manie di persecuzione

Inviata da sofia · 21 gen 2013 Disturbo ossessivo compulsivo

Salve,
vorrei sapere qual è l'atteggiamento giusto da tenere con chi soffre di manie di persecuzione? Sono da poco a conoscenza di queste crisi del mio ragazzo e i suoi familiari mi hanno informata circa il tentativo di cura di una psicologa non riuscito.
Ritiene di essere oggetto di persecuzione da soggetti malavitosi, diffida di tutti e anche di me, è convinto di essere intossicato dai suoi nemici..... tenuto conto che occorre l'aiuto di un esperto ma chi vive costantemente con lui come è giusto comportarsi? cercando di incentivare la sua autostima e rassicurarlo? O far finta di niente e non assecondarlo?

vostro consiglio è gradito grazie

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Miglior risposta 24 GEN 2013

Cara Sofia,
rispondo alla sua seconda replica per precisare che non è possibile che sia stata una psicologa a prescrivere la cura farmacologica questo perchè gli psicologi non sono medici. Dunque, il suo ragazzo è stato seguito da una psichiatra. E' importante che Lei sappia questa differenza se vuole stare vicino al suo ragazzo. Quando le ho suggerito di farsi aiutare lei, oltre che per se stessa, è perchè potrebbe trovare con lo psicologo delle strategie comunicative per aiutare il suo ragazzo a farsi aiutare. Questo, però, è possibile solo dopo attenta disamina del caso nei più piccoli particolari di vita anche quotidiana, capisce quanto questo non è congruo farlo così, con una richiesta on line? Un'ultima cosa: il suo ragazzo è malato e Lei si deve rendere conto che non sarà facile avere una vita di coppia soddisfacente e piena di sane e buone abitudini protratte nel tempo, solo per questo qui si insiste sul fatto di pensare anche a se stessa.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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12 GIU 2013

Ciao Sophia mi sento cosí anch´io e mi piacerebbe confrontarmi! Credo sia la migliore terapia!

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31 MAG 2013

Hai lo stesso tipo di problema? confrontarmi con qualcuno mi farebbe piacere grazie

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29 GEN 2013

Buon giorno Sofia, credo che una buona psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale possa certqaente aiutare il suo ragazzo, però credo che sia anche il caso che la famiglia o il ragazzo stesso chieda al medico di famiglia una consulenza psichiatrica.

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22 GEN 2013

Gentile Sofia, credo che il suo ragazzo necessiti dell'intervento di uno psichiatra dato il tipo di disturbi che ci riporta e di un supporto farmacologico. In questo senso lei può essergli d'aiuto, ovvero cercando di avvicinarlo a questo tipo di percorso. Le paure ed ossessioni di lui sono vissute come reali e svilirle o negarle non servirebbe del resto ad annullarle. Mi rendo conto della sua difficilissima posizione cara Sofia. Gli stia vicino e gli faccia sentire il suo amore. Cordiali saluti. Dott.ssa Sabina Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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22 GEN 2013

Grazie a tutti coloro che mi hanno data una risposta!
Gli episodi risalgono a circa 10 anni fa e molto probabilmente come causa scatenante è stata la malattia e la morte del padre. La psicologa che l'ha seguito per 1 anno diagnosticò disturbi paranoici e la terapia farmacologica che gli prescrisse veniva somministrata di nascosto dalla madre xkè si rifiutava. Le crisi non sono costanti una volta ogni 2 mesi o più dipende ma ho imparato a conoscerne i segnali. Vorrei riuscire ad accompagnarlo in terapia e per questo chiedevo qual'è l'atteggiamento giusto da tenere per evitare ulteriore sua diffidenza.

