Salve,
Sono una giovane ragazza, in psicoterapia da poco più di un anno.
Ho deciso di iniziare questo percorso per risolvere alcune mie difficoltà legate all'ansia, e mai avrei pensato di trovare dall'altra parte una persona tanto disponibile, rassicurante, incoraggiante e onesta come la mia psicoterapeuta...i miei disturbi sono migliorati, e già il solo fatto di vederla sembra farmi stare meglio. la penso spesso anche al di fuori delle sedute, e avevo pensato a scriverle una lettera di ringraziamento, diciamo così, perché non ci vedremo per gran parte dell'estate per vari motivi. secondo voi è un gesto troppo indiscreto, inopportuno? io tengo molto a ringraziarla per quello che fa per me..ma sono timida e di persona mi blocco, su carta, invece, riesco ad esprimermi meglio. (ovviamente gliela consegnerei di persona.)
che ne pensate?
grazie in anticipo
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6 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 12 persone
Ciao Margherita
io ho uno scatolone pieno di lettere che in trent'anni di lavoro (35 anni di lavoro per la precisione) mi hanno inviato i pazienti.
Sono testimonianze che tengo come molto care e che mi incoraggiano nel mio lavoro e mi rendono "tangibile" che qualcosa di buono sono riuscita a farlo insieme ai meravigliosi pazienti che hanno lavorato insieme a me, mi hanno ascoltata, rispettata e si sono impegnati a raggiungere i loro obiettivi così come io ho fatto con loro.
Quindi io credo che dovresti seguire questa tua esigenza di esprimere a lei gratitudine e tutto quello che vorresti dirle.
Auguri per il proseguimento della psicoterapia e un caro saluto.
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
6 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Gentile Margherita,
mi fa piacere che lei sia grata alla psicoterapia e alla sua terapeuta per i buoni risultati che sta ottenendo e che sicuramente sono tali anche per la sua forte motivazione, capacità di affidarsi e rispetto del setting.
Nella mia esperienza come psicoterapeuta, solo poche volte mi è stata dimostrata riconoscenza e gratitudine e ciò può essere anche in relazione al tipo di struttura di personalità dei pazienti e/o al livello di gravità dei loro disturbi.
Se lei vuole scrivere una lettera di ringraziamento alla sua terapeuta può farlo ma sarebbe preferibile, a mio avviso, che provasse a misurarsi con la difficoltà derivante dalla sua timidezza verbalizzandole direttamente la sua gratitudine (in fondo la psicoterapia, tra le altre cose, dovrebbe anche aiutare a superare la timidezza).
In alternativa può semplicemente inviarle dei saluti durante la pausa estiva ed in tal modo il suo messaggio arriverà ugualmente in maniera indiretta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
6 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Margherita, sono contenta che lei abbia trovato una buona guida e che di questo si senta grata. Un po di gratitudine potrebbe provarla anche per sé stessa, visto che nessun cambiamento sarebbe avvenuto se lei non avesse deciso di recarsi in psicoterapia, di affidarsi durante il percorso e di allentare le normali resistenze per permettere ai messaggi di arrivare. Gran parte del suo risultato, forse non ne è consapevole, lo deve a sé stessa. Sarebbe bello, se oltre a scrivere una lettera alla sua terapeuta(da leggere in terapia come spunto di riflessione e ulteriore lavoro) ne scrivesse una anche a sé stessa, si ringrazi per il cambiamento positivo che è stata in grado di concedere alla sua esistenza.
Sa, il cambiamento è come una piccola pallina di neve sulla cima di una montagna. E' capace di restare immobile per anni, ma una volta che, muovendosi, comincia a scendere, man mano diventa sempre più grande, fino a diventare una vera e propria valanga che travolge ogni cosa.
Continui così
Dr ssa Simona Coscarella
Psicologa-Psicoterapeuta a Cosenza
3 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buonasera,
scrivere su una lettera i suoi pensieri che ha difficoltà a verbalizzare può essere proficuo se questa lettera viene letta durante la terapia o usata come spunto per delle riflessioni con la sua terapeuta. Scrivere è una pratica consigliata da alcuni terapeuti.
3 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buonasera Margherita, la domanda da porsi non è tanto se la lettera sia opportuna o meno, ma come mai ne senta la necessità. La spiegazione del ringraziamento mi sembra un po' superficiale: credo che il suo bisogno sia più ad in livello di relazione emotiva. Tra l'altro la collega sta facendo nient'altro che bene il suo lavoro (cosa affatto scontata), ma di quello si tratta. Quale "pezzo" suo Margherita la "costringe" a sentirsi in dovere di scrivere la lettera? Ce la farebbe a non scriverla se fosse solo un discorso di essere opportuna o meno? Allargando il discorso, quando riceve stimoli positivi o percepisce una relazione non solo come positiva ma come se qualcuno stia "lavorando" per farla stare bene, anche in quei casi sente di dover dimostrare riconoscenza, ringraziamento o altro? La inviterei a riflettere anche su queste cose, insieme alla sua terapeuta.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
