Le amo solo se non mi vogliono

Inviata da Roberto · 5 dic 2013 Terapia di coppia

Salve mi chiamo Roberto 43 anni, divorziato e senza una storia "seria" da 12. La mia domanda è: perchè mi capita di non provare più sentimento o amore quando la conquista è realizzata e magari dall'altra parte c'è coinvolgimento ed amore. Il mio interesse, paradossalmente pare nutrirsi di abbandono. Infatti mi capita di sentirmi innamorato se una donna non mi vuole oppure dopo averla lasciata la so tra le braccia di un altro. Esempio: dopo aver lasciato mia moglie per una passione amorosa per un'altra donna mi sono ritrovato a lasciare lei perchè la realizzazione della nostra relazione era diventata reale, concreta. Mi domando se sia un comportamento normale se altri uomini ne soffrono e se abbia un nome e soprattutto una SOLUZIONE. Grazie spero di essere stato chiaro in caso contrario sono disposto a chiarimenti. Buonasera

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Miglior risposta 10 DIC 2013

Buongiorno Roberto,
penso che questa modalità che replica da tempo sia fortemente radicata in lei. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a capire cosa comporta per lei la conquista: quali emozioni, quali pensieri. Che cosa accende lo switch che porta dall'adrenalina della "caccia" alla noia della conquista? Quando è stata la prima volta che le è successo di mettere in atto questo pattern? Può essere che lasciare sia per lei una strategia di anticipazione di un possibile abbandono che non sarebbe in grado di gestire? "Vista la certezza dell' abbandono, vicino o lontano che possa essere, mi creo il mio spazio di certezza e controllo anticipando e decidendo io quando e come". Il tema del senso di amabilità personale appare cardine per lei e ritengo possa essere utile approfondirlo.
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Tarfani

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17 DIC 2013

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9 DIC 2013

Egregio signor Roberto,
nome di un possibile disturbo e soluzione con percentuale di successo terapeutico, tempi e modalità potranno essere a lei noti concretamente presso uno studio di un bravo psicoterapeuta. Quasi impossibile tramite email.
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterqapeuta comportamentale a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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9 DIC 2013

Gentile Roberto,
il comportamento che lei descrive è molto comune in molti uomini e anche in molte donne; questo comportamento di "annoiarsi" del partner non appena si ha la certezza di averlo/a conquistato/a può essere il risultato di un'immaturità affettiva e sessuale, che spesso viene identificata come sindrome del "Don Giovanni".
Ora lei chiaramente non colleziona donne, ma questa immagine viene solamente presa in prestito, per descrivere l'iter secondo il quale l'uomo dopo aver conquistato una donna ed averla fatta sua, ha "bisogno" di ricercare una nuova preda, una nuova sfida, che gli confermi la sua virilità.
Un'esigenza che nasce con ò'individuazione da parte dell'uomo di una "preda, che si concretizza con la conquista e si conclude con la perdita dell’interesse verso l’oggetto del desiderio e con la fuga.
E' come se l'uomo, rincorrendo la donna, abbia necessità di confermare la sua virilità, ma una volta ottenuta, svanisca l'interesse.
Se lei è stanco di questa sua tendenza e credo lo sia, dato che ci scrive, può intervenire con un percorso di psicoterapia mirato; alla sua età questo è un comportamento ormai radicato e anche in seguito a varie esperienze, non è riuscito ad evitare che accada.
Con la psicoterapia, non è detto che lei debba trasformarsi in un'altra persona, ma comprendere l'origine di queste dinamiche, per accettarsi ed agire nella sua vita affettiva in modo più consapevole.
Spero di esserle stata utile.

