Legame tra madre e figlio adottivo, è reale?

Inviata da Viviana · 15 lug 2013 Adozione

Buona sera io sono una mamma adottiva infatti un anno fa io è mio marito abbiamo portato a casa un bimbo di 6 mesi, italiano sorridente e dolcissimo. Per fortuna non ha subito particolari traumi e' passato dall'ospedale dove è nato ad una comunità per bimbi e poi direttamente da noi dove e' sembrato subito integrarsi con tutta la famiglia, infatti e' molto socievole e sta con tutti. Il mio dubbio e' ora questo: siamo in vacanza con tutti 4 i nonni e mio figlio ha praticamente dato attenzioni per tutto il tempo solo alla nonna paterna ignorando completamente i miei genitori che si occupano di lui ogni giorno mentre sono al lavoro. La nonna paterna gli fa fare tutto quello che vuole e gioca con lui come una bambina ma non credevo che questo bastasse a farla preferire addirittura a me che sono sua madre. Questo mi ha mandato in crisi e mi fa dubitare che quel legame che si crea tra madre e figlio adottivo ancora non sia del tutto consolidato. Il fatto che lavoro non mi preoccupa perché ho un orario che mi permette di stare molto con mio figlio ma quando torno a casa spesso mi ignora per alcuni minuti come se non gli importasse di vedermi. Avrei proprio bisogno di un parere grazie

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Miglior risposta 16 LUG 2013

Salve,
nel suo messaggio dimentica di dire quanti anni ha attualmente suo figlio.
Per quanto scrive, le direi che non c'è niente di così preoccupante: un bambino ha bisogno di varie figure di riferimento e può stabilire rapporti di gioco con parenti, amici, addirittura estranei. E' evidente che la nonna paterna che "gioca con lui come una bambina" risulta una bella attrattiva. Ma è qualcosa di molto bello. Che non crea confusione nè mortifica in alcun modo il ruolo fondamentale e prezioso rivestito da chi lo ha scelto come figlio.
E' una paura infondata, non lasci che possa compromettere la serenità del suo essere mamma. Un caro saluto.

Dott. Oscar Travino Psicologo a San Giorgio a Cremano

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30 LUG 2013

In tutte le famiglie,con figli naturali o adottivi si creano dei legami molto forti con i nonni.La scelta di una figura di riferimento,piuttosto che un'altra dipende da variabili complesse e difficilmente identificabili.A volte una figura maggiormente direttiva può creare una maggiore risposta in un bambino che caratterialmente vuole essere guidato.A volte è invece il nonno permissivo che ha più seguito..Non si concentri in maniera negativa su queste valutazioni,ogni legame in più è ossigeno per suo figlio. Trovi ,durante la giornata,uno spazio per sè e il figlio dove nessuno possa accedere,uno spazio ludico.Credo che queste sue insicurezze siano fisiologiche in un genitore adottivo,ritengo molto importante che uno psicologo vi affianchi nella fase iniziale di questo delicato percorso.

Dott.ssa Valeria Rinaldini Psicologo a Napoli

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22 LUG 2013

Gentile Viviana, non dubiti del legame con suo figlio, è esattamente come quello con un figlio biologico e quello che vi sta succedendo rientra nelle normali dinamiche familiari. È del tutto normale la preferenza di un nonno sugli altri, cambierà presto. Tutto quello che succede ora e succederà in futuro non ha a che fare con l'adozione, se ne tranquillizzi.

Alessandro Degasperi Psicologo a Trento

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18 LUG 2013

Gentile Signora,
rispondo alla sua replica: é importante quanto le hanno spiegato nel corso preadozione che ha frequentato, ora tocca a Lei applicare le strategie necessarie affinchè si crei un buon rapporto con il suo bambino. Trovi il tempo per passare con il piccolo momenti unici tra voi, giocando insieme, portandolo a passeggio, ridendo insieme. Non si scoraggi! La ringrazio per gli elogi al servizio.
Le faccio i miei migliori auguri!

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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18 LUG 2013

Cara viviana,
credo che lei sia sulla buona strada.

Cordialmente,

Dr. Antonio Cisternino

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18 LUG 2013

Cara signora,
i nonni fanno i nonni e viziano...i genitori oltre ai si (importantissimi) pongono i no...necessari per la crescita del bambino. Provi a leggere "I no che aiutano a crescere" di Asha...oppure "Predisporre percorsi di gioco" Kimerik o "Colloqui con i genitori" di Winnicott.

Cordialmente,

Dr. Antonio CIsternino

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18 LUG 2013

Gentile caterina,
la sua difficoltà sembra essere legata alla separazione dalle figure significative, ma soprattutto a un senso di dipendenza da queste...come se dentro di lei si fosse ancorata la cognizione di "non essere capace"...di non essere brava da sola.

Credo che possa esserle utile approfondire il suo disagio con uno specialista della sua zona.

