Salve, sono una ragazzina che da un po' di tempo sta insieme ad un ragazzo che ha una madre depressa e ne soffre molto..
Diciamo che la madre ha circa 54 anni e la situazione in casa loro è abbastanza ingestibile, e me ne sono accorta io che non vivo lì tutti i giorni..
A casa vivono in tre: il mio ragazzo, la madre e il nonno (padre di lei) che è gravemente malato, soffre di alzheimer. Il punto è che quest'ultimo provoca alla madre un sacco di stress, dato che è costretta a seguirlo ovunque per pulire ogni cosa che tocca..Purtroppo non è autosufficiente e ha sempre bisogno di attenzioni.
Da quando il nonno vive con loro (16 anni circa) la madre del mio ragazzo non ha più vita sociale, si è separata con il marito l'anno scorso di sua spontanea volontà perché dice che "aggiungeva stress" nonostante molte volte fosse lì per aiutarla..
Il punto è che piange tutti i giorni chiusa nella sua stanza, dice che non vuole l'aiuto di nessuno e che non ce la fa più, alcune volte minaccia anche di fare qualcosa di sconsiderato.
Questa situazione mi fa soffrire molto perché mi sembra di rivivere ciò che è successo a me, solo che nel mio caso è finita davvero male; non vorrei che accadesse una cosa simile al mio ragazzo.
Qualche consiglio?
Grazie mille per l'eventuale risposta.
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19 APR 2015
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Buongiorno Eli,
da quanto descrive si evince chiaramente la forte sofferenza di questa madre e, di conseguenza, la condizione di forte stress di tutta la famiglia. Sicuramente se questa donna in questa fase non accetta nessuna forma di sostegno si può comunque proporle un maggiore aiuto concreto per il padre malato, anche attraverso associazioni di volontariato attive nel vostro territorio. Una forma di aiuto più accettabile per la madre in questa fase potrebbe essere rappresentata dai gruppi di mutuo auto aiuto: gruppi di familiari che condividono situazioni simili e possono offrire comprensione, condivisione e supporto.
Una depressione reattiva come quella di questa donna rende difficile qualsiasi iniziativa costruttiva in quanto la depressione dà una percezione di impotenza molto forte. In una prima fase andrà quindi accompagnata e molto sostenuta nella ricerca di aiuto esterno.
Dr.ssa Campagnola
17 APR 2015
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Gentile Eli,
in questi casi è opportuno cercare aiuto pbblico o privato sia per il nonno che per la madre del tuo ragazzo. La signora potrebbe contattare anche delle associazioni che si occupano di Alzheimer, ce ne sono diverse, almeno nelle grandi città e usufruire dei loro servizi. Quanto alla depressione dovrebbe curarsi con una terapia psicologica oltre agli eventuali farmaci. Le terapie psicologiche infatti sono molto efficaci. Cordiali saluti
17 APR 2015
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Buongiorno gentile Eli,
quando una persona soffre come la signora di cui lei parla, generalmente si consiglia ai familiari di richiedere l'aiuto del medico di fiducia che dopo aver visitato la persona in questione, prova ad affrontare con pazienza l'ipotesi di un aiuto psicologico e/o sottopone la paziente a cura farmacologica. Provi a parlare al suo ragazzo di questa ipotesi.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma