Lui mi ha lasciata, credo abbia il rifiuto da relazione, che fare?

Inviata da D. · 7 lug 2013 Terapia di coppia

Gent.m* psicolog*,

ho 30 anni e circa un anno fa ho conosciuto assolutamente per caso il mio attuale ex ragazzo, 31 anni.

E' stato un vero e proprio colpo di fulmine in mezzo alla folla, per entrambi. Ci siamo subito rivisti, è scattata subito la passione, poi il giorno dopo ognuno è partito per le vacanze, senza farci alcun tipo di promessa.
Durante tutto il mese abbiamo continuato a sentirci via sms intensamente, raccontandoci, anche se non ci conoscevamo. Ci siamo quindi reciprocamente conquistati anche intellettualmente.
Al rientro dalle vacanze, quasi per scherzo gli chiesi di venire a trovarmi al mare. Venne e, sebbene fossimo entrambi molto sulla difensiva, ci siamo conquistati completamente.
Da lì infatti non ci siamo più separati, siamo tornati in città e abbiamo continuato a vederci. Inizialmente, per il primo mese circa, era prevalentemente passione allo stato puro. Poi lentamente siamo diventati una vera e propria coppia, ammettendo reciprocamente i nostri sentimenti. E' stato tutto fantastico, proprio come all'inizio, per i primi 5 mesi.

A causa di alcuni problemi sul lavoro, per un certo periodo, comunque breve, non ho avuto molta voglia di fare l'amore con lui. Io non mi sono allarmata troppo, credo possa succedere. In ogni caso, lui me l'ha fatto notare e ne abbiamo discusso, poi tutto è tornato alla normalità.
Poi lui ha consegnato la tesi, ha iniziato ad essere distante ed io glielo facevo notare. Abbiamo iniziato a litigare sempre più spesso, fino a quando lui mi ha lasciata, dicendomi che siamo troppo diversi, non abbiamo nulla in comune e non aveva più voglia di continuare. Dopo qualche ora mi ha telefonato e ci siamo rimessi insieme.
Tutto nuovamente fantastico, fino ad un altra banale litigata, che lo ha nuovamente demotivato, ma l'abbiamo più o meno superata. Dopo circa 15 giorni, senza una reale motivazione, dopo una bella serata tra amici, ennesima discussione in cui lui mi disse che si sentiva oppresso, che non abbiamo nulla in comune, che più si va avanti peggio è ect. Abbiamo più o meno superato anche questo, decidendo di stare insieme e vedere come andava.
Ci sono stati alti molto alti e bassi davvero molto bassi, in un contesto lavorativo molto teso e frenetico per entrambi.
Circa un mese fa l'ennesima discussione: dovevamo vederci, ma poi lui ha preferito stare a casa a riposarsi. Io ci sono rimasta molto male, facendogli presente che la mia sofferenza era data dal fatto che non avessi nemmeno le più basilari certezze del fatto che mi amasse, in quanto tutti gli sforzi per vederci li stavo facendo io. Lui inizialmente è stato molto aggressivo verbalmente. Poi, dopo 2 giorni durante i quali non ci siamo visti, ma solo sentiti normalmente, lui mi ha lasciato.
Mi ha detto che tra noi non ci sono particolari problemi, ma non sente lo slancio a fare cose insieme, a pensare al futuro. Mi ha detto che potremmo stare insieme anni, ma a lui resterebbe sempre il dubbio.

Inizialmente ero talmente stanca del logorio di questa storia che non ho fatto molto per recuperare. Poi, giorno dopo giorno, ho cominciato a sentire quanto mi manca, a riflettere sull'accaduto e pensare che il fatto di stare bene "a pelle" è molto più importante del "vedere un futuro", anche perché le nostre vite sono ancora molto in definizione.
Gli ho scritto, ho cercato di dirglielo, ma niente. Lui si dice convinto che sia la scelta giusta, che non c'era più spontaneità, che avrebbe tanto voluto che la nostra storia fosse qualcosa che purtroppo non era.
Io soffro moltissimo, non mi do pace, perché lo amo, con lui stavo bene, proprio a pelle.
Documentandomi, ho iniziato a pensare che possa essere afflitto sicuramente da una paura di legarsi (è stato 4 anni con una ragazza, quando aveva circa 20 anni, poi altri 4 anni con un'altra e da 5 anni era single) e forse da doc da relazione.
Come devo comportarmi?
Lui va regolarmente da uno psicologo, perché ha sofferto di attacchi di panico ed è molto soggetto all'ansia.
Come posso aiutarlo ed aiutarmi?

Grazie!

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Miglior risposta 8 LUG 2013

Buongiorno D
le consiglierei innanzitutto di aiutare se stessa: la sua sofferenza è evidente. quando si è così sofferenti è difficile prendere decisioni. si rivolga ad una psicoterapeuta per superare questo momento.
successivamente potrete incontrarvi e discutere circa gli elementi che vi separano ma anche quelli che vi uniscono.

cordiali saluti
dott.ssa Manuela Vecera

Dott.ssa Manuela Vecera Psicologo a Torino

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12 LUG 2013

Cara D.,
è proprio alla fine di una storia d'amore, soprattutto se intensa come la sua, che emergono i limiti non solo della coppia ma anche delle due persona che la compongono. Dal suo racconto sembra che il suo ragazzo si stia prendendo cura di sè e dei suoi sintomi. Lei? Piuttosto che cercare "etichette" e delegare il problema al suo fidanzato potrebbe essere utile per lei cercare un aiuto psicoterapeutico per capire cosa vuole fare lei in questa situazione, quanto sente di voler ancora investire su questa storia o quanto sia invece il caso di "lasciarlo andare".
Un caro saluto
Dott.ssa Federica Cereatti

Dott.ssa Federica Cereatti Psicologo a Roma

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9 LUG 2013

Salve D.,
le consiglierei di spostare la sua attenzione verso quello che lei sente, verso la sua attuale condizione di sofferenza psicologica piuttosto che trovare diagnosi per il suo ex compagno. Non guardarsi dentro e avere il controllo su quello che all'Altro accade ha sicuramente dei vantaggi per lei ma non risolverà il suo stato attuale.
Le direi di consultare uno psicologo precisando, però, che è assolutamente fisiologico soffrire e star male quando una relazione importante termina.

Cordialmente
Dott. Francesco Tripolini

Dott. Francesco Tripolini Psicologo a Noicàttaro

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8 LUG 2013

Buongiorno gentile D,
nella sua domanda finale emerge un'esigenza di essere aiutata che esula dal rapporto con il suo ragazzo che, inoltre, vorrebbe mettre in pausa la vostra relazione. Spesso, quando non accettiamo le decisioni degli altri, diventa meno doloroso pensare che l'altro ha dei problemi piuttosto che accettare la decisone che l'altro ci porge. In più, il ragazzo è in cura e si sta occupando di se stesso. Credo che sia importante per Lei intraprendere un percorso psicologico dove elaborare la perdita.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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8 LUG 2013

Cara D.,
le indicherei di partire da se stessa e di rivolgersi a uno specialista della sua zona per una consulenza.

Cordialmente,

Dr. Antonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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