Un Caro Saluto
D.ssa Silvia Michelini

D.ssa Silvia Michelini Psicologo a Roma

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9 DIC 2013

Gentile Roberto, non tutto deve essere denominato per essere compreso: credo che il suo problema sia legato o al semplice gusto per la conquista (e quindi una volta ottenuto l'oggetto del desiderio molla la presa) oppure o a una profonda paura dell'impegno concreto. Credo che un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarla in questo

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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9 DIC 2013

Gentile 43enne il problema che lei ha ha a che fare con un disturbo narcisistico dovrebbe valutare l idea d iniziare una psicoterapia seria per la sua armonia e per le sue compagne future !Dr.ssa Silvia Meacci

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9 DIC 2013

Gentile Roberto,
da quanto racconta, sembra che in questo momento ciò che cerca non è tanto una relazione, quanto un oggetto di conquista (lei stesso ha utilizzato questa parola), il quale, ovviamente, una volta conquistato perde la propria funzione e quindi il suo interesse. Al suo posto mi domanderei cosa sta cercando di affermare in questo modo. Giocando il ruolo del “conquistatore”, quale altro ruolo sta evitando? Cosa non le permetterebbe di essere, di esprimere una relazione stabile, “diventata reale, concreta”? Facendosi queste domande può cominciare ad avvicinarsi alla sua interiorità, andando al di là di quello che è il suo comportamento, prestando attenzione al messaggio, alla domanda, che il suo comportamento incarna.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Sara Sandrini Psicologo a Brescia

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9 DIC 2013

Gentile sig. Roberto,
non cercherei un Teorema al quale ricondurre i suoi vissuti, ritenendo più utile proporle un serio percorso di approfondimento della sua vicenda, attraverso il quale lei stesso prenderebbe consapevolezza della genesi dei suoi comportamenti e delle sue reazioni emotive. Solo una relazione "altra" rispetto a quelle sentimentali, quale quella che potrebbe offrirle una terapeuta (mi permetto di sbilanciarmi e di ipotizzare che le gioverebbe maggiormente una terapeuta di sesso femminile, dato che il suo problema scaturisce proprio dal rapporto con le donne), costituirebbe una palestra dove sperimentare, in modo controllato, le dinamiche che si scatenano nell'incontro con il genere controlaterale. Questo, almeno, in un'ottica sistemico-relazionale, all'interno della quale personalmente mi inscrivo. Il fatto che lei cerchi aiuto per superare questo lungo momento di criticità, lascia ben sperare circa il buon esito di una eventuale psicoterapia orientata all'obiettivo richiesto alla quale lei volesse sottoporsi.
Le faccio quindi i migliori auguri.

dott.ssa Emanuela Carosso
psicologa-psicoterapeuta in Torino.

Dr.ssa Emanuela Carosso Psicologo a Torino

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9 DIC 2013

Caro Roberto,
a volte per poter sentirsi "vivi" e stare bene con noi stessi siamo disposti di autolesionarsi, come fa lei. Lei prova un piacere dal abbandono e nel frattempo nè soffre. Dovrebbe rivolgersi ad uno specialista anche on-line se preferisce per poter capire se stesso e perchè le capita questo.
In bocca al luppo

Dott.ssa Stoyanka Georgieva Psicologo a Omegna

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9 DIC 2013

Gentile Roberto,
la psicologia non è la medicina.
Non c'è una spiegazione scientifica per un sintomo che sia la stessa per tutti e di conseguenza non c'è una soluzione ad un problema che sia percorribile senza conoscere a fondo la persona.
Ogni conflitto psicologico è legato alla storia unica ed irripetibile che caratterizza quella persona.
In ogni caso è possibile che le sue relazioni diventano importanti solo quando sono ormai impossibili perché se diventano possibili arrivano anche ad essere faticose.
Forse lei ha paura di legarsi davvero?
Certo questa è solo un'ipotesi che andrebbe vagliata attraverso un analisi personale.
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo?
Ci rifletta.

Restiamo in ascolto

Dr Mori Francesco Psicologo a Siena

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9 DIC 2013

Gentile Roberto,
questa condizione che descrive, tipica delle relazioni triangolari (edipiche), è un conflitto che andrebbe affrontato in un contesto di consulenza psicologica, preferibilmente con un Collega che utilizza l'approccio psicodinamico. E' come se lei dicesse di essere fortemente attratto dalla donna di un'altro, che ha già una relazione o che, per diversi motivi, non può avere e se questa donna si concede lei perde interesse per la spiegazione sopra menzionata.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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