Cordialmente,

Dr. Antonio Cisternino

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17 LUG 2013

Gentile Viviana,
le insicurezze e i dubbi sono parte integrante di ogni maternità, sia biologica che adottiva anche se connotate in maniera chiaramente diversa e specifiche caso per caso, ed è davvero molto utile come già accennato non restare sola a gestirle, ma cercare un professionista a cui rivolgersi. Nel caso fosse di Milano o limitrofi le rinnovo la mia disponibilità. Cordialmente, dott.ssa Lucia Mantovani

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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17 LUG 2013

Ringrazio tutti per le risposte sicuramente una certa insicurezza mia c'è anche perché nei corsi preadozione ci hanno fatto una gran testa sul fatto che ci vuole tanto tempo per creare il legame genitoriale purtroppo non sono di Roma altrimenti mi sarebbe piaciuto avere un contatto con la vostra associazione. Cercherò di rafforzare la mia sicurezza come mamma grazie ancora viviana

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16 LUG 2013

Gentile Viviana,
il legame tra figlio adottivo e genitori è certamente reale, come reale è anche il rapporto dello stesso bambino con i nonni ed è fisiologico che possano esserci dei momenti in cui viene espressa una determinata preferenza. La sua domanda mi fa però pensare agli aspetti di timore e dubbio legati al vissuto di madre adottiva che come tale sente come "meno suo" un figlio adottivo, tanto da mettere in dubbio la reciproca appartenenza. Le situazioni di adozione, anche se nazionale e di bimbi molto piccoli, sono comunque delicate per bambini e genitori ed è importante che la nuova famiglia non sia lasciata sola a rispondere ai propri dubbi e ad affrontare le sue paure! Se sente il bisogno di un parere, non si faccia problemi a rivolgersi ad un professionista, troverà uno spazio di ascolto utile. Se lo desidera, occupandomi nello specifico anche di post adozione, rimango a sua disposizione. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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16 LUG 2013

Cara signora,
i nonni fanno i nonni e viziano...i genitori oltre ai si (importantissimi) pongono i no...necessari per la crescita del bambino. Provi a leggere "I no che aiutano a crescere" di Asha...oppure "Predisporre percorsi di gioco" Kimerik o "Colloqui con i genitori" di Winnicott.

Cordialmente,

Dr. Antonio CIsternino

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16 LUG 2013

Buongiorno gentile Viviana,
il legame tra madre e figlio adottivo è un legame reale ed anche molto intenso per cui da questo punto di vista stia tranquilla. Da quello che ha descritto emerge una sua incertezza nel percepire le potenzialità di questo rapporto con suo figlio, come se Lei stessa non creda possibile che l'amore tra voi possa nascere e si abbatte difronte alla dimostrazione di affetto che il bambino prova per la nonna senza considerare che proprio questa dimostra che il bambino è libero da conflitti ed è pronto a raccogliere e a dare amore. Credo sia importante per Lei consultare uno psicologo psicoterapeuta de visu per indagare sulla sua conflittualità affetiva. Se è di Roma resto a disposizione.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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16 LUG 2013

Gentile signora Viviana,
il legame tra genitori e figli adottivi è reale. Il processo che conduce alla creazione di questo legame non è, in tutto, identico a quello che riguarda un figlio "naturale". In quello che Lei scrive io leggo il timore che suo figlio sia e resti per Lei un "estraneo" e che Lei rimanga per lui un'estranea. Il fatto che suo figlio sia "italiano" non lo rende meno "straniero", così come non è maggiormente "straniero" perché sembra mostrare una preferenza per la nonna paterna. I figli sono sempre degli stranieri con cui costruire un legame, giorno dopo giorno, e ciò a maggior ragione se sono figli adottivi. Il fatto che suo figlio le mostri indifferenza al suo ritorno è doloroso ma comprensibile. Nella primissima fase della sua vita, il bimbo ha sperimentato un abbandono che, benché mitigato dalle ottime cure della comunità prima e dall'accoglienza in famiglia dopo, non può essere superato in poco tempo. È necessario che il suo bambino sperimenti una sicurezza affettiva che gli consenta, nel tempo, di sentirsi fiducioso. Il compito, emotivamente non facile, a cui siete chiamati lei e suo marito è principalmente quello di tollerare la frustrazione del vostro desiderio di essere riconosciuti da subito come genitori (non dimentichi che, dalla nascita, lui ha avuto tanti "genitori"). Non importa che suo figlio sia italiano, che prediliga questa o quella persona adulta. Ciò che importa è che Lei riconosca e accetti suo figlio per quello che è e che diverrà. Gratuitamente. Se riuscirete, come io credo, in questo compito impegnativo, il bimbo si sentirà sicuro e al sicuro e potrà così indirizzare liberamente il suo affetto su di voi, senza temere di "cadere nel vuoto". Non tema di essere scalzata dalla nonna che "gioca come una bambina" (prima di voi, il bimbo ha avuto esperienza solo di bambini, di pari con cui ha condiviso i primi tempi di vita; questa nonna è entrata in sintonia con lui in una relazione "alla pari", l'unica forma di relazione a cui il bimbo ha partecipato), perché avete ruoli diversi e non sovrapponibili. A Lei spetta quello di mamma. Allora non tema di scoprire che la realtà del legame che state costruendo sia diversa da quella, immaginata, dei suoi desideri. Riconosca il suo bambino "reale" e lui riconoscerà, nel tempo, lei. Lì, in quel tempo, troverà il vostro legame reale.
Cordialmente

Dottor Maurizio Cirolli Psicologo a Catania

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16 LUG 2013

Gentile Viviana,
la risposta alla sua domanda è sicuramente affermativa: "il legame tra madre e figlio adottivo è reale". Mi sembra più che altro che lei abbia delle insicurezze rispetto all'assunzione di "ruolo genitoriale" e questo la fa sentire in un certo senso "preoccupata". I bambini piccoli chiaramente si affezionano anche ad altre figure importanti come ad es. i nonni, ma questo non significa che il legame madre-bambino ne debba necessariamente risentire in negativo.

Cordiali saluti

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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