Le insicurezze sono solo mie o anche sue?
Mi chiamo Caterina e ho 20 anni. Circa un anno fa, mentre ancora cercavo di uscire da una brutta situazione con un ragazzo, ho conosciuto un altro ragazzo C. con il quale mi sono trovata subito bene.
C. ha dieci anni più di me, non abita nel mio stesso paese ma è qui ospite da sua zia per problemi personali (assenza di lavoro e problemi con alcuni membri della sua famiglia).
Tra me e lui è nata subito una bella conoscenza, che col tempo mi ha portata a provare qualcosa in più che semplice affetto tra conoscenti o amici. Da parte sua ha sempre mostrato interesse nei miei confronti; interesse che ha cominciato a diventare altalenante nel momento in cui ci conoscevamo sempre di più. Non facevamo (facciamo) che discutere per le minime cose, ogni volta lui si allontana e poi torna quasi con la coda tra le gambe, dico quasi perché ogni volta sostiene che sono io a tornare indietro come una bambina che cerca la mamma.
Un giorno mentre passeggiavamo mi raccontò di alcuni episodi dei suoi anni universitari e accennò a quelli che sono i suoi problemi, dicendomi che per lui non è facile parlare di sè e che se l'aveva fatto è perchè si fida. Dopo qualche giorno a seguito dell'ennesima stupida discussione ha deciso di non parlarmi più. Mi sono detta "Gli passerà, fa sempre così: quando si apre un po' e ha in previsione di dover ripartire deve discutere per riprendere le distanze e poi torna". Avevo ragione, gli è passata ed è tornato, ma è tornato dopo più di un mese. Ed è tornato con grandi novità per me: non ero solo un'amica, gli piacevo e provava qualcosa per me che inizialmente lui ha manifestato sottoforma di attrazione fisica, sessuale. Ma io avvertivo altro e per me c'era (c'è) dell'altro. Quale persona decide di perdonare continuamente comportamenti infantili e ossessivi (sì:io stessa riconosco di essermi comportata, e di comportarmi ancora, da bambino e quindi persona immatura) solo perché ha gli ormoni in subbuglio?
Negli ultimi mesi, comunque, ci siamo frequentati alternando sempre situazioni di alti e bassi. Situazioni dove io non riesco ad aprire bocca neanche nei discorsi banali e so che succede perché ogni volta che tra noi le cose sembrano andare bene, ogni volta che tra noi si stabilisce un rapporto sempre più intimo e confidenziale; rapporti che lo hanno portato a chiedermi se lo amassi, a chiedermi con insistenza "Tu mi vuoi bene? Ho paura che tu non me ne voglia, che non voglia realmente stare con me", e a dirmi più di una volta "Ti voglio bene Caterina anche quando mi fai arrabbiare. Anche quando ti accolli e mi mandi messaggi chilometrici. Hai una marea di difetti che mi fanno esasperare ma sei intelligente, tanto intelligente e non lo so che mi succede. Ti avevo detto che tra noi non poteva esserci nessuna storia e se tu non fossi così accollata una storia con te la farei. Ti avevo detto che non avrei potuto provare nient'altro che bene fraterno/amichevole per te e che non mi innamoro però forse mi sto innamorando. Ho conosciuto tante persone e di molte mi sono stancato e dalle quali mi sono allontanato per battibecchi più insignificanti di quelli che abbiamo avuto noi, ho odiato per molto meno eppure io non riesco ad odiarti. Ci ho provato ad ogni discussione, ogni volta che non ti apri con me e che mi guardi con quegli occhi pieni di amore che ti ho proibito di riservarmi. Ho provato ad odiarti e non ci sono riuscito ma allo stesso tempo sento di non riuscire ad amarti come vorresti, come vorrei", giorni dopo discorsi del genere, lui esce discorsi come: "Sono un uomo libero, non devi accollarti perché noi due non stiamo insieme. Lo capisci che sei una lagna? Sei solo una bambina, devi crescere". E allora quando mi sento dire certe cose mi chiudo a riccio con lui.
Ma quello che non capisco è cosa vuole lui? Dice di non voler stare con me però torna sempre, dice di provare solo attrazione fisica ma tra noi due non c'è mai stato un rapporto sessuale completo (per me la prima volta) perché si preoccupa che se tra noi dovesse finire io possa starci troppo male. Ho riflettuto tanto in questi ultimi giorni (siamo di nuovo in freddo) e so di essermi comportata da immatura, solo per cercare di difendere me stessa dai suoi continui tentativi di demoralizzarmi su una possibile relazione tra noi. E mi sono chiesta se delle volte ho percepito sensazioni sbagliate, se è stato un errore sin dall' inizio, se a lui in realtà non interessa nulla e a quel punto perché continuare a cercarmi,perché perdonare sempre i miei sbagli, perché dimostrare di tenerci a me e di volermi bene?, o se lui possa avere paura di provare qualcosa di forte per me? So che è uscito da una relazione sbagliata, che non lo ha fatto star bene; so anche che in passato ha avuto problemi a livello emotivo e che tutt'ora ha problemi in famiglia; tutto questo potrebbe influire? Potrebbe chiedere a me (ventenne insicura) una certa sicirezza (per questo le continue domande per accertarsi del mio affetto nei suoi confronti) e sapendo che di non potergli dare ciò che vuole tutto questo lo porta ad allontanarsi ogni volta che cerca di farmi entrare completamente nella sua vita?