Salve, sono una ragazza di 20 anni. Da molto soffro di bulimia. Ho iniziato all'età di 11-12 anni.
Ho avuto sempre problemi con il peso, volevo poter sentirmi sicura in mezzo alla gente.
Ho avuto alti e bassi durante questi anni, da quando è iniziato tutto. CI sono stati periodi dove non vomitavo più e dove non mi sentivo inadeguata, ma ogni volta duravano e durano tutt'oggi troppo poco.
Ho visto due psicologi, dove ho fatto varie sedute, ma non ho mai portato a termine il mio percorso con loro. Tendo sempre a rinunciare, a rifugiarmi nelle mie paure e nelle angosce.
Ho 20 anni adesso.. e sento il bisogno di prendere in mano la mia vita, di gestirla come meglio desidero, di sentirmi amata da me stessa.. ma credo di non avere i mezzi a sufficienza per riuscirci..
A volte mi prende la paura e lo sconforto, e pensare che forse non ne uscirò mai davvero.
Vorrei sapere cosa posso fare? Quali sono i primi passi che dovrei compiere? ..Aspetto ansiosamente una risposta. Grazie!
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21 NOV 2013
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Buongiorno gentile Jessica,
la cosa migliore da fare è tornare dall'ultimo terapeuta con cui ha fatto le sedute e riprendere da dove avete lasciato. Oppure richiedere la presa in carico al centro per i disturbi alimentari della sua ASL di appartenenza dove sarà seguita in equipe. Ma non creda di risolvere in poco tempo. Ci vuole molta motivazione a cambiare.
Cordialmente
11 FEB 2014
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In primo luogo mi scuso per
il"ritardo" con cui sto rispondendo
al post...mi chiamo nicole,e ho tredici anni,anche io soffro di disturbi.alimentari,e anche io come te,non ho mai portato a termine un percorso con.uno psicoterapeuta...e me ne pento.So quello che provi,anche se può.sembrare strano detto da una tredicenne,anche io.mi.sento come tesappi che non sei sola,rivolgersi ai centri di assistenza è il primo passo per guarire,e quello che devi fare,lo,lo devi fare.per te stessa,perchè lo vuoi tu,spesso,lo so,una parte di noi non vuole guarire,ormai la malattia è un'amica,ma l'altra parte lo vuole tantoessere una normale ragazza...e deve essere quest'ultima la parte capace di vincere,sembra impossibile,spesso penso che nonne uscirò mai,ma so che non è così,tutti meritiamo di vivere
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Grazie per la tua valutazione!
22 NOV 2013
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Cara Jessica,
purtroppo un disturbo alimentare con l'avanzare del tempo diventa, paradossalmente, un amico dal quale è difficile slegarsi. E' un compagno che permette di non percepire la sofferenza, ma solo momentanea, perché nel momento in cui la crisi cessa, oltre alle ferite ancora aperte, c'è anche il senso di colpa di quanto fatto e l'ossessione di voler tornare al più presto "magri" come prima. Il sintomo bulimico non è altro che un mezzo attraverso il quale si comunicano dei disagi interni e, vista la sua motivazione a volerne uscire, non lasci che la malattia prenda nuovamente il sopravvento, ma si attivi affinché lei possa comprendere cosa si cela dietro il suo sintomo. Oggi che ha trovato il coraggio di manifestare apertamente il suo disagio non può che utilizzarlo per affrontare nuovamente un nuovo percorso, che potrà darle gli spunti per una via d'uscita. Non si scoraggi se con i primi due psicologi non ha avuto l'esito sperato, è possibile che lei non fosse ancora pronta ad affrontare questo percorso poiché le risorse necessarie sono veramente tante.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elena Favole
21 NOV 2013
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Cara Jessica, innanzitutto vorrei dirti che il tuo problema è molto molto comune. Leggo però che hai la volontà di volerne uscire ... una volta per tutte. Per questo mi complimento con te, xchè hai la forza di chiedere aiuto e cercare un cambiamento positivo nella tua vita. Anche perchè a lungo termine le conseguenze della bulimia sono anche fisiche ed è ora quindi che prendi in pugno la tua vita. Credo che la stessa angoscia che ti ha portata a interrompere con le colleghe sia la stessa che ti porta poi a vomitare. Dietro questo atto ci sono delle emozioni fortissime che tu devi imparare a riconoscere e darne un significato.
Ti consiglio quindi di iniziare e portare a termine un percorso psicoterapeutico. Forse adesso sei davvero pronta per un cambiamento. Spero di esserti stata utile.
21 NOV 2013
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Gentile Gessica, ricontatti gli psicologi e riprenda da dove ha interrotto, se sente che quello che le proponevano non le si addice più, ne contatti di nuovi.
21 NOV 2013
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Gentile utente,
la bulimia è un problema complesso. Ci sarebbe da chiedersi come mai chiude con gli psicologi prima della fine della terapia. Spesso i problemi alimentari richiedono terapie lunghe e complesse.
Forse il prima passo e non mollare.
21 NOV 2013
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Gentile Jessica,
il primo passo? telefonare ad ucapace psicoterapeuta per prendere un appuntamento clinico allo scopo di capire innanzi tutto che cosa e come si può operare al meglio per lei
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in friuli venezia giulia
21 NOV 2013
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Cara Jessica,
la bulimia origina dalla psiche e su di essa ha importanti ripercussioni, pertanto , “come disturbo della psiche” va affrontata, senza generare pericolosi ritardi nella cura, rivolgendosi senza timore ad uno specialista, esperto in disturbi del comportamento alimentare, che può effettuare una diagnosi, ed iniziare un’opportuna terapia.
Non abbia timore e si "afFIDI"!!!!
Ami ogni centrimetro del suo corpo!!!
Un caro saluto,
Dott.ssa Raffaella Orlando
21 NOV 2013
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Cara Jessica,
la psicoterapia, in special modo quella ad indirizzo psicodinamico, è il trattamento elettivo per questa tipologia di disturbi. Il primo passo da compiere è trovare una giusta motivazione al cambiamento e accettare questo percorso.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo