Lasciarsi o resistere ?

La strada da intraprendere deve sceglierla lei, per se stessa e per i suoi cari. Così come suo marito dovrà scegliere la sua, per se stesso e per i suoi cari. Non c’è un’alternativa corretta è una sbagliata! Fatevi consigliare e sostenere da un professionista e forse le cose andranno meglio, ma in quale direzione lo dovrete scegliere voi...

in bocca al lupo
Dott Alessandro Stirpe

Gentile Claudia,
La vita di routine può spegnere la passionalità nella coppia, per cui diventa facile rivolgersi altrove, ad altri partner.
Allora la coppia può entrare in crisi e diventa difficile vedere vie d'uscita. Il tradimento rappresenta una scelta ambita e tutto assume un altro colore.
Tuttavia ciò non risolve i problemi presenti nella diade coniugale, valuti l'opportunità di darsi un ulteriore possibilità.
Una adeguata terapia di coppia potrebbe rinsaldare il legame e mantenere unita la famiglia. Dopo aver tentato tutte le possibilità, se proprio non vi è alternativa, potrà pensare ad una eventuale separazione.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Ciao Claudia, un primo aspetto, fondamentale direi, emerge dalle tue parole. La rassegnazione a una e unica alternativa: o ci lasciamo o continuiamo a stare insieme soffrendo. C’è forse una terza possibilità che non mi sembra tu prenda nemmeno in considerazione. Stare insieme e bene! Dai per scontato, ma forse sarebbe il caso di dire: date per scontato che “il lento spegnersi di interesse reciproco dovuto al logorio della vita” sia un fenomeno ineluttabile e irreversibile. Chi l’ha detto? Non è vero che si smette di amare l’altra persona perchè non c’è più passione, interesse o attrazione. È vero invece il suo contrario e cioè che l’amore tra due persone finisce quando noi cessiamo di alimentare il nostro amore verso l’altra persona. Come ogni attività, amare ha bisogno di impegno, costanza, pazienza, slancio e perseveranza, altrimenti fallisce. Credo che sia giunto il momento che tu e tuo marito vi guardate negli occhi e decidiate di concedervi un’altra chance. La strada che avevate intrapreso era un vicolo cieco che presto è terminato. Provate a investire nuovamente in quel rapporto in cui un tempo credevate. In bocca al lupo.

Gentile Claudia, l'unica domanda a cui deve rispondere con sincerità è se è ancora innamorata di suo marito. Se ha dei dubbi a riguardo una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a fare chiarezza sui vostri sentimenti, ma se ha ben chiara la risposta saprà anche come rispondere alla sua domanda "lasciarsi o resistere". Non bisogna mai dimenticare che è felice il bambino che vive in un ambiente sereno dove regna l’amore e il rispetto, ma è inevitabile la sofferenza per chi vive in un ambiente ostile, fatto di liti e manipolazioni, sensi di colpa e insoddisfazioni. La separazione dei genitori è un processo inevitabilmente doloroso.
Per aiutarli a superare questo difficile momento l’unica cosa da fare è cercare di creare, con maturità e responsabilità, le condizioni migliori per affrontare la separazione, avendo ben chiaro che il bene dei propri figli viene prima di qualsiasi altra cosa: prima delle ripicche, prima dell’avere riconosciuta la ragione, prima dei ricatti morali, del vittimismo, dell’orgoglio.
Parli chiaramente con suo marito di quello che prova, delle sue paure e delle possibili soluzioni, anche della separazione. Se sente la necessità di un sostegno psicologico, non esiti a chiedere aiuto.
Un caloroso saluto.
Dott.ssa Vangelio Sarah

Buonasera Claudia,
La decisione di separarsi, se è infelice, può prenderla anche da sola. In questo caso non si preoccupi troppo per figli: soffriranno, ma soffrono anche a restare in una famiglia in cui non c'è più amore e i genitori sono infelici, arrabbiati, o litigano di continuo. Anzi, una volta superato lo stress che il cambiamento comporta, potrebbe iniziare una vita familiare più serena. Tutto sta nel capire se lei, Claudia, è davvero pronta a questo cambiamento, con tutte le fatiche che comporterà.
L'alternativa è cercare di salvare il matrimonio, ma per far questo si deve essere in due. Dovete volerlo entrambi, ed essere disposti ad impegnarvi. In questo caso mi sembra necessaria una terapia di coppia, per capire quali sono gli ostacoli che vi impediscono di stare bene insieme, e per affrontarli in modo costruttivo. Probabilmente ciascuno ha del risentimento che deve essere espresso e ascoltato per poterlo superare. Senza un processo di questo tipo, che vi permetta di ritrovare un equilibrio e un'armonia come coppia, non vedo molti vantaggi nel restare insieme. A meno che lei non voglia un matrimonio di convenienza!
Insomma, ciascuna opzione comporta una certa fatica. Ma sono entrambe percorribili (se suo marito collabora).
Ciò che invece sconsiglio vivamente è chiudere un matrimonio per gettarsi tra le braccia di qualcuno. Perché si rischia di prendere dei grossi abbagli! Cerchi di capire cosa può renderla felice, e se è davvero suo marito a impedirle di esserlo. Se non riesce a darsi una risposta, consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per un percorso personale.
Spero di esserle stata utile, se vuole altri chiarimenti non esiti a scrivermi.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Valeria Bigarella