20 APR 2022
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Cara Bugiarda,
l'università, per molti, rappresenta il vero passaggio dalla scuola imposta dagli adulti, di solito genitori, a quella scelta in modo autonomo dai giovani, di solito figli. La scelta può essere vissuta con più o meno libertà e autonomia, gli adulti possono consigliare, influenzare o forzare la mano, fatto sta che lo studente o studentessa, a prescindere da come si evolverà il proprio percorso di studi, avrà comunque fatto un scelta di cui potrà farsi responsabile, divenendo realmente adulta.
Come farsi responsabile?
A volte è difficile, per alcuni risulta impossibile, come nel caso di Giada, studentessa 25enne, che si è suicidata il giorno della sua laurea - messa in scena, come il resto della sua carriera universitaria. E non è un caso isolato. Molti sono i casi, anche se meno drammatici, che portano gli studenti universitari a mentire riguardo al proprio percorso di studi. Certo, è una "tradizione" su cui alcuni si allenano già nelle scuole superiori, ma nell'università il peso è diverso, perché le conseguenze riguardano l'auto-inganno oltre che quello dei genitori.
Ma allora come farsi responsabili?
Studiare molto, studiare poco, lavorare molto, lavorare poco, non fare e restare in casa dei genitori (NEET), e anche lo stesso mentire o dire la verità, non è il tipo di scelta a determinare se c'è responsabilità. La maturità, l'autonomia e l'ingresso nell'età adulta sta in tutte le scelte, quando le scelte corrispondono a se stessi, al proprio percorso di "individuazione", a chi vogliamo essere.
Cosa vuoi? Cosa ti fa stare bene? Cosa male? Come pensi di poter fare per soddisfare i tuoi bisogni? Cosa sei disposto a fare e cosa no? Bene, fallo! Trovare le risposte a queste domande è un modo per far avvicinare l'Io al Sé, cioè il fare all'essere, e qualsiasi scelta andrà bene, perché sarà la tua, che potrai cambiare e adattare al tuo percorso, comunque unico e rispettabile, di vita
Cara la mia bugiarda, sbagli a chiamarti bugiarda, perché da quello che dici stai facendo la bugiarda, la tua essenza non è mentire, lo stai facendo perché, per ora, è la migliore risposta che hai trovato. Potresti iniziare da qui, riconoscendo a te stessa i vantaggi che ti offre questa strategia e gli svantaggi, per poi valutare alternative e intraprenderle. Cosa ti sta permettendo la bugia ora? E cosa ti sta togliendo? Che tipo di rapporti stai coltivando con le persone a cui menti? Quanto ti interessa che loro sappiano chi sei e come stai oggi?
Rispetto al futuro, poi, ti chiedi come starai. Forse hai bisogno che ti venga detto che il peggio viene dopo, per darti la speranza che riuscirai a smettere, a riconoscere questo tuo problema. Quello che è sicuro è che il problema c'è ora. Certo, anche il quando smetterai influenzerà il come starai. Se finirai l'università da bugiarda, avrai consolidato un'abitudine, una comodità ad esserlo, e potrai iniziare da lì per fartene responsabile oppure no. Mentire per anni, come qualsiasi cosa che si fa per anni, modifica il nostro corpo e la nostra mente, il discorso torna sempre lì: chi vuoi essere oggi? Chi vuoi essere domani? In che modo puoi aiutarti da oggi ad avvicinarti al domani? Perché non iniziare a fare qualcosa di diverso ora? E se dopo fosse ancora più complicato? E se poi trovassi un'altra scusa per continuare a farlo? Chi può dirlo?
Il mio consiglio è partire da ora, riconoscendo che, quel che ora senti di "dover fare", in realtà lo stai facendo perché lo "vuoi fare", perché ti risulta meno spiacevole di dire la verità... Inizia da qui per riprendere il controllo della tua vita e distinguere il chi sei da cosa in questo momento stai facendo. La terapia aiuta a trovare il modo per riavvicinarsi a se stessi, alla propria essenza, a smettere di far finta di essere, perché l'esperienza ci dice che, soprattutto se mantenuto per anni, il mentire a se stessi, più che agli altri, porta sicuramente a un crollo psicologico. Hai il diritto di essere chi sei, hai solo smarrito un modo sano di esserlo... capita, sta a te il fartene responsabile.