Marito ha speso tutti i risparmi nel gioco

Inviata da Lilly · 13 mag 2025 Ludopatia

Gioca da anni ma nei ultimi 2 mesi ha svuotato il conto ..non so più che fare sono disperata..vorrei lasciarlo ho 2 figli
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Miglior risposta 30 MAG 2025

Gentile Lilly,
è molto probabile che suo marito abbia acquisito una vera e propria dipendenza dal gioco d'azzardo che, come tutte le dipendenze, è tra le psicopatologie più difficili da curare.
Il suo senso di impotenza e il suo stato d'animo di frustrazione sono facilmente comprensibili per cui il primo suggerimento è quello di chiedere un supporto psicologico per se stessa (anche presso la ASL di appartenenza) e, se necessario, chiedere possibilmente anche un aiuto concreto ai suoi familiari e parenti stretti per potersi riorganizzare.
In effetti, c'è bisogno di coraggio, determinazione e congruenza da parte sua per agire con fermezza e calma mettendo suo marito di fronte alla scelta di impegnarsi per farsi curare e guarire da questa vera e propria patologia oppure rinunciare alla vita familiare dal momento che non riesce a gestirla responsabilmente e ci sono dei bambini da proteggere.
Le auguro di farsi forza ed agire senza rimpianti e sensi di colpa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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7 GIU 2025

Buongiorno gentile Lilly, la sua preoccupazione è comprensibile e profondamente umana. Quando si ha accanto una persona con un problema di dipendenza, come quella dal gioco d’azzardo, si è trascinati in una spirale dolorosa che coinvolge non solo chi gioca, ma tutta la famiglia. La sensazione di impotenza, la rabbia, il senso di tradimento e, insieme, l’istinto di volerlo salvare, sono emozioni che spesso si accavallano e lasciano esausti.

Il fatto che negli ultimi due mesi suo marito abbia svuotato il conto suggerisce un’escalation, un aggravarsi della dipendenza che, come lei ben sa, non si limita al solo atto del gioco, ma intacca la fiducia, la stabilità economica, la sicurezza emotiva e il benessere dei figli. Quando ci sono dei bambini, come nel suo caso, è importante tutelarli il più possibile da questi effetti. La protezione della loro serenità e del loro futuro non è mai egoismo, ma responsabilità.

Lasciare una persona che si ama o si è amato non è mai semplice, ma può essere necessario, soprattutto quando la relazione diventa una fonte costante di sofferenza, instabilità e danno psicologico. La dipendenza dal gioco è una condizione seria, che ha bisogno di un intervento specialistico. Ma nessuno può essere costretto a cambiare, se non lo vuole davvero. Se suo marito non è disposto ad affrontare un percorso terapeutico, se nega il problema o continua a far ricadere le conseguenze su di lei e sui figli, allora è lecito per lei fare una scelta di salvaguardia.

Non è tenuta a sacrificare se stessa in nome di una “salvezza” che l’altro non desidera. Spesso il partner di una persona dipendente si sente in colpa all’idea di andarsene, ma il confine tra supporto e autodistruzione è sottile, e superarlo ha costi altissimi.

Le consiglio di rivolgersi anche lei a uno psicologo o a uno sportello di supporto per familiari di persone con dipendenza. Esistono gruppi e percorsi specifici, anche all’interno dei servizi territoriali (come i SERD), che possono accompagnarla nelle scelte più adeguate per sé e per i suoi figli. Ricordi che prendersi cura di sé non è abbandonare l’altro, è scegliere di non perdersi con lui.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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4 GIU 2025

Gentile Lilly, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso a una situazione così complessa.
In situazioni del genere la tutela personale e dei minori coinvolti è fondamentale e da questo forse potrebbe partire per capire come agire nei confronti della sua relazione.

