Mamma o amica?

Inviata da Erika · 22 gen 2016 Relazioni sociali

Cari dottori, la mia migliore amica un anno fa si è trasferita in un altra città e ora la sento molto molto raramente (si è sposata e fa una vita opposta alla mia). Io (ho 27 anni) non ho altre amiche se non una mia collega di lavoro ma con la quale il rapporto non è ancora "confidenziale"...ho iniziato a parlare molto di più con mia madre (le ho comunque sempre detto tutto sin da piccola) ...ma discutiamo spesso per esempio quando si parla di ragazzi e mie scelte: lei nonostante mi dice che devo scegliere io con chi stare e prendere le mie decisioni mi critica molto e giudica sempre in negativo tutti quelli che le faccio vedere (per esempio in foto, sono single e ammetto abbastanza corteggiata)...non so. ...in qualche modo io mi sento offesa perché sembra che chi interessa a me e che le mostro sia sempre un mostro. Di conseguenza mi sento come "scoraggiata" da lei...Cosa devo fare? Continuare a confidarmi con lei o distaccarmi un pò? Grazie mille

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Miglior risposta 23 GEN 2016

Gentile Erika,
penso che sia difficile per una madre funzionare sempre anche da amica perchè magari a volte prevale il senso di protezione oppure il desiderio di volere per la figlia sempre il meglio ed in ogni caso probabilmente è difficile avere da una madre una approvazione incondizionata specie in tema di scelte personali e sentimentali.
E' anche probabile che lei abbia bisogno proprio di approvazione incondizionata ed in tal caso dovrebbe chiedersi per quale motivo.
Nello specifico, senza offendersi, potrebbe anche dare spazio all'humour e confrontarsi con sua madre su quali dovrebbere essere i canoni estetici secondo i quali un uomo non deve essere considerato un mostro.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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29 GEN 2016

Buongiorno Erika!
la mamma non può sostituire un'amica, anche se con la mamma si ha un rapporto amicale, faccia cosa più le piace e più è affine a lei, così potrà trovare nuove amicizie.
cordiali saluti
dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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25 GEN 2016

Buongiorno Erika,
intanto mi sento di farle i complimenti per il tempo che ha ritagliato per se stessa raccogliendo le idee attraverso un'analisi che richiede una buona motivazione a capire di più di se stessi e una sana curiosità nelle relazioni con gli altri.
In questo contesto offro una delle tante "lenti" con cui lei potrà scegliere di osservare la sua vita e pensare a come proseguire.
Credo che abbia già individuato un nucleo del suo disagio, ossia l'aver perso una relazione amicale per lei molto importante, con il vissuto di abbandono che consegue a questo. Nel lavoro di costruzione di nuovi legami affettivi, che può a volte risultare impegnativo per le diverse abilità e gli eventuali rischi che siamo chiamati a mettere in campo, lei ha scelto la strada che le appariva più rassicurante forse perché in quel preciso momento aveva bisogno di conforto.
Dal momento che sente in lei nuova linfa e una spinta al cambiamento, la coltivi e si dia la possibilità di esplorare relazioni amicali nuove, che la porteranno con naturalità a scegliere con chi condividere le sue "confidenze".
Buon percorso!
d.ssa Scarlata Annalisa

Dott.ssa Annalisa Scarlata Psicologo a Albenga

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25 GEN 2016

Cara Erika
ci sono dei motivi se la mamma si chiama "mamma" e una amica si chiama "amica", ciò significa che i due ruoli non si possono far combaciare perfettamente.
Una madre, per quanto possa essere aperta e amare la figlia sopra ogni cosa, avrà sempre delle "riserve" e tenderà sempre a vedere sua figlia più come "la mia bambina" che come donna.
Però posso ammettere che l'istinto materno è forte e spesso fa comprendere che l'uomo scelto non è quello giusto...è anche vero che, molte donne, sposano felicemente un uomo che la madre non approvava e quindi... è pure difficile dire.
Tornando al dilemma "mamma-amica" io le consiglio di uscire e di cercare altre amiche. Forse non ci saranno più proprio amiche-amiche come quella che lei aveva prima però l'amicizia più o meno forte è importante.
Occorre anche tenere conto che a 27 anni anche il modo di stare insieme e di essere amiche cambia; non dovrebbe esserci più quella sorta di dipendenza e di esigenza di confronto allo stesso modo in cui si fa con "l'amica del cuore"; l'amicizia diventa uno scambio più sereno e cessa anche il desiderio di conferme delle nostre scelte da parte dell'amica.
Insomma maggior autonomia anche nelle scelte importanti.
Con l'amica però deve restare una complicità e questa è forte, con la mamma questa complicità è impensabile.
Ho dato il mio punto di vista
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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25 GEN 2016

Buongiorno Erika,
forse la soluzione migliore sarebbe quello di trovare una amica. La mamma non può sostituire questo ruolo e oltretutto se non la fa stare bene sarebbe meglio che trovasse un'altra confidente con cui condividere i suoi dubbi, le sue gioie e le sue aspettative. Il fatto che sua mamma sia molto giudicande non fa bene neanche alla sua autostima.
Un caro saluto e se dovesse avere altre domande mi contatti.

dott.ssa Miolì Chiung
Studio di Psicologia Salem
Milano - Agrate - San Donato M.se

