L'ho lasciato ma non so se sia la scelta giusta.

Inviata da Elena · 25 lug 2022 Terapia di coppia

Salve, mi chiamo Elena ed ho 20 anni.
Ho avuto una relazione durata quasi due anni ma è terminata due giorni fa poiché l'ho lasciato ma ora ho dei ripensamenti.
Parto col dire che è stato il mio primo ragazzo, mi è stato accanto durante il trasloco per l'università fuori regione (soffro di un disturbo dell'attaccamento a livello morboso nei confronti di mia madre), mi ha supportata sempre in tutto, anche quando ho fatto la richiesta di rinunciare agli studi poiché non mi sentivo più di fare l'università tra facoltà sbagliata e la lontananza da casa.
Quindi, ritornando alla domanda, lui mi è sempre stato accanto ma da sempre ci sono alcuni suoi atteggiamenti che non riesco a farmi andare a genio o comunque a far finta di niente.
Ne abbiamo parlato più e più volte senza mai avere miglioramenti, ho cercato un punto d'incontro ritrovandomi sempre un muro davanti.
Questi suoi atteggiamenti li rivedo molto nella madre che è morbosa ed ossessiva oltre ad aver messo zizzania nella relazione svariate volte.
Qualche giorno fa, dopo l'ennesima discussione in cui gli chiedevo di cercare di cambiare questi atteggiamenti consapevole che mi arrecano fastidio, ho trovato l'ennesimo muro e l'ho lasciato.
Lui ha accettato il tutto passivamente senza "lottare" per la relazione e questo è ciò che mi ferisce di più.
Ero disposta a dargli due mesi di tempo, senza vederci o parlarci, per vedere se riuscisse a cambiare qualcosa ma si è rifiutato perché sarebbe passato troppo tempo senza di me e non ce la faceva.
Oggi abbiamo parlato un po' tramite social, mi ha chiamata e abbiamo parlato del più e del meno.
Secondo mia mamma tra qualche mese potrei ridargli un'ultima possibilità, secondo mia sorella dovrei andare avanti senza voltarmi più indietro.
Sono confusa, vivo le giornate piangendo anche se cerco di svagarmi, ho perennemente mal di testa che non passa con niente e non sono sicura della scelta che ho preso riguardo la relazione.
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte!

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Miglior risposta 26 LUG 2022

Il primo amore non si scorda mai, e comunque è già tanto che sia ancora lì. La cosa più sbagliata che si possa fare è cercare di cambiare il partner a seconda di ciò che ci va o non ci va bene. Amarsi vuol dire accettare l'altro con i suoi pregi e i suoi difetti, il pensiero "lo amerei se non fosse così o cosà" è una pretesa assurda che non lascia prevedere nulla di buono. Se i suoi "difetti" sono per lei insormontabili vuol dire che non può avere una relazione con lui...

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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11 AGO 2022

Ciao Elena, dopo due anni di relazione, un pensiero sul fatto di aver fatto la scelta giusta o sbagliata è lecito!In questo momento mi concentrerei su quello che ti fà star bene, non lasciarsi appesi ad un filo di un probabile ritorno,non farti condizionare dai giudizi degli altri, rifletti su quello che tu desideri in questo periodo.Un saluto.

Anonimo-187856 Psicologo a Firenze

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27 LUG 2022

Ciao Elena, sento che ci sono molte sensazioni e riflessioni dietro alle tue parole, credo che in questo momento la cosa migliore che potresti provare a fare è cercare di stare in contatto con le tue emozioni attraverso il supporto di un professionista che potrebbe aiutarti ad esprimerle in una forma che sia il più possibile funzionale al raggiungimento dei tuoi obiettivi e della tua indipendenza. Trovare spunti attraverso le persone a cui vogliamo bene credo sia una bellissima risorsa, allo stesso tempo è importante che tu cerchi di seguire quello che senti possa farti stare meglio, provare a "fare altro" può essere un rimedio con effetti limitati, cerca di trovare uno spazio solo tuo all'interno del quale confrontarti sulle tue emozioni e sensazioni per scegliere la tua strada.

Dott. Damiano Pucci Psicologo a Montecatini-Terme

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27 LUG 2022

Buongiorno Elena, decidere implica sempre una rinuncia...nel momento in cui si valuta, di fronte ad un bivio, quale strada percorrere, la strada alternativa viene scartata. Non è quindi qualcosa di semplice, tutt'altro! Lei è stata molto coraggiosa ed è importante oltre che naturale che lei si domandi se la scelta presa è effettivamente quella giusta. Lo comprenderà facendo chiarezza su ciò che desidera, per sè, nella vita.
Da quel che leggo, il mondo esterno la condiziona, dice di lei che soffre "di un disturbo dell'attaccamento a livello morboso nei confronti di mia madre" (testuali parole), problema che l'ha portata ad interrompere gli studi tornando al suo paese natale; il ragazzo lo ha lasciato perchè non cambiava qualcosa che di sè ... riassumendo ho la sensazione che le sue decisioni non partano da lei ma vengano condizionate dall'ambiente che la circonda. E' opportuno che avvii un percorso di conoscenza di sè che le permetta di comprendere chi è Elena e cosa Elena vuole, affinché siano queste le basi dalle quali valutare a chi permettere di entrare nella sua vita, quali percorsi di studio intraprendere, ecc - Gli altri possono darle consigli ma siamo davvero certi che sappiamo cosa è meglio per lei????
Le occorre inoltre mettere a fuoco il suo modo di funzionare e come questo suo modo influenzi la scelta del tipo di persona da avere accanto oltre che di quale università frequentare, ecc.
Utile sarebbe rileggere anche il "libro" della sua infanzia e da lì scrivere le pagine del prossimo futuro.
La saluto caramente. Debora

Dott.ssa Calci Debora Psicologo a Carnago

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26 LUG 2022

Salve Elena, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa scelta possa essere importante per lei ed impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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