Le suggerirei di valutare inoltre un consulto psicologico (magari passando dal medico di base per accedere al servizio sanitario nazionale) al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, analizzando insieme al/alla professionista la situazione attuale e le sue aspirazioni e possibilità per il futuro.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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1 GIU 2025

Buonasera Lilly,
il gioco è una dipendenza vera e propria. Da ciò che scrive, forse, suo marito non è ancora pronto per chiedere aiuto ma lei può rivolgersi al SerDP (Servizio dipendenze patologiche) della sua città. Al servizio si accede gratuitamente essendo in capo all'USL. Esponga quanto sta accadendo e le saranno date informazioni e suggerimenti per provare a sensibilizzare suo marito sulla sua dipendenza e come proporgli un colloquio motivazionale per iniziare un percorso di cura.
Se e quando lo riterrà, lei potrà iniziare un suo percorso di sostegno psicologico per attuare i passi per prendere le distanze da una situazione che mina il benessere emotivo e psicologico suo e dei suoi figli.
Tutto il meglio
Dott.ssa Barbara Biffi

Barbara Biffi Psicologo a Modena

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30 MAG 2025

Buon pomeriggio Lilly,
Nonostante abbia scritto poche parole, arriva tutta la paura e confusione di cui sta parlando.
La ludopatia, al pari delle altre dipendenze, è difficile da gestire sia per chi ne soffre, sia per chi si ritrova inevitabilmente coinvolta, come nel suo caso: nascono emozioni importanti e disturbanti, in particolare la voglia di aiutare e l'impotenza nel notare che tutti i tentativi risultano vani e inutili.
Suo marito potrebbe scegliere di mettersi in gioco in un contesto terapeutico che possa dargli gli strumenti necessari per uscirne, ma la richiesta è sua e vorrei parlare di lei: mi colpisce molto l ultima parte del suo messaggio "voglio lasciarlo, ho due figli" perché sembra quasi che si senta intrappolata tra il bisogno di serenità e la paura di affrontare un cambiamento importante di vita, provocando un dispiacere anche ai suoi figli e mi piacerebbe approfondire con lei questi aspetti per provare a capire se effettivamente c'è ancora un margine di miglioramento nella sua vita familiare o se sarebbe più opportuno provare a mettere al centro della sua vita le sue esigenze che, spesso, possono essere oscurate e messe in secondo piano a causa di un problema che appare come più grande, come quello della dipendenza. Bisognerebbe approfondire maggiormente la sua storia personale, familiare e relazionale per permetterle di avere una risposta chiara davanti a questa frustrazione e confusione che sta vivendo, aiutandola a prendere la scelta che lei ritenga più adeguata per il suo presente e il suo futuro. E questo si potrebbe fare in un contesto protetto e sicuro come quello offerto da una terapia individuale che le permetta realmente di buttare fuori ciò che tiene dentro.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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23 MAG 2025

Gentile Lilly non deve essere semplice attraversare il momento che si ritrova a vivere, immagino solo lo sgomento e il dispiacere che può provare in questi momenti. Purtroppo suo marito sembra soffrire di disturbo da gioco d'azzardo patologico, il che rappresenta una dipendenza comportamentale a tutti gli effetti. Sono necessari interventi rapidi al fine di tutelare il patrimonio e il peggioramento dei sintomi, qualora in zona ci sia un sert specifico per il disturbo la invito a contattarlo tempestivamente. Le auguro ogni bene

Dott.ssa Ilaria Bagnoli Psicologo a Modena

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21 MAG 2025

Buongiorno,

L'ansia e l'angoscia che scaturisce da una situazione simile è comprensibile: assistere al rapido svuotamento del conto comune, con due figli da accudire, fa sentire spaesati e senza vie d’uscita. Il gioco d’azzardo patologico rientra fra le dipendenze comportamentali: non è un semplice problema di “forza di volontà”, ma un circolo vizioso che assorbe denaro, tempo ed energie, producendo gravi difficoltà relazionali e rischi concreti per l’equilibrio della famiglia. In tal senso sarebbe utile inanzitutto capire che modalità e tipologie di gioco utilizza e come esso influenza la sua quotidianità.

Dal punto di vista sistemico-relazionale bisogna chiedersi: Come se ne parla in casa? Quali limiti economici sono realmente posti a tutela dei bambini? Tenere separati i conti o rivolgersi a un consulente legale in questi casi può essere un primo passo da considerare, in quanto non significa mancare di amore, bensì esercitare una forma di cura per te stessa e per i figli.

Un percorso psicologico, invece, può offrire diversi livelli di intervento. Se il tuo compagno fosse disponibile, la terapia di coppia permetterebbe di esplorare i fattori che alimentano la dipendenza, definire accordi concreti e riaprire canali di comunicazione più sicuri. Qualora lui non fosse motivato, un percorso individuale resterebbe comunque una risorsa preziosa per rafforzare le tue risorse, prevenire stati d'ansia e depressione e orientare decisioni protettive per l'intero sistema.