Anonimo-125892 Psicologo a Milano

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24 GEN 2016

Cara Erika, direi di distaccarTi un pò più di un pò. I genitori non possono essere amici. Ti hanno curato, nutrito, protetto, perchè Tu potessi crescere.
Ma viene il momento di lasciare il nido e volare con le proprie ali e vivere in autonomia, prendendo le proprie decisioni e correrendo i propri rischi.
Comprendo la Tua situazione me non me la sentivo di darTi una risposta, diciamo tecnica. Con i migliori auguri. Dr. Marco Tartari, Asti

Dott. Marco Tartari Psicologo a Roatto

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24 GEN 2016

Cara Erika credo che per sua madre sia difficile essere amica sempre , prevarrà l'istinto di protezione ed il volere sempre il meglio per lei in più giocano un ruolo importante l'attaccamento e le difficoltà a separarsi .
Credo che questo senso di scoraggiamento che prova ogni volta che sente un giudizio di sua madre suoni un po come una svalutazione di se stessa . Io fossi in lei proverei ad esternare questo disagio con sua madre portandola ad ascoltare questo senso di scoraggiamento che le provoca confrontandosi con lei su quelli che sono i suoi canoni estetici e facendole tirare fuori il suo progetto ideale .
Cordiali saluti
Dott. Giacomo Sella

Dott. Giacomo Sella Psicologo a Roma

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23 GEN 2016

Salve Erika,
la sua migliore amica è andata a vivere in un'altra città ed ora conduce una vita da sposata e quindi ormai diversa dalla sua e difficile da condividere.
Cerca un rapporto di condivisione con sua madre, ma la sente oppositiva e giudicante, mentre lei desidera semplicemente essere ascoltata. Ha bisogno di parlare, non di essere giudicata.
La sua richiesta di ascolto non viene esaudita. Forse sua mamma sa ascoltare solo così. Quando lei racconta sembra che sua madre pensi :"non trova la soluzione. è indecisa, non lo sa, ora la trovo io".
Potrebbe provare a dirle che non ha bisogno di soluzioni, ma solo di ascolto e che non vuole altro. Che dice?
La saluto

Dott.ssa Fiammetta Favalli
psicologa e psicoterapeuta rogersiana

Dott.ssa Fiammetta Favalli Psicologo a Roma

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23 GEN 2016

Buongiorno cara Erika, lei ha posto una domanda molto interessante. Le potrebbe essere utile ragionare in maniera più profonda sul legame che ha con sua madre e con le altre persone della sua età in particolare. Dalle poche informazioni che racconta, sembra che lei abbia un rapporto speciale con sua madre, ma lei lamenta una difficoltà nello svincolo. Un mio consiglio potrebbe essere quello di parlare con sua madre apertamente della questione che la fa soffrire, oppure se non riesce a dirle ciò che vorrebbe o nel modo in cui vorrebbe, una possibilità è quella di rivolgersi ad uno psicologo che analizzi più nel dettaglio il vostro rapporto e le vostre esigenze. Potreste andare anche insieme e le consiglio un approccio sistemico relazionale per la sua attenzione appunto alle relazioni e al senso che esse veicolano.
Un caro saluto

Dott.ssa Obbili Simona Psicologo a Padova

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23 GEN 2016

Gentile Erika,
Dal suo racconto si rileva che per lei confidarsi con sua madre è sempre stato un bisogno che negli anni ha continuato ad espletare, come luogo di rifiugio e di protezione. Stando al suo racconto sembra che ancora lo sia, pertanto non se ne privi ma ridimensioni soltanto le sue aspettative sulla qualità dei consigli che le vengono proposti in quanto una madre in quanto tale è sempre molto coinvolta direttamente ( come familiare e affettivamente parlando) e di conseguenza i suoi consigli saranno condizionati da ciò. Viceversa un amica è coinvolta puramente sul piano affettivo, scevro di legami di sangue che possano condizionare un parere o un consiglio, quindi questo sarà potenzialmente più vicino alle sue aspettative. Il punto interessante su cui mi soffermerei però è: perché questo bisogno di confidarsi con sua madre sfocia anche in una necessità continua di approvazione da parte della stessa a proposito della sua vita relazionale? Forse partendo da qui potrà riuscire a interrogarsi meglio sulla faccenda e trovare le adeguate risposte.
Un caro saluto e se lo ritiene opportuno non esiti a contattarmi privatamente.
Dott.ssa Di Rosa Raffaella
Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo- comportamentale presso Villaricca (Napoli).

Dott.ssa Di Rosa Raffaella Psicologo a Villaricca

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22 GEN 2016

Gentile Erika, da quel che scrive sembra che lei abbia inziato a parlare molto di più con sua madre "perchè" ritiene di non avere attualmente altre amiche con le quali avere una certa confidenza (parlando per esempio di ragazzi). E' lei quindi a ricercare un confronto amicale con sua madre, ma non è detto che sua madre ricambi le sue aspettative o gradisca ricoprire questo ruolo. Non solo è complesso ricoprire sia il ruolo di madre che di "amica per la figlia", ma non è detto che come "amica" sua madre sia come lei vorrebbe che fosse. Si interroghi sul ruolo che vuole attribuire a sua madre e su quello che vuole ricoprire sua madre stessa (che magari si trova a suo agio a fare solo la mamma, chissà!). Se poi decide di trattare sua madre come amica, deve essere in grado di accettarne le conseguenze.
Cordialità.
Dr.ssa Cristina Poggi
Psicologa Psicoterapeuta

Ambulatorio Disturbi Comportamento Alimentare e del Peso Psicologo a Reggio Emilia

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