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22 GEN 2013

Cara Sofia,
la situazione mi sembra piuttosto importante e assai difficile da gestire.
Il livello di paranoia di cui parla mi sembra molto avanzato, questo fa supporre ad uno storico di vecchia data. Sicuramente il problema persiste da tempo e questo rende le cose ancora più complesse.
Sicuramente ha bisogno di aiuto specialistico, sia di tipo farmacologico che psicologico.
Questo tipo di disturbo è assai persistente e richiede un lavoro lungo e impegnativo da parte di tutti, compreso la famiglia, che invece mi pare scettica. Il fatto che ci sia già stato un tentativo terapeutico e che questo sia fallito non è indice certo dell'inutilità della terapia.
Occorre tempo e impegno da parte di tutti. Prima di tutto bisogna riconoscere che c'è un problema, che questo ragazzo ha una grande sofferenza e non se ne rende sufficientemente conto.
La rabbiosità, l'atteggiamento di protezione dal mondo fanno sì che releghi ogni problema all'esterno e non all'interno: la sua origine.
Lei deve essere chiara e onesta, esprimere la sua preoccupazione, il desiderio di aiutarlo e sostenerlo, deve far capire che c'è un problema. Il suo compito finisce qua, dopo sta a lui accettare e vedere che c'è un problema e soprattutto lavorarci sopra.
Capisco che sia dura fermarsi qui, ma è ciò che deve far per lui.
Però può chiedersi perchè si è legata ad una persona così complessa e pesante, può chiedersi a cosa le serve occuparsi di lui.
Perchè non si occupa di sè?
Lei dov'è Sofia?
Lei come si sente? Cosa può fare per sè?

Sabrina Costantini Psicologo a Pisa

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21 GEN 2013

Cara Sofia, leggo che il suo ragazzo ha già provato a farsi seguire da una psicologa, ma senza risultati soddisfacenti. Non ci dice da quanto tempo lo conosce e se era già a conoscenza di questi suoi disagi, nè se aveva compreso da sola, prima che i familiari le comunicassero quanto sopra, di alcune situazioni bizzarre che il suo fidanzato mette in atto quando state insieme.
Certamente lui dovrà cercare il sostegno di un altro professionista, possibilmente uno psichiatra, che potrà certamente spiegarvi e indicarvi con professionalità la reale entità del suo disturbo e le modalità necessarie per sostenerlo ed incoraggiarlo verso comportamenti meno diffidenti e complicati da gestire anche per voi che vivete con lui. Vivere a contatto con una persona che soffre di qusto tipo di disagio psicologico può inoltre far nascere una serie di difficoltà e di frustrazioni anche nelle persone care, pertanto se dovesse rendersi conto che la situazione le crea disagio e malessere non esiti a richiedere per sè un sostegno psicologico, poichè se anche lei dovesse trovarsi in difficoltà e sopraffatta dalla sofferenza e dall'impotenza non sarebbe di alcun aiuto al suo ragazzo, mentre lui, ora, ha bisogno di tutto il suo amore ed il suo appoggio.
Le auguro buona fortuna e la saluto, dott.ssa Marika Fellini, Pinerolo (TO)

Marika Fellini Psicologo a Pinerolo

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21 GEN 2013

Grazie dottoressa!
Certamente il supporto psicologico è necessario e cerco di comportarmi per agevolare un passo del genere. Io non mi preoccupo per me stessa ma voglio essere d'aiuto a lui che ne ha molto più bisogno. Mi ero resa conto dei problemi all'inizio del rapporto, e quando mi hanno dettagliatamente raccontato la storia i suoi familiari ho valutato la cosa e ho scelto di stargli accanto per quello che mi è possibile. Vorrei sapere se sbaglio nel mio atteggiamento? mi avrà accanto anche dallo psicologo ed è quello a cui voglio convincerlo. grazie

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21 GEN 2013

Buongiorno gentile Sofia,
mi rendo conto che sta vivendo una situazione complicata con il suo ragazzo ma è bene che Lei si accerti che lui sia seguito da uno Psichiatra perchè da quello che scrive sembrerebbe che il giovane soffra molto per queste sue crisi. Forse una cura farmacologica mirata, dopo una diagnosi psichiatrica precisa, sono l'aiuto migliore per lui per gestire la malattia. Per Lei, è importante che si rivolga di persona ad uno Psicologo Psicoterapeuta per capire come questa nuova conoscenza dei fatti può influenzare la vostra relazione e per aiutare in primis se stessa.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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21 GEN 2013

Gentile Sofia,
un supporto psicologico è sicuramente necessario per persone che soffrono di questi disturbi, ma è anche di grande aiuto ai familiari e a chi è più vicino a chi ne soffre, come lei in questo caso. Le domande e i dubbi che pone sono legittimi ed è giusto che possa trovare risposte adatte alla sua specifica situazione, cosa che si può fare solo conoscendola direttamente in modo che lei possa raccontare con maggiori dettagli la sua esperienza con il suo ragazzo. Per quanto ci siano dei tratti comuni nelle patologie psicologiche, ogni situazione è un mondo a sé stante ed è necessario averne una conoscenza quanto più possibile diretta per poterle dare un consiglio. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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