Parallelamente, potrebbe essere necessario considerare un contatto con i servizi specialistici per il gioco d’azzardo (SERD o centri per le dipendenze) in quanto aumenta le probabilità di cambiamento, perché integra sostegno psicologico, consulenza finanziaria e monitoraggio della patologia del gioco. Chiedere aiuto in questi casi non è una sconfitta: è un passo necessario per mettere al sicuro la vostra famiglia e recuperare fiducia nel futuro.

Resto a disposizione,
Dott. Lorenzo Atti

Dott. Lorenzo Atti Psicologo a Bologna

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21 MAG 2025

Cara Lilly,
le tue parole, seppur brevi, raccontano un’enorme sofferenza. Non solo la tua, ma anche quella di una madre che sta cercando di proteggere due figli mentre il partner affonda in qualcosa che somiglia molto a una dipendenza da gioco d’azzardo.

Prima di tutto voglio dirti: non sei sola.
E non sei colpevole di ciò che sta succedendo.
Quando un partner entra nel vortice del gioco compulsivo, tutta la famiglia ne paga il prezzo emotivo, economico e psicologico.

COSA STA SUCCEDENDO?
Se lui ha “giocato per anni” ma negli ultimi due mesi ha svuotato il conto, è probabile che siamo davanti a una fase acuta di dipendenza da gioco (ludopatia).

Chi è in questa spirale:

mente o minimizza,
promette di smettere ma ricade,
gioca somme sempre maggiori per “rientrare” delle perdite,
mette a rischio il benessere dei propri cari, anche inconsapevolmente.

COSA SUCCEDE A TE?
Ti senti disperata, impotente, forse anche piena di rabbia o vergogna.
Hai paura per il futuro dei tuoi figli, per la stabilità economica e affettiva.
Stai pensando di lasciarlo, ma ti blocca la paura di “distruggere la famiglia”.
Queste emozioni sono normali e legittime. Ma è importante sapere che non puoi salvarlo da sola.
E che proteggere te stessa e i tuoi figli viene prima di tutto.

COSA PUOI FARE ADESSO?
1. Tutelati, subito.

Se hai conti cointestati o accesso condiviso ai soldi, valuta di separare le finanze al più presto.
Cerca di capire se ci sono debiti già attivi o carte di credito a rischio.
Non fargli da garante, non coprire le sue perdite. È una trappola che svuota anche te.

2. Cerca aiuto professionale.

Esistono servizi pubblici gratuiti per la dipendenza da gioco (SPDC, SERD, gruppi GAP – Gioco d’Azzardo Patologico).
Puoi chiedere un primo colloquio anche senza di lui. Ti aiuteranno a capire come muoverti, come affrontarlo, come tutelare i tuoi figli
.
3. Parla con qualcuno.

Non tenerti tutto dentro. Confidati con una persona di fiducia, un familiare, un terapeuta.
L’isolamento è terreno fertile per la disperazione. Ma tu non sei sola.

4. Valuta seriamente la separazione se lui rifiuta l’aiuto.

Se non vuole farsi aiutare, se continua a mentire o a giocare… lasciarlo non è egoismo: è protezione.
Per te e per i tuoi figli. Crescere in un clima di ansia, instabilità economica, dipendenza… fa male ai bambini, anche se non lo dicono.
SE DEVI PARLARGLI…
Puoi dirgli, con fermezza e senza accusarlo:

“Io ti voglio aiutare, ma così non possiamo andare avanti.
Hai un problema con il gioco. Ti sei bruciato tutti i soldi, e questo ci mette tutti a rischio.
Se non cerchi aiuto, dovrò prendere delle decisioni per proteggere me e i bambini.
Non è una minaccia. È l’unico modo per non farci male ancora.”
DOVE PUOI RIVOLGERTI SUBITO?
Numero Verde Nazionale contro il gioco d’azzardo:
800 558 822 (gratuito e anonimo)

Ricorda
Chiedere aiuto non è debolezza.
Proteggere i tuoi figli non è egoismo.
Mettere un limite è un atto d’amore, non di cattiveria.
Tu meriti pace, sicurezza, rispetto. E anche lui, se vorrà, potrà uscirne.
Ma non puoi sacrificarti perché lui resti com'è.

