Salve voglio aiutare il mio compagno a passare questo brutto momento, ma non so come fare, cerco di tranquilizzarlo ma passa qualche giorno che ricomincia con le sue paranoie. Vi spiego lui (lavora con tantissimi clienti) è perseguitato dai giudizi altrui anche di familiari, pensa che tutti potrebbero dire cose di lui non vere e che ci possono essere delle persone che dopo una sua consulenza queste vadano da loro per diffamare la sua persona, inoltre più volte mi ha detto che pensa di avere il telefono sotto controllo o che ci siano persone che lo possano seguire. Vorrei capire che tipo di terapia abbia bisogno e lui è pronto a prendere questo percorso.
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25 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Vale,
in un momento così faticoso per lei e per il suo compagno, è davvero una buona cosa che pensiate ad un supporto psicologico.
Non penso sia rilevante la scelta del tipo di terapia, quanto, piuttosto, la volontà del suo compagno di cominciare un percorso per stare meglio.
In questo caso ritengo importante un percorso vis a vis (non online) in cui il suo compagno possa da subito entrare in relazione e allenarsi a offrire fiducia. Mi è parso di capire che il suo compagno si fidi di lei e, per questo, le suggerisco di accompagnarlo nella scelta del professionista.
30 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Vale,
il quadro che descrivi è di notevole impatto. Il tuo ragazzo dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta, alcuni studi scientifici stanno portando prove dell'efficacia della terapia cognitiva anche per i sintomi simili a quelli che descrivi. Sarà compito del terapeuta valutare la necessità,o meno, anche di un consulto psichiatrico. Ma, prima di tutto, deve essere il tuo ragazzo a sentire la necessità di chiedere aiuto, senza la sua motivazione alla cura sarà tutto molto più difficile.
29 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Vale,
innanzitutto credo sia importante sottolineare quanto sia importante il fatto che lei ed il suo compagno, in un momento così particolare e faticoso, abbiate deciso di prendere in considerazione un percorso terapeutico.Si tratta di una scelta che denota consapevolezza, attenzione verso sè e motivazione a cambiare la situazione attuale...e questo è un presupposto fondamentale per generare cambiamento.
Alla luce delle informazioni che ha fornito in questo intervento direi che gli aspetti su cui è importante che vi focalizziate nella scelta del terapeuta siano di natura relazionale...un percorso vis a vis con un professionista capace di ottenere immediatamente la vostra fiducia, del quale apprezzate il modo di relazionarsi e con il quale riuscite ad entrare immediatamente in sintonia. è fondamentale una cornice protettiva nella quale il suo compagno senta l'assenza di giudizio, ascolto e fiducia. L'orientamento del professionista passa in secondo piano. Fate questa scelta insieme, vi sarà d'aiuto.
26 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
dato l'aspetto persecutorio abbastanza avanzato, è necessario un intervento terapeutico che arresti la spirale in cui si trova il tuo compagno. Tu puoi aiutarlo soltanto convincendolo di prendere contatto con uno specialista. Spesso chi soffre di questi disagi, non fidandosi di nessuno, rifiuta. Se così fosse anche per lui,dovrai avvalerti di qualche strategia per convincerlo e pertanto hai bisogno di un supporto tu stessa per riuscirci. Non è il caso di lasciare passare altro tempo, poiché lo stress complicherebbe il suo stato. Resto a disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dottt.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
26 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Posso dirle che la terapia Strategica Breve ha ideato dei protocolli efficaci per la paranoia, così come per altri disturbi. Potrebbe perciò provare a consultare un professionista di questo indirizzo che dovrebbe avere anche il vantaggio di essere efficace in tempi piuttosto brevi. Deve comunque affidarsi ad un professionista di sua fiducia e con cui si senta a suo agio.
cordiali saluti
26 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Vale, se il suo compagno è pronto a chiedere aiuto e a iniziare un percorso, e lei desidera stargli vicino e aiutarlo a capire quale terapia fare, direi che state sulla strada giusta.
Per via dei sintomi del suo compagno, credo che sia particolarmente importante che vi rivolgiate ad un professionista che vi ispiri fiducia, sicurezza e protezione. Questo potrebbe essere il primo criterio da seguire per la scelta del terapeuta giusto per il suo compagno.
Per quanto riguarda la psicoterapia, ho l'impressione che il suo compagno stia attraversando un momento davvero molto doloroso e credo che, almeno per un periodo iniziale, sarebbe opportuno un lavoro di almeno due volte a settimana.
Costruire un buon piano terapeutico adeguato ai bisogni del paziente è il miglior modo di intraprendere un percorso e permetterà in seguito al suo compagno di potersi fidare del terapeuta e di instaurare con lui/lei una buona relazione terapeutica. Resto a disposizione per ulteriori informazioni. Un sincero in bocca al lupo. Dott. Massimo Perrini - Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista Relazionale a Roma.
25 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Vale, comprendo la sua preoccupazione per il suo compagno nell'affrontare questo delicato momento.
La soluzione più efficace che mi sento di suggerirvi è quella di rivolgervi ad uno psicologo personalmente, perché da soli non credo possiate farcela a superare questa situazione, dovuta ad un carico di stress eccessivo e che va ridimensionata con l'aiuto di un professionista.
Resto disponibile per ulteriori informazioni.
Dott.ssa Annalisa Iovane
25 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Vale,
da come descrive la situazione mi pare di capire che il livello di sofferenza del suo compagno sia, al momento, molto elevato. A prescindere dal tipo di psicoterapia più idoneo (io le suggerirei un percorso di tipo Cognitivo Comportamentale) è importante che si rivolga al più presto ad uno psicologo della zona per una prima consulenza. Capisco la sua preoccupazione ma è assolutamente fondamentale che il suo fidanzato sia motivato a voler intraprendere un percorso di cura.