consumo di energie mentali molto importante per gestire le situazioni. Con il tempo logorano anche se nell'immediato producono un beneficio.
Il mio consiglio è di continuare gli esami, si concentri per raggiungere la laurea e a conseguimento della stessa, "confessare" il disagio che lei ha provato scrollandosi dalla mente il peso e il senso di colpa. Eviti in futuro di mentire, affrontare la realtà con sincerità aiuta a crescere.

Cordiali saluti

Dott. Emmanuele Rosito

Anonimo-176176 Psicologo a Guglionesi

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20 APR 2022

Cara Bugiarda,
l'università, per molti, rappresenta il vero passaggio dalla scuola imposta dagli adulti, di solito genitori, a quella scelta in modo autonomo dai giovani, di solito figli. La scelta può essere vissuta con più o meno libertà e autonomia, gli adulti possono consigliare, influenzare o forzare la mano, fatto sta che lo studente o studentessa, a prescindere da come si evolverà il proprio percorso di studi, avrà comunque fatto un scelta di cui potrà farsi responsabile, divenendo realmente adulta.
Come farsi responsabile?
A volte è difficile, per alcuni risulta impossibile, come nel caso di Giada, studentessa 25enne, che si è suicidata il giorno della sua laurea - messa in scena, come il resto della sua carriera universitaria. E non è un caso isolato. Molti sono i casi, anche se meno drammatici, che portano gli studenti universitari a mentire riguardo al proprio percorso di studi. Certo, è una "tradizione" su cui alcuni si allenano già nelle scuole superiori, ma nell'università il peso è diverso, perché le conseguenze riguardano l'auto-inganno oltre che quello dei genitori.
Ma allora come farsi responsabili?
Studiare molto, studiare poco, lavorare molto, lavorare poco, non fare e restare in casa dei genitori (NEET), e anche lo stesso mentire o dire la verità, non è il tipo di scelta a determinare se c'è responsabilità. La maturità, l'autonomia e l'ingresso nell'età adulta sta in tutte le scelte, quando le scelte corrispondono a se stessi, al proprio percorso di "individuazione", a chi vogliamo essere.
Cosa vuoi? Cosa ti fa stare bene? Cosa male? Come pensi di poter fare per soddisfare i tuoi bisogni? Cosa sei disposto a fare e cosa no? Bene, fallo! Trovare le risposte a queste domande è un modo per far avvicinare l'Io al Sé, cioè il fare all'essere, e qualsiasi scelta andrà bene, perché sarà la tua, che potrai cambiare e adattare al tuo percorso, comunque unico e rispettabile, di vita
Cara la mia bugiarda, sbagli a chiamarti bugiarda, perché da quello che dici stai facendo la bugiarda, la tua essenza non è mentire, lo stai facendo perché, per ora, è la migliore risposta che hai trovato. Potresti iniziare da qui, riconoscendo a te stessa i vantaggi che ti offre questa strategia e gli svantaggi, per poi valutare alternative e intraprenderle. Cosa ti sta permettendo la bugia ora? E cosa ti sta togliendo? Che tipo di rapporti stai coltivando con le persone a cui menti? Quanto ti interessa che loro sappiano chi sei e come stai oggi?
Rispetto al futuro, poi, ti chiedi come starai. Forse hai bisogno che ti venga detto che il peggio viene dopo, per darti la speranza che riuscirai a smettere, a riconoscere questo tuo problema. Quello che è sicuro è che il problema c'è ora. Certo, anche il quando smetterai influenzerà il come starai. Se finirai l'università da bugiarda, avrai consolidato un'abitudine, una comodità ad esserlo, e potrai iniziare da lì per fartene responsabile oppure no. Mentire per anni, come qualsiasi cosa che si fa per anni, modifica il nostro corpo e la nostra mente, il discorso torna sempre lì: chi vuoi essere oggi? Chi vuoi essere domani? In che modo puoi aiutarti da oggi ad avvicinarti al domani? Perché non iniziare a fare qualcosa di diverso ora? E se dopo fosse ancora più complicato? E se poi trovassi un'altra scusa per continuare a farlo? Chi può dirlo?
Il mio consiglio è partire da ora, riconoscendo che, quel che ora senti di "dover fare", in realtà lo stai facendo perché lo "vuoi fare", perché ti risulta meno spiacevole di dire la verità... Inizia da qui per riprendere il controllo della tua vita e distinguere il chi sei da cosa in questo momento stai facendo. La terapia aiuta a trovare il modo per riavvicinarsi a se stessi, alla propria essenza, a smettere di far finta di essere, perché l'esperienza ci dice che, soprattutto se mantenuto per anni, il mentire a se stessi, più che agli altri, porta sicuramente a un crollo psicologico. Hai il diritto di essere chi sei, hai solo smarrito un modo sano di esserlo... capita, sta a te il fartene responsabile.

Dott. Gilberto Fulvi Psicologo a Milano

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15 SET 2019

Gentile utente,
purtroppo ha sprecato parecchio tempo e sarà realisticamente improbabile che riuscirà a fare in un solo anno gli esami di due anni.
Sicuramente ha sbagliato a mentire per tanto tempo perchè al blocco del profitto accademico ha aggiunto il suo senso di colpa.
Pertanto sarebbe stato meglio fin dall'inizio armarsi di umiltà e chiedere ai suoi familiari di essere sostenuta nell'intraprendere un percorso di psicoterapia per superare le sue difficoltà, cosa che può fare adesso appena capiterà l'occasione di parlare in famiglia dei suoi studi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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