Sono qui, se vuoi
Con rispetto e presenza,
Dott. Elisa Tamburino

Elisa Tamburino Psicologo a Monza

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21 MAG 2025

Buongiorno Lilly,
comprendo il suo malessere e probabilmente anche al rabbia.
Le consiglio di mettersi in contatto con i servizi della sua zona

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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20 MAG 2025

Salve Lilly,
purtroppo il gioco d'azzardo può diventare patologico e portare la persona che ne soffre a rovinare non solo la sua vita, ma anche quella di chi gli sta accanto. Se suo marito soffre di ludopatia, solo lui può intraprendere un percorso che lo aiuti a gestire questo disturbo così complesso. Se lei vuole allontanarsi da lui ha tutto il diritto di farlo: non c'è nulla che può fare per aiutarlo ed è giusto che ponga dei limiti per tutelare se stessa e i suoi figli.
Le consiglio di rivolgersi ai Servizi della sua zona, come il Consultorio, di iniziare un percorso di sostegno psicologico che la aiuti ad affrontare questo momenti di importanti cambiamenti.
Dr.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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19 MAG 2025

Buonasera Lilly,

grazie intanto per averci reso partecipe su tale situazione.
Resto disponibile se vorrà iniziare un percorso psicologico per gestire al meglio tale situazione.

Cordiali saluti

Dottoressa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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15 MAG 2025

Buongiorno gentile Lilly, comprendo il dolore e la disperazione che emergono dalle sue parole, seppur in poche righe. Quando una persona a cui si è legati profondamente, e con cui si condivide una famiglia, si lascia travolgere da una dipendenza (come il gioco d’azzardo) l’impatto sulla vita quotidiana può essere devastante, non solo sul piano economico, ma soprattutto su quello emotivo e relazionale.

Lei si ritrova, da quanto scrive, in una posizione complessa e dolorosa: da un lato la paura per il presente e il futuro, dall’altro la responsabilità verso i suoi figli, e nel mezzo la delusione e il senso di impotenza di fronte a un comportamento che non riesce a controllare né a comprendere del tutto.

Il gioco d’azzardo patologico è una vera e propria dipendenza, e come tale va considerata. Non è questione di “forza di volontà” o “scelte sbagliate”: spesso chi ne soffre perde progressivamente il contatto con la realtà, mettendo a rischio se stesso e chi gli sta vicino. Se lui ha svuotato il conto in soli due mesi, la situazione è grave e urgente.

La sua sofferenza è legittima. E pensare di lasciarlo non è un atto di crudeltà, ma una riflessione seria e responsabile, soprattutto se questa situazione mette a rischio la serenità e la sicurezza dei suoi figli. In certi momenti, tutelare se stessi e i propri figli diventa un atto di cura profonda, anche se comporta scelte dolorose.

Detto ciò, se lui fosse disposto ad ammettere il problema e ad affrontarlo, esistono percorsi di supporto specifici, anche pubblici, in molti centri territoriali per le dipendenze (Ser.D) dove si trattano casi di ludopatia con equipe specializzate. Ma la vera condizione per iniziare un cambiamento è che lui sia disposto a riconoscere la gravità del suo comportamento e ad accettare un aiuto.

Nel frattempo, anche lei ha bisogno di uno spazio in cui essere ascoltata e sostenuta. Non porti tutto da sola: può rivolgersi a uno psicologo o a un centro per famiglie, dove potrà ricevere orientamento, supporto concreto e strumenti per affrontare questo momento delicato. Spesso chi vive accanto a una persona dipendente finisce per annullarsi, per provare a “salvarla” o contenerla, ma a un certo punto è fondamentale rimettere sé stessi e i figli al centro.

La sua lucidità, anche se dolorosa, è già un primo passo importante. Non resti sola in questa situazione.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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14 MAG 2025

Salve,
quello che sta vivendo è profondamente doloroso e complesso. Quando una persona cara sviluppa un comportamento di gioco d’azzardo problematico, l’intera famiglia ne viene coinvolta: emotivamente, economicamente e psicologicamente. La sua disperazione è comprensibile, soprattutto se si sente sola nel gestire tutto questo, con in più la responsabilità di due figli.

Il fatto che suo partner abbia svuotato il conto negli ultimi due mesi indica una possibile escalation del problema. Il gioco d’azzardo può diventare una vera e propria dipendenza, che ha bisogno di un intervento specifico. Non si tratta solo di “smettere”, ma di intraprendere un percorso terapeutico mirato, spesso con l’aiuto di centri specializzati in dipendenze comportamentali.

Ma c’è anche il suo benessere in gioco. È importante che lei non si annulli nel tentativo di “salvarlo”. Proteggere se stessa e i suoi figli viene prima di tutto. A volte, pensare di separarsi non è un atto di egoismo, ma di protezione. Anche solo valutare questa possibilità è già segno che ha bisogno di cambiare qualcosa per tutelare la propria salute emotiva e quella dei bambini. Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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14 MAG 2025

Buonasera Lilly,
la situazione che sta vivendo é fonte di sofferenza e senso di impotenza, ed é purtroppo diffusa in questi anni.
La Ludopatia é una patologia riconosciuta e tutti gli effetti e si può curare.
Per prima cosa occorre che chi ne soffre se ne renda conto e decida di intraprendere un percorso psicoterapeutico, anche aiutato da una componente medica, per far fronte a crisi di astinenza.
Il SERD é il servizio che può offrire un percorso integrato e specialistico inoltre vi é un servizio di counseling telefonico proprio dedicato alle problematiche relative al gioco d'azzardo 800558822 (TVNGA)
Se non vi é questa volontà dall'esterno non si può fare molto se non parlarne con il partner e ventilare una possibile volontà di separazione se non prende provvedimenti in proposito
Penso che quest'azione già l'abbia attuata con i risultati che si deducono dalla sua lettera.
Per ciò che riguarda lei, i passi che sono consigliabili sono : la consultazione presso il comitato di quartiere, dove può trovare indicazioni chiare e precise sul percorso da intraprendere, fornendo indirizzi per avvocati, psicologi psichiatri e quant'altro possa essere di sostegno per un simile passo, compresa una mediazione familiare.
Mi auguro che riesca a trovare, con l'aiuto di queste indicazioni, la forza ed il modo di uscire da questo doloroso e critico momento di svolta.
Non indugi e dia inizio al lavoro di soluzione di questa situazione per uscire dalla comprensibile disperazione di cui é preda.
Lei e i figli/e avete bisogno di serenità e stabilità emotiva al quale avete assolutamente diritto.
Un aiuto psicologico é necessario proprio per evitare eventuali sensi di colpa dovuti ad una necessaria decisione che si é dovuta prendere in merito alla separazione.
Con molta stima
dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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14 MAG 2025

Buongiorno Lilly, comprendo il suo disagio per quello che ha descritto. Posso solo dirle che è necessario un trattamento psicoterapeutico duale ( in seduta singola) affiancato da un intervento di gruppo specificatamente per la dipendenza da gioco d’azzardo.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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14 MAG 2025

Mi dispiace molto per la tua situazione. Quello che stai vivendo è estremamente difficile e doloroso, soprattutto perché coinvolge la fiducia, la stabilità familiare e la sicurezza dei tuoi figli. La dipendenza dal gioco d'azzardo (ludopatia) è una vera e propria malattia, e quando una persona ne è colpita può arrivare a distruggere tutto: risparmi, relazioni, serenità.

Ecco alcuni passi che puoi considerare:

1. Pensa alla tua sicurezza e a quella dei tuoi figli
Se la situazione in casa è tesa, se ci sono minacce, aggressività o instabilità emotiva, metti al primo posto la vostra protezione. Anche solo l’instabilità economica può essere motivo sufficiente per prendere le distanze, almeno temporaneamente.

2. Parla con qualcuno di fidato
Una persona esterna può aiutarti a fare chiarezza, anche solo per alleggerire il peso. Un familiare, un’amica, uno psicologo. Questo non è un problema che devi affrontare da sola.

3. Considera il supporto professionale
- Centri per la cura del gioco d’azzardo: in molte città italiane esistono servizi pubblici o convenzionati con il SSN che si occupano di dipendenza da gioco. Sono gratuiti.
- Consultori familiari: offrono supporto anche in casi come il tuo, per aiutarti a valutare cosa è meglio per te e i tuoi figli.
- Servizi sociali del tuo Comune: in caso di emergenza, possono aiutarti anche con assistenza economica o per trovare un’abitazione temporanea, se necessario.

4. Prendi in considerazione l’ipotesi di lasciarlo
Non è egoismo. È cura. Se tuo marito non riconosce il problema o non vuole affrontarlo, e la vostra sicurezza è a rischio, allontanarsi può essere un atto d’amore verso te stessa e verso i tuoi figli. Non significa chiudere tutte le porte, ma proteggerti.

5. Prova a parlarne con lui (se è possibile farlo senza pericolo)
Solo se ti senti al sicuro, puoi provare a esprimere quanto questa situazione ti stia distruggendo. Chiedi se è disposto a farsi aiutare. Ma ricordati che il cambiamento vero arriva solo se lui vuole. Non puoi salvarlo da sola.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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14 MAG 2025

Buongiorno Lilly,
capisco la tua disperazione e di essere arrivata ad un punto tale per cui l'unica soluzione che vedi è di chiudere la vostra relazione.
Dalle tue parole penserei che tuo marito abbia una dipendenza dal gioco dunque cercherei di capire se lui ne è consapevole e se ha espresso la volontà di risolvere questa problematica. In tal caso esistono dei centri, sia nel pubblico che nel privato, dedicati alla ludopatia e dei percorsi di sostegno psicologico per chi ha il problema e per i loro familiari. Se tuo marito dovesse decidere di seguire la terapia per risolvere la dipendenza dal gioco e tu volessi supportarlo, ti invito a considerare di seguire anche tu un percorso per poter avere risorse e benessere durante questo vostro cammino.
Spero di averti dato qualche parola di conforto e di speranza.
Un caro saluto
Dott.ssa M.Paola Scanu

Maria Paola Scanu Psicologo a Sassari

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14 MAG 2025

Il vizio del gioco è una vera e propria dipendenza chi può avere grandi conseguenze sull’individuo sulla famiglia sia un punto di vista relazionale sia da un punto di vista economico.

Per una corretta comprensione, è necessario approfondire:

Da quanto tempo sono marito gioca?
Per quale motivo ha iniziato a giocare?
Per quale motivo suo marito continua a giocare? Quale motivazione le dice?
Ci sono situazioni specifiche che spingono suo marito a giocare?

Questi romani sono il primo spunto per iniziare una riflessione e fare chiarezza

Consiglio a suo marito di intervallare un percorso psicologico, che in questi casi è usi le svolgere in coppia, che lo possa aiutare a comprendere meglio la sua situazione ed affrontarla

Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere

Se in questo momento vi trovate in un momento di difficoltà. Potete rivolgersi al servizio. Serd dell’Asl che è totalmente gratuita.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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14 MAG 2025

Buongiorno
Le consiglio di andare ad il sert di sua competenza , per farli aiutare dalla dipendenza dal gioco.
Suo marito ha bisogno di essere aiutato.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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14 MAG 2025

Gentilissima Lilly, grazie per la condivisione! capisco la situazione che descrive, e posso solo immaginare le fatiche e la preoccupazione che sta vivendo da due anni a questa parte. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla a trovare uno spazio di ascolto protetto dove poter affidare il suo vissuto, individuando insieme allo specialista delle strategie funzionali per affrontare la situazione.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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14 MAG 2025

Gentiele Signora, considerato la situazione estrema sarebbe il caso di chiarire con suo marito le verificare se si rende conto della gravità della sua situazione e delle conseguenze su chi vive con lui di tale suo stato. Sarebbe il caso di pretendere un impegno di suo marito a rivolgersi ad una struttura che cura tale tipo di patologia eventualmente se richiesto anche con la sua partecipazione. In caso di risposta negativa penso che stia a lei salvaguardare se stessa e i propri figli da una situazione estremamente dannosa cercando di allontanarsene anche con l'aiuto e il sostegno di uno psicologo.
Cordiali saluti
Dott. Gabriele Leardi

Dott. Gabriele Leardi Psicologo a Roma

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14 MAG 2025

Buongiorno Lilly,

Dalle sue parole mi pare di cogliere la sua difficoltà, in quanto vorrebbe lasciare suo marito, ma c'è qualcosa che la blocca. Potrebbe esserle utile capire cosa la frena dal fare questo passo per esempio individuando quali sono i suoi pensieri rispetto alla situazione attuale, alla relazione con suo marito e ad un'eventuale rottura. Unito a ciò, potrebbe fare un elenco dei pro e dei contro dell'una o dell'altra scelta, per valutare l'opzione migliore per lei.

Resto disponibile ad essere contattata,

Ricevo a Milano e online,
Dott.ssa Ilaria De Mola.

Dott.ssa Ilaria De Mola Psicologo a Milano

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14 MAG 2025

Buongiorno,
ha provato a parlare con suo marito della situazione? A scrivere un piano organizzativo della vostra vita futura? Suo marito si sta facendo supportare da qualcuno?
Avrei bisogno di più informazioni per poter essere realmente di aiuti
Rimango a disposzione
Dott.ssa Sofia Covini

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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14 MAG 2025

Gentile Lilly

grazie per aver scritto. La situazione che stai vivendo è sicuramente molto difficile e richiede attenzione. Quando il gioco d’azzardo diventa un comportamento che porta a conseguenze gravi, come svuotare un conto o mettere a rischio la stabilità familiare, può essere il segnale di qualcosa che ha superato i confini del controllo.

In questi casi, non è raro che chi è accanto si trovi a dover affrontare da solo decisioni complesse, spesso senza strumenti o riferimenti chiari. Esistono però spazi di ascolto e supporto pensati proprio per chi si trova coinvolto in situazioni legate alla dipendenza da gioco.

Parlare con qualcuno in uno spazio sicuro, in cui sentirti ascoltata e sostenuta, può aiutarti a capire meglio come muoverti, cosa è giusto per te e per i tuoi figli, e come prenderti cura di te in un momento così complesso.

Hai già fatto un gesto importante scrivendo: ti auguro di trovare il supporto di cui hai bisogno per affrontare questo momento.

Sara Scornaienghi Psicologo a Torino

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14 MAG 2025

Ti credo quando dici che sei disperata. Quando ci si accorge che la persona con cui si vive — e con cui si condividono figli, casa, futuro — ha perso il controllo sul gioco d’azzardo, ci si sente tradite, sole e spaventate. Hai tutto il diritto di sentirti così. È una situazione seria, e tu sei già molto lucida nel riconoscerlo.

Ecco alcune cose importanti che voglio dirti.
Non è solo un vizio, è una dipendenza. Chi gioca compulsivamente (soprattutto online) non riesce a fermarsi da solo. Il fatto che abbia svuotato il conto negli ultimi 2 mesi è un segnale di crollo del controllo.
Non è colpa tua. Spesso i partner di chi ha una dipendenza iniziano a chiedersi: "Dove ho sbagliato?" — ma la verità è che tu non puoi né causarla, né curarla.
Hai due figli: proteggili e proteggiti. Questo non significa che devi per forza lasciarlo subito. Ma non puoi restare immobile mentre il vostro equilibrio crolla.

In questa situazione può essere utile provare ad informarsi sul sul gioco d’azzardo patologico. Capire che è una dipendenza aiuta a togliere la confusione. Ti consiglio di visitare alcuni siti ufficiali o prendere contatti con chi si occupa specificatamente di questo.
Parlare con un professionista, da sola, può aiutarti. Uno psicologo o uno sportello per familiari di giocatori può aiutarti a capire come tutelare te stessa e i tuoi figli, senza essere risucchiata dal suo problema.
Se avete conti cointestati, carte, accessi condivisi, valuta la possibilità di: separare i conti bancari, tutelare le spese familiari, controllare se ha fatto debiti.
Non aspettare che "capisca da solo". Serve un percorso di cura specialistico per lui, ma prima di tutto serve chiarezza per te:
– Vuole farsi aiutare?
– Riconosce il problema?
– È disposto ad agire concretamente (blocco dei siti, terapia, conti trasparenti)?

Immagino possa essere una situazione davvero difficile da gestire dall'interno, perchè nasconde significati profondi, implicherebbe la perdita e la messa in discussione di legami profondi. Per affrontare tutto ciò ti suggerisco ti rivolgerti ad un professionista per affrontare tutto ciò con il supporto di uno specialista. Coraggio, ti sono vicina!

Dott.ssa Chiara Sberna Psicologo